40. Little girl

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{canzone per il capitolo}
"Just gonna stand here and hear me cry,that's alright because I love the way you lie"
-Eminem and Rihanna;Love the way you lie

Sentii la sirena suonare e mi alzai di scatto buttando i vestiti nelle valigie,corsi verso il lato opposto del letto e detti una botta a Niall che cadde. Borbottò qualcosa mezzo assonnato prima di accorgersi che entrambi eravamo in pericolo. Misi il cappuccio,l'ascensore emise un suono che sembrava il più assordante in quel silenzio.

"Se mi prenderanno" voltai la testa per guardarlo,lo sguardo era fisso davanti a sè. "Giuro che lo ammazzo"

Stetti in silenzio,non sapendo cosa dire e semplicemente non avendo niente da dire. Le due porte andarono in senso opposto,aprendosi e ritrovai due pattuglie davanti a noi,ci guardarono per un momento mentre Niall sistemava gli occhiali,i capelli colorati erano ben pettinati nonostante avesse dormito. Uscimmo velocemente dalla porta,alcuni poliziotti guardavano verso le finestre,altri sistemavano un telone teso davanti a loro. Alzai lo sguardo per notare un ragazzo,seduto sulla finestra che guardava un punto fisso e indistinto dall'alto. Mi chiedevo perchè lo facesse. Amore? Soldi? Debiti? Quale motivo potrebbe giustificare la fine della propria vita quando ci è stata donata al contrario di neonati morti tra le mani dei genitori? Quale giustificazione sarebbe tanto plausibile?

"Sono qui per lui,non per noi" sussurrai al ragazzo davanti a me. Indicai il balconcino dove le gambe del moretto pensolavano nel vuoto mentre lui entrava in macchina.

"Andiamo via ugualmente" ordinò quando misi le valige nei sedili posteriori. "Ho trovato una casa,andrà bene per entrambi,non è grande,ma va bene"

Lo seguii sedendomi nel sedile del passeggiero,chiusi la portiera e lui partì veloce mentre guardavo fuori dal finestrino le persone,gli oggetti o qualsiasi cosa mi passasse accanto.

-

Mi svegliai sentendo lo sportello sbattere,il silenzio fu seguito dalle rotelle che struciavano a terra facendo camminare le valige dietro al ragazzo. Mi voltai notando alcuni alberi attorno a noi,a qualche metro di distanza vedevo una distesa di acqua che mi sembrava infinita.
Uscii stropicciandomi gli occhi e notando la piccola casetta immersa nel verde,prima che Niall potesse vedermi mi allontanai,passeggiando qua e là notai altre case non molto lontane dalle nostre,alcuni negozi erano sparsi, tra la quale si poteva distinguere una farmacia con l'insegna che continuava a brillare. La gente usciva dalle proprie case tenendo per mano quelli che sembravano i loro figli.

"Hei,ragazza" una piccola bambina tirò la mia manica. "Chi ti ha fatto male? Perchè hai dei tagli sulla faccia?"

"No,piccolina" mi abbassai alla sua altezza,sistemandole l'abito colorato. "Nessuno mi ha fatto male,sono solo caduta"

"Ma se cadi ti fai tutto questo male alla faccia?" Disse accarezzando una delle mie ferite,presi la sua piccola mano tra le mie visto che la mia ferita bruciava al solo tocco,essendo leggermente rossa e gonfia. "Io lo so che ti ha fatto male qualcuno" insistette,era testarda quanto me,forse in quel momento capivo cosa provava mia madre quando avevo l'età di questa piccola bambina. "Tu ce l'hai un ragazzo?" A questa domanda non resistetti e asciugai una lacrima caduta. "Sei triste per lui?"

"No,no" mentii ancora "È che queste ferite bruciano tanto, piccolina"

"Allora mamma te le può curare" scrollò le spalle,mi mancava pronunciare la parola 'mamma' come se fossi una bambina piccola che cerca di dirlo per la prima volta.

"Non importa" dissi voltandomi quando sua madre la chiamò.

"Ora devo andare,ma se cadi e ti fai male ancora,chiama mia mamma che lei sa curare anche le più gravi" si avvicinò al mio orecchio e sussurró "lei dice che con i baci magici si può fare tutto"

"Oh,lo so. È vero,sai?" Sorrise e si allontanò.

Con poche difficoltà ritrovai casa e salutai Niall che stava sistemando alcuni oggetti.

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora