50. Goodbye, my love

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{Canzone per il capitolo}
"When I close my eyes, all the stars are lying. And you are by my side, you are by my side"
-Once In A Lifetime;One Direction

~Two years later~
NIALL
Mi sedetti sul letto per poi sdraiairmi completamente, immaginai la sua figura accanto a me, chiusi gli occhi e vidi il suo sorriso.
Non era cambiata, era rimasta sorridente e felice mentre mi abbracciava. Strinsi le sue mani prima di accorgermi che erano semplicemente le coperte del mio letto malandato.
Erano passati due anni, due anni senza che la potessi vedere, senza vedere il suo sorriso, senza poterla toccare.
Mi avevano riportato a New York, dopo la sentenza.
Questo manicomio era gigantesco, in ogni angolo vedevi persone che parlavano da sole, sgridandosi per qualcosa di insignificante o gente che si dondolava mettendo la testa tra le gambe consolandosi del fatto che sarebbe andato tutto bene. Ma non era così, quelle stanze sembravano aver preso l'odore della pazzia.
Non avevamo fatto errori, cazzo, sembrava tutto così perfetto. Perchè adesso lei non era qui con me? Sento la sua voce chiamarmi, vedo le stelle allinearsi. E lei mi manca, è come se adesso fosse qui, ma mi rattrista il fatto che non lo fosse realmente.
Sentii bussare, vedendo attraverso le fini sbarre due occhi scuri squadrarmi. Si trasformarono in due fessure e potei capire che la persona stava sorridendo.
La serratura girò e vidi il suo corpo avvicinarsi.
La strinsi tra le mie braccia, stringendo i suoi fianchi, annusando i suoi capelli, accarezzandole le guancie. Ogni parte di lei, adesso, mi sembra sconosciuta.

"Mi manchi" dissi quasi in un sussurro. "Perchè sei tornata solo ora?"

"Avevo troppa confusione nella testa, Niall" mi spiegò, stringendomi. "Mi dicevano tutti di starti lontana, nessuno che riuscisse a capirmi. Solo io, ero sola, biondino." Inizia a fare cerchi immaginari sulla sua pelle, alzando leggermente la maglia. La sentii rabbrividire sotto il mio tocco. "Io.. P-penso che sia meglio voltare pagina per entrambi." Non feci caso alle sue parole, continuai a baciare la sua pelle. Segnai un punto sulla sua pelle, suffiandovi e facendola rabbrividire una seconda volta.

"Ti stai contraddicendo, piccola" risi leggermente. "Dici che dovremmo voltare pagina, ma ammettilo, ammetti che tu vorresti continuare a leggere le stesse pagine per un tempo infinito". Vidi il suo sguardo abbassarsi, fino a raggiungere un punto indefinito del pavimento scuro. La vidi sorridere mentre si avvicinava a me tanto da far toccare i nostri petti.

"Hai ragione.." Disse. "Ma per favore, continua..." Sorrisi e mi allontanai leggermente. "Nonostante tutto, tutte le voci, mi sei mancato troppo..." Vidi una lacrima farsi spazio sulla sua guancia, seguita dalla seconda e, per quanto le risultasse difficile, riuscì a trattenere quello che aveva dentro.

Sentii la tuta stringermi, come se adesso avevo bisogno di farle vedere che io e il mio corpo non eravamo cambiati. E morivo dalla voglia di vedere anche lei, di vedere le sue forme, di sentirle sotto il mio tocco. Feci scendere la cerniera dei suoi jeans, lentamente, slacciai i bottone e il tessuto scivolò via dalle sue gambe, con il mio aiuto. Il suo respiro si fece più profondo, le dita tremavano quando riuscì a raggiungere la cerniera della mia tuta. Le sue guancie si accaldarono, diventando rosse.
Ci eravamo visti, toccati, così tante volte.
Eppure entrambi avevamo paura come se fosse la prima volta, come quando dai il primo bacio e non sai se la persona che hai davanti possa ricambiare o meno.
Feci scendere i miei vestiti, lasciando che anche la sua maglia potesse cadere insieme agli altri vestiti. Coprii le piccole sbarre e mi avvicinai di nuovo a lei, giocava nervosamente con le mani, coprendo il viso con i capelli lunghi che senza tinta erano tornati al loro scuro naturale. Alzai il suo viso, sorridendole.
Avvicinai le nostre labbra, continuando a fissare quello che era stato sempre mio, e la baciai. Un bacio lento, passionale quanto dolce, voglioso per il troppo tempo di assenza dell'altro.

