Sentii la sua stretta aumentare sui miei polsi, buttai la testa indietro,poggiandola sul muro mentre il suo viso arrivava a pochi centimetri dal mio.
"Ti è bastato un giorno?"
"Per cosa,piccola?"
"Per far tornare tutto come prima" sputai. "Per ritornare quello di prima, per farmi illudere che sarebbe stato tutto normale. Ma ,a quanto pare,no"
Sentii la sua presa aumentare sempre di più mentre spingevo i polsi nella sua morsa. Il suo pugno colpì il muro,a un centimetro dal mio viso,chiusi gli occhi per poi aprirli nuovamente. Salii le scale velocemente rinchiudendomi nella nostra camera, strinsi la maniglia nelle mie mani,ma in quel momento sentii solo i passi di Niall salire le scale. Mi nascosi dentro l'armadio, avvicinando le ginocchia al petto, strinsi le braccia attorno alle gambe respirando a fatica a causa dell'ansia. Per non parlare dell'aria che era soffocata dai vestiti appesi.
"Piccolina?" Aprì la porta,la piccolissima fessura dell'armadio mi permise di vedere il suo corpo abbassarsi fin sotto il letto, sbirciò e si alzò nuovamente fischiettando. Si diresse verso di me. "Pensi che io non ti senta? Che non ti veda?" Sorrise abbassando il capo e facendo qualche passo,spalancai gli occhi quando una delle ante si aprì,ritrassi i piedi nonostante lui gli avesse palesemente notati. Ammiccò un sorriso e aprì la seconda, nascosi il volto tra le gambe, come se questo fosse un modo buono per potermi nascondere. "Beccata" sussurró. Le sue braccia presero il mio corpo, mettendoselo in spalla. Tirai pugni sulla sua schiena,prima di ritrovarmi sul letto. La sua mano toccò la mia guancia tanto violentemente da farmi voltare. Rimasi senza fiato. "Dovremmo andare a nanna,non credi?" Scherzò sedendosi accanto a me, accarezzò uno delle mie gambe e io allontanai la sua mano.
"È finita,Niall" ammisi secca,sdraiandomi sotto le coperte prima che potesse toccarmi. "Quindi lasciami stare, non toccarmi in modo dolce, non accarezzarmi" lo guardai negli occhi. "Non mi meriti" mi volta sentendo le sue mani toccarmi un'ultima volta prima di sdraiarsi accanto a me e stringermi.
-
Scesi al piano inferiore e aprii la porta principale,notando che era chiusa a chiave.
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, quando entrai in cucina accesi la televisione prendendo del latte dal frigo."Abbiamo delle ultime notizia di Niall Horan" mi voltai versando il latte nella tazza. "Il ragazzo è stato avvistato,secondo molti entrare nell'albergo,ma altri non lo hanno visto uscire nonostante non fosse più presente alcuna traccia di lui nella stanza da letto. Intervistiamo adesso le persone presenti in quello che sembra effettivamente il piano dei due ragazzi" il latte lasciò qualche goccia sul lavandino a cui non feci caso mentre bevevo il contenuto del bicchiere. La piccola inglese apparve sullo schermo e iniziò a parlare quando tirò la giacca del telegiornalista che stava intervistando la madre di lei. "Io ho visto una ragazza!" Ammise attirando finalmente l'attenzione del telegiornalista, aggrottai le sopracciglia e continuai ad ascoltare. "Aveva delle ferite."
"Sul viso?" Intervenne l'uomo.
"Uh-uh" guardò la telecamera preoccupata. "Lei lo sta vedendo?"
"Non lo sappiamo" ammise con voce dolce l'uomo. "Ma dicci di più"
"Ma io voglio parlare con lei" disse triste.
"Allora parlale, forse ti sta guardando"
"Okay, signore vecchio" risi. "Ciao ragazza,non so il tuo nome. Però so che sei bella anche con le ferite che avevi, anche il tuo fidanzato era bello" scrollò le spalle e sorrisi sussurrando un 'Se solo lo fosse ancora'. "E mi piacevano anche i tuoi capelli colorati!" Esclamò prima che il telegiornalista togliesse il microfono dal suo piccolo volto.
"Non li sopporto più" disse Niall strofinandosi gli occhi.
"'Giorno,Horan"
"'Giorno,piccola"
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PSYCHO
FanfictionLei è diversa, lei sembra poterlo portare fuori da ciò che sta vivendo, dal mostro che lo sta possedendo lentamente, ogni giorno più del precedente. Ad Emily Grace, amante dei libri quanto del divertimento, è bastato fare un passo nell'ombra buia de...