Il vento freddo che si divertiva a dare fastidio alla tipica gente noiosa della Florida stava piano piano abbandonando quella terra di desolazione lasciando spazio al vivace e frizzantino venticello primaverile.
Piano piano cominciarono a comparire i primi fiorellini bianchi giovani e vogliosi di crescere. Le foglie autunnali abbandonavano piano piano la loro parte principale e davano spazio a quelle piccole margheritine tipiche di una primavera ancora vogliosa di nascere.
Il tempo passava, a volte tremendamente lento e altre volte tremendamente veloce.
Non c'era mai una volta in cui trovava una via di mezzo, dove non correva troppo o dove non si muoveva troppo poco.
Ma il bello era che in questa difficile corrente temporanea tremendamente indecisa sulla sua andatura, quei due ragazzi rifiutavano i limiti della razionalità umana cedendo i loro nobili e puri spiriti alla vitalità giocosa dell'esistenza.
Loro abbandonavano la vita monotona di ogni singolo teenager divertendosi facendo cazzate comunque tipiche della loro era.
Avevano deciso che per entrambi era meglio non superare la soia dell'amicizia almeno che non fosse stato il destino a voler superare quel confine.
Ma del resto, nessuno dei due voleva vivere una semplice amicizia, la loro si poteva definire una migliore amicizia oltre i confini dell'umanità, ma era comunque un qualcosa che l'incoscio umano di un normale adolescente della Florida non sarebbe mai riuscito a capire, la loro era un amicizia malata.
C'erano stati pomeriggi normali come quando passavano il loro tempo a ballare sulle note dei GroupLove o a leggere John Green ma altri dove spegnevano le luci e abbassavano le tapparelle e cominciavano a parlare dei loro tagli, e dei motivi per cui se li erano fatti, l'idea gli era venuta facendo la maratona di American Horror Story della prima stagione e in effetti era un bel modo di sfogarsi.
Galy ormai aveva portato i suoi bagagli e tutta la sua vita in quella casa e aveva reso la stanza degli ospiti la "Sua" e ovviamente tutto questo all'insaputa dei genitori di Josh.
Quella sera Josh era solo in casa poichè aveva staccato prima dal lavoro e verso le dieci piombó una Galy entusiasta ed eccitata con ben due sigarette in bocca.
Frettolosamente, se le tolse dalle labbra mentre entrava lasciando andare via il fumo e disse a voce alta "Si va ad una festa vecchio mio!"
Nonostante Galy vivesse da Josh da un paio di mesi a questa parte e nonostante l'avesse fatto uscire cosi tante volte che aveva scoperto tutti gli pseudoquartieri della Florida settentrionale, non era ancora mai andato ad una festa
"Galy? Stai scherzando?" Chiese spiazzato.
"Unknown, ne abbiamo gia parlato, quando Galadriel dice qualcosa a Gollum, lui non deve biasimarla"
"Galy, una festa? Io!?"
"Una festa e si, te"
"Non credo che verró" disse lui prendendo una manciata di noccioline e buttandosi sul divano.
"No! JOSH NON ME NE FOTTE UN CAZZO, TU VERRAI!"
"NO"
"SI"
"NO"
"SI"
"HO DETTO NO GALY!"
Galy sbuffó e si buttó sopra di lui sul divano cominciando a fargli il solletico.
Poco dopo si ritrovó seduta sui suoi addomanali con lui che rideva e le teneva le braccia.
Si fermarono e si guardarono.
"Sai che vorrei fare ora?" Disse lei strusciando il suo corpo contro quello del ragazzo che non si mosse.
"Cosa?"
"Baciarti" rispose la ragazza avvicinandosi.
"Se questo è un modo di farmi venire non ci casco"
Lei rise.
"Sei bravo a rovinare un momento tremendamente eccitante"
"Non era eccitante!"
Galy indicó la loro posizione facendo una faccia ironica.
"Okay forse si, perció scendi che sennó qualcosa ti perforerà la vagina"
"Oh ma piantala che non sei capace!" Ridacchió lei.
"Scommettiamo oh mia cara Dea degli orgasmi!?"
"No mio Dio del niente, non scommettiamo"
Josh sbuffó teatralmente.
"Ci vieni alla festa...? Sennó mi stuprano"
Appena Galy pronunció quelle parole vide Josh drizzarsi di schiena.
"SI VENGO" disse allarmato.
Galy rise ma sotto sotto era tremendamente contenta per la sua reazione.
Erano le undici quando entrarono nella casa dell'amico di Galy, che la salutó abbracciandola.
Erano tutti sbronzi.
"Povere merde" pensó Josh.
4 ore dopo.
Galy era sbronza.
"Oh piccola mia" pensó Josh.
6 ore dopo.
"Ammmmoreeee" disse Galy prendendo Josh per mano.
"Che stai facendo?" Chiese Josh allarmato.
Non aveva mai avuto a che fare con una ragazza ubriaca!
Lei lo portó verso un enorme tavolo dove c'era una ragazza sdraiata dalla pancia scoperta e un ragazzo che le stava leccando la pelle scoperta.
"Che cosa fa?" Urló Josh a Galy.
"Sta bevendo Vodka" urló lei a sua volta.
"Ma che dici!!!"
"Sta bevendo Vodka dalla sua pancia"
Galy rise.
La ragazza scese e andó via con il ragazzo.
"Dai vieni" disse Galy.
"Dove?" Chiese Josh.
Galy si andó a stendere sul grande tavolo togliendosi la maglietta continuando a ridere, chiamó Josh che la raggiunse.
"No Galy, no...."
"SIIII"
Un tizio pieno di tatuaggi le versó la vodka sulla pancia scoperta e tutti urlavano.
Comiciarono a chiamare Josh.
Lui si avvicinó, rise dall'imbarazzo.
Cominció a leccare innocentemente la pelle della ragazza, poi succhió lentamente e sentiva l'alchool scorrergli lungo il corpo.
Verso metà opera Galy si alzó, lo prese per la camicia e lo bació.
Si alzó un coro di urla.
La lingua della ragazza esploró la bocca del ragazzo che si occupava amorevolmente della bocca di Galy.
Che bacio gente! Il paradiso esiste e come! Pensó il ragazzo.
Josh poteva morire felice.
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La vita ha i capelli blu
Teen FictionLa vita è noiosa. Un vento lento che ti trapassa i capelli dandoti fastidio. Ti spettina, ti sporca, non porta mai nulla di buono. È tristemente dolorosamente noiosa. Era questo che pensava quel triste adolescente della Florida all'età di 20 anni...