"Niall.." Disse quasi in un sussurro. E, cazzo, se mi era mancato quel sussurro.

Strinsi i suoi fianchi e mi abbassai, sorridendo alla vista della macchia di colore sul suo fianco. Accarezzai quella piccola parte di pelle, iniziandone poi a baciare ogni centimetro. Presi le sue mani, portandole sull'elastico dei miei boxer.
Sentii il respiro mancarmi quando finalmente, dopo tanto tempo, ebbi la possibilità di sentirla veramente. Quando finalmente potei sentire il mio nome uscire dalle sue labbra, amavo il fatto di doverla baciare per evitare di farci sentire.
Strinsi il lenzuolo tra le mani quando venimmo entrambi. Mi lasciai cadere al suo fianco, portando le mani sul viso e sussurrando un 'non ci posso credere'.
La sentii ridere piano.

"Sai, mia madre pensa che io sia andata a fare la spesa" si voltó, mettendosi su un fianco mentre sentivo le sue dita vagare sul mio petto.

"Mi verrai a trovare ancora?"

"Non lo so, amore" annuii, frustrato per la sua risposta.

"Avevi ragione tu, è il caso di voltare pagina." Mi sedetti. "Va' a casa, Emy, tua madre ti starà aspettando" dissi duro prima che lei si alzasse e si vestisse.

"Niall, per favore, non voglio che tu faccia parte del mio passato" disse, le lacrime stavano per ricaderle sul viso nuovamente. "Voglio che tu sia sempre presente nella mia vita."

"Anche io" dissi respirando lentamente. "Ma penso che non siamo abbastanza forti per combattere tutte le critiche e le persone che non ci vogliono. Saremo soli, lo capisci?"

"Ci saremo l'uno per l'altra" insistette. Le sue ginocchia circondarono il mio bacino, le mani sulle mie guancie, la mia fronte poggiata alla sua. "Non voglio" pianse, portando le mani sul viso.

"E come faremo a sposarci? O ad avere una famiglia? magari ad essere felici.." Dissi arrabbiato. "Magari mi presento a tua padre dicendo 'salve, sono il ragazzo che ha maltrattato sua figlia ci sposiamo domani, lei viene?' Lo faccio per il tuo bene, non voglio che tu abbia paura, non voglio che tu stia male a causa mia. Ti amo anche io ed è per questo che voglio lasciarti andare" Baciai le sue labbra prima di sussurrare uno 'scappa amore'.

Fu ciò che lei fece, prima di dire un:

"Niall, se davvero mi ami, non mi avresti lasciata andare. Mi mancherai, amore"

E solo allora mi resi conto che la rivolevo con me, ma la serratura scattò e quello che avevo fatto era una vera e propria cazzata.
Avevo avuto tanta paura di non poter essere felice, di non poterla rendere felice, da dirle di andare via. Eppure la mia testa diceva questo... Ma il mio cuore mi diceva che appena sarei uscito da lì, me la sarei ripresa.

Spazio autrice:

Magari torneranno insieme, magari no... Solo io posso saperlo e.e

Grazie per i messaggi, i post e le visualizzazioni. Un giorno vengo a trovarvi a casa con un mazzo di rose OuO

Secondo voi cosa succederà?🙊

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora