Nonostante tutto, i due ragazzi passarono la peggior notte della loro vita.
Lui dovette sopportare il peso incessante di lei sul suo fegato, i suoi polmoni, le sue palle, non si decideva a starsi ferma.
Lei invece dovette sopportare lo sbuffare continuo del ragazzo che cercava inutilmente di toglierle la testa dai suoi testicoli.
Ma del resto, fu divertente nonostante i postumo della sbornia dovuti dalla Vodka della sera precedente.
Si svegliarono verso le undici del mattino e la prima ad alzarsi fu Galy che prese una sigaretta dal pacchetto nella sua borsa nera e se ne andó in cucina a fumare barcollando.
Prese il cartone del latte e come se stesse a casa sua si attaccó per bere e decise di scoprire qualcosa di piu sul luogo segreto e tenebroso di Josh
Zitta zitta salì al piano di sopra dove trovó un corridoio tappezzato di foto della famiglia con varie stanze.
Due bagne due studi e tre camere da letto e un saloncino.
Entrò nella prima camera da letto che profumava di dopobarba e vaniglia, c'erano numerosi trofei e medaglie e accanto al letto un poster di Micheal Jordan, quella doveva essere la stanza del fratello morto.
Entró nella stanza accanto e vide un letto disfatto e tante librerie piene di libri e video giochi disordinati.
Sulla scrivania era pieno di fogli sparsi e magliette. Quella stanza profumava di pizza andata a male mischiato a menta. Galy rise all'evidenza di quell'odore nauseante.
Tornó da Josh e si avvicinó lentamente al suo orecchio.
"SVEGLIA UNKNOWN" urló
Josh saltó in aria dallo spavento e teneva le mani sul cuore come se da un momento all'altro gli potesse uscire dal petto.
"Ma stai male!? Stavo per morire di infarto cazzo!" Urló con gli occhi spalancati che a Galy parvero due medaglie di argento.
"Scusami ma non ho resistito" rispose la ragazza ridendo e con la sigaretta da una parte del labbro.
Anche Josh rise
"Non devi andare a lavoro?"
"Si"
"E quando vai?"
"Bho"
"Come bho?"
"Bho"
"Okay, ma se ti licenziano?"
"Problema loro"
"No resti senza soldi"
"E allora? Io sono perennemente senza soldi ma sopravvivo"
"Sopravvivi?"
" Si esatto. Ti sembro una che vive?"
Josh la guardó.
"Galy mi fai impazzire" disse a bassa vice per non farsi sentire.
"Anche tu, forse" disse lei con voce altrettanto bassa.
"Dai forza ti accompagno a lavoro" disse Josh sorridendo
"Unknown so la strada"
"Allora mostramela perchè io non me la ricordo"
Galy rise.
Josh l'aveva sentita ridere gia talmente tante volte da adorare la sua risata. Ovviamente Galy era carina di aspetto ma c'era qualcosa in lei che intrigava veramente Josh. E non si trattava di qualche caratteristica fisica.
Era la sua sponetaneità forse, il suo coraggio, la sua forza inesistente, la sua strana voglia di vivere e di morire... Josh credeva che Galy volesse provare tutto nella vita ma avesse paura di farlo.... E ora voleva farlo fare anche al suo amico perchè del resto si sa, il buio fa meno paura se si è in due ad affrontarlo.
Si incamminarono verso il centro per raggiungere il negozio di dischi.
Josh notó che Galy osservava incessantemente il sole alla sua destra.
"Perchè fissi il sole?" Le chiese
"Io non fisso proprio nulla"
"Si invece"
"No è il contrario"
"Ma che stai dicendo"
"Guarda vieni qua" Josh si mise al posto di Galy "È il sole che ci insegue. Quell'immensa stella gialla desidera cosi ardentemente di poter essere come noi che non fa altro che seguirci finchè l'Universo glielo permette.... È una cosa meravigliosa pensare che nonostante tutto,nella nostra vita c'è sempre stato qualcosa che ci ha seguito, il sole"
Josh giró il viso verso Galy e incontró i suoi occhioni azzurri che si fusero nei suoi grigi.
"Galy, lo sai che sei bella!" Disse lui come se fosse ipnotizzato.
"Lo sai che lo sei anche tu" disse lei ridacchiando e dandogli una schicchera sulla guancia.
Prese una sigaretta dalla borsa nera e finalmente giunsero al negozio di dischi.
"Galy?"
"Si?"
"Perchè fumi?"
"Per dimostrare al mondo che non saranno di certo le sigarette ad uccidermi" rispose la ragazza sorridendo sfacciata e facendo l'occhiolino a Josh.
La salutó con un cenno della mano e lei gli fece la linguaccia, finchè non entró nel negozio a vivere la sua angosciante e noiosa giornata di lavoro.
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La vita ha i capelli blu
Teen FictionLa vita è noiosa. Un vento lento che ti trapassa i capelli dandoti fastidio. Ti spettina, ti sporca, non porta mai nulla di buono. È tristemente dolorosamente noiosa. Era questo che pensava quel triste adolescente della Florida all'età di 20 anni...