Prologo La vita ha i capelli blu!

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La vita è noiosa.

Un vento lento che ti trapassa i capelli dandoti fastidio.

Ti spettina, ti sporca, non porta mai nulla di buono.

È tristemente dolorosamente noiosa.

Era questo quello che pensava quel triste adolescente della Florida all'età di 20 anni.

Per tutta la sua vita era stato coperto da un velo buio e oscuro che aveva deciso lui stesso di utilizzare.

Il giovane Josh passava la sua triste e monotona vita avvolto da videogiochi e lezioni private di storia americana prese a casa.

Non usciva mai e odiava conoscere persone nuove e stare all'aria aperta.

Del resto, per lui fu notevolmente strano sfruttare la sua passione per trovare quella scintilla nuova e apparentemente proibita che gli cambió la vita.

L'unica cosa per cui continuava a svegliarsi ogni mattina,che non era di certo la lezione di storia, era la sua passione per i videogiochi.

Amava quegli stupidi giochini di guerra oppure i rebus. Guardava Anime e leggeva Manga senza senso.

Gli piacevano.

A lui bastava questo.

Del resto se ne fregava anche se, ogni tanto, guardava la vita dalla finestra di casa sua e vedeva i ragazzi della sua età uscire con le tavole da surf sotto braccio e dirigersi verso la spiaggia e si chiedeva di continuo come doveva essere avere amici ed essere un normale adolescente americano.

Tutto sommato era un bravo ragazzo, anche se non aveva molti modi per dimostrarlo.

Qualche anno prima aveva fumato per la prima volta ma a quanto pare neanche quello faceva per lui dato che stette male per circa una settimana.

Se fosse uscito sarebbe stato responsabile e andava bene a scuola, per quelle poche lezioni che prendeva.

La sua famiglia era notevolmente ricca e di sicuro non avrebbe avuto problemi a occuparsi di lui.

Non era un brutto ragazzo, ma nemmeno notevolmente bello.

Era alto e aveva dei capelli neri perennemente spettinati che gli davano un aria ribelle, due occhioni grigi screziati d'argento che lui detestava per la loro forma a palla anche se effettivamente erano meravigliosi.
Nel complesso il suo viso era molto particolare, dotato di fossette e una mandibola marcata, da vero uomo. Non faceva molto sport ma stranamente non era mai stato uno di quei ragazzi grassi e pieni di hamburger al posto del cervello, grazie al cielo aveva un metabolismo molto veloce e in più aveva una schiena perfetta che gli donava un aria fine e posata, che non molti ragazzi hanno.

Era bello, ma come tutti gli adolescenti del mondo, non sapeva di esserlo.

C'era chi l'avrebbe chiamato sempliciotto di campagna, chi invece l'avrebbe trovato affascinante e curioso, lui fisicamente si sentiva una bella schifezza ma moralmente gli piaceva chiamarsi Nerd.

La vita ha i capelli bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora