Capitolo 01

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IAN'S POV

Non so se questo sia il punto piú adatto da cui poter iniziare qualcosa, scrivere, leggere, esternare un pensiero o raccontare una storia.
Ma io vorrei iniziare proprio da qui, da adesso.
Da quello che sto facendo, da quello a cui sto pensando. Da quello che mi attanaglia la mente, da quello che vorrei cambiasse nelle mie giornate e da quello che affligge il mio cuore.
Vorrei iniziare dai miei pensieri, a volte strani, negativi, positivi, felici, strambi ma pur sempre i miei pensieri, solo miei.
Perché forse é solo questo che possiamo possedere veramente, il nostro pensiero, il ragionare con la propria testa e di certo il cervello non si puó comprare. O c'é o non c'é.
Tutti, o almeno la maggior parte delle persone che conosco, credono che ci sia un filo logico in tutto e per tutto, il bello é che ne sono fermamente convinti e non c'é niente che possa far cambiare loro idea.
Ma se su questo filo ci fossero tanti nodi che impediscano al filo di essere retto? Come se questi nodi indicassero problemi, ostacoli e persone inadeguