{Canzone per il capitolo}
"Little do you know all my mistakes are slowly drowning me"
-Little do you know; Alex&Sierra|| Emily's Pov ||
Ero ferma, dietro a quel banco di legno. Quell' uomo che conitnuava a fare avanti e indietro mi stava dando fastidio."Signorina Grace" disse prendendo la mia attenzione, alzai lo sguardo. "Piange perchè ha paura di lui, spero" Disse, probabilmente notando una lacrima farsi spazio sulla mia guancia, scivolando fino al mento. Feci cenno negativo ottenendo una risatina da parte sua. Si voltò, spegnendo il suo sorriso e rivolgendo il suo sguardo sul giudice. "Può dire la sua sentenza signor giudice"
Vidi Niall alzarsi, il giudice cominciò sbattendo il martelletto sulla piccola base di legno. "Silenzio, per favore" il bruzio cessò, lasciando spazio al silenzio. Si schiarì la voce, cominciando a riordinare i fogli qualche secondo. "Niall Horan, accusato di violenza fisica, rapimento e abuso sessuale su Emily Grace"
"Non ha mai abusato sessualmente di me!" Urlai indicando il ragazzo, si morse il labbro inferiore, facendo notare maggiormente il suo piercing. Abbassò lo sguardo.
"Mi faccia finire, signorina Grace" mi sedetti di nuovo sbuffando e sentendo le continue prediche di mia madre. "Le accuse sono gravi per la legge e per la persona che ne ha sofferto, ma nonostante ciò, la vittima ha negato le accuse, ma -e qui mi rivolgo a lei signorina-alcune sono ingiustificabili. Sappiamo tutti che le cicatrici sulla sua pelle sono dovuti alla brutale cattiveria di Niall Horan. Di conseguenza, la corte ha deciso di infliggere 8 anni di manicomio all' imputato"
Sentii urlare, sentii applaudire, sentii di tutto. Ma non il battito del mio cuore. Quello non riuscivo a sentirlo. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a parlare, non riuscivo a vedere la persona che amavo essermi portata via. Riuscii ad alzare lo sguardo, mi passò accanto e solo in quel momento riuscii a farmi avanti. Mi misi davanti al suo corpo, allacciai le braccia attorno al suo collo ottenendo sguardi stupiti da parte dei presenti. 'Non andare' sussurrai. 'Ti ho promesso, ti ho promesso che ti avrei insegnato ad amare, che ti sarei stata accanto. Non lasciarmi.'
"Piccola" Allungò leggermente il collo e capii che voleva parlarmi, non avendo libere le mani. Sorrise, vidi i suoi occhi azzurri farsi chiari e lucidi quando baciai le sue labbra. "Mi faranno cambiare questi anni."
"Mi vai bene così" piansi. Sentii i poliziotti stancarsi, mi spinsero via e vidi Niall sparire dietro le porte mentre la gente continuava a guardarmi incredula. Abbassai lo sguardo incapace di tenere i loro, ma poi rialzai il viso accorgendomi di quanto fosse stupido vergognarsi per un gesto d'amore. Sorrisi falsamente alle persone che mi circondavano e uscii dalla stanza.
-
"Amore, sai che ti voglio bene" disse mia madre sedendosi. "Ma basta piangere, è andato via"
"Mamma tu non capisci" risi nervosamente. "Lui per te può essere strano, pazzo, stronzo o peggio. Ma nonostante lo sia per certi aspetti, è perfetto con quei suoi piccoli difetti. Ed è strano, lo so. Ma mamma, io lo amo"
"Ti ha solo usata." Rispose lei alzandosi e urlandomi contro. "Ha solo usato il corpo della mia innocente e pura figlia!" Vidi una lacrima rigarle il volto. "Scusa, Emy, scusa. Ma non capisco come tu possa provare anche il minimo sentimento di affetto verso di lui."
"È una storia complicata" risi pensando a quando volevo sapere per forza cosa fosse quella voce nella doccia, la nostra prima volta. Ma adesso che lo sapevo, adesso che ero costretta ad affrontarlo, non lo avrei mai voluto scoprire. "Lui... È stato crudele all'inizio" cominciai ottenendo l'attezione di mia madre "Ma poi tutto è cambiato. Dopo che abbiamo..ehm.."
"Si, tesoro ho capito" rise leggermente facendomi arrossire.
"Lui è cambiato, mi picchiava meno, fino ad arrivare al punto in cui non lo faceva più. I pugni erano stati sostituiti dai baci, li schiaffi dalle carezze, l'odio di entrambi dall'amore."
"Nonostante tu sia mia figlia, vorrei mandarti a fanculo" mi disse, non accettando ovviamente la nostra relazione. Si alzò aprendo la porta e sporgendo la testa leggermente, prima di dire un severo: "Tu non lo rivedrai mai più intesi?" Annuii lentamente.
Ma per quanto il mio cervello non volesse, per quanto volesse dare retta a mia madre, non smettevo di pensarlo. Mi chiedevo cosa stesse facendo, se stesse bene, se mi stesse pensando o cosa gli avrebbero fatto in quel manicomio.
Forse era il caso di voltare pagina... O forse era il caso di non arrendersi.
E io non ero il tipo che si arrendeva per un ostacolo.Spazio autrice:
Hei lettrici💕Ammettete che avete letto il titolo 'otto years' :")
Spesso posto avvisi sulle fan fiction quindi, se ciò vi interessa, vi chiedo di seguirmi OuO
Voi di dove siete?
Io di Pisa💖
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PSYCHO
FanfictionLei è diversa, lei sembra poterlo portare fuori da ciò che sta vivendo, dal mostro che lo sta possedendo lentamente, ogni giorno più del precedente. Ad Emily Grace, amante dei libri quanto del divertimento, è bastato fare un passo nell'ombra buia de...