Sensazioni

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"Bene ragazzi, oggi abbiamo una nuova amica, Galadriel, lei è appena arrivata perciò facciamola sentire a casa! Galadriel parlaci di te»

Galy sospiró esausta dalla situazione e si alzó in piedi.

"Bene, io sono quella fottuta di Galadriel di cui nessuno parla. Bhe, tutti mi chiamano Galy, non ho interessi se non la mia voglia innata di morire, e, ehm sono credo una povera malata di testa che viene pesantemente torturata da strizzacervelli e psicofarmaci. Un'altra cosa da sapere di me è bhe, voglio andarmene!»

Disse tutto d'un fiato la ragazza un tempo con dei magnifici capelli blu, di cui ora restava solo un taglio asimmetrico imprinto di un blu scolorito.

"Hem, bene Galy. Ehm, sono normali le tue emozioni. Miglioreranno con il nostro aiuto. Vero ragazzi?"

Un coro di 'si' 'eccome' si innalzó nella stanza.

"Che falsi!" Pensó Galy.

Scosse la testa per il disappunto e si becco un cattivo sguardo da parte del disagiato mentale che seguiva il gruppo.

Anche Josh avrebbe pensato la stessa cosa, Galy pensava che lui fosse cinico delle volte ma alla fine, sotto sotto, ora che ance Galy si trovava chiusa in un posto che non l'avrebbe mai lasciata andare, si rendeva conto di quanto il mondo fosse cattivo con loro.

Quanto la gente fosse così fottutamente falsa, tanto da rendere una malattia come il suo bipolarismo Schizzofrenico, uno stramaledetto gioco che di può curare a forza di chitarra e canzoni sulle meraviglie della vita.

Dio solo sa quanto Galy odiasse tutto questo.

La costringevano a prendere delle stramaledette pillole ogni giorno, che le annebbiavano la vista, e ogni tanto la facevano addormentare. Ma le non voleva dormire! Lei voleva vedere tutto! Tenere gli occhi aperti per poi riuscire a scappare via! L'unico vero divertimento probabilmente era il ragazzo del reparto, l'infermiere, che qualche volta la portava a fumare qualche sigaretta, ma tra loro non c'era nulla, solo compassione e rispetto. Lei purtroppo non riusciva a non pensare a Josh, a quello che avevano passato insieme, ma soprattutto a quello che lui stesse provando in questo momento e a quanto poco importasse a lei stessa. Si sentiva in colpa per il suo egoismo, ma era sempre stata un individualista.

Continuava a far finta di ascoltare ció che quei disagiati dicevano ma a dirla tutto la sua testa era fuori da quella finestra ad ascoltare il canto degli uccellini e a sognare la libertà.

Improvvisamente una strana sensazione si fece largo nel suo corpo tanto che la fece scappare dalla sala per dirigersi nella sua stanza. Si chiuse in se stessa, strinse le ginocchia al petto e cominció a dirsi frasi spezzate dal pianto.

Non voleva stare lì! Era priva di libertà! Non riusciva ad essere se stessa!

Per la prima volta Galy, provó una sensazione che non aveva mai provato.

L'inadeguatezza.

Avviso

Mi scuso se ci sono errori ma non ho avuto tempo di corregerli, mi spiace anche per aver trascurato così a lungo la storia e voi, sono stata molto impegnata soprattutto con l'inizio della scuola.

Bhe, spero di essere più coerente in futuro. Baci e in bocca al lupo per la storia! Spero continui a piacervi!

La vita ha i capelli bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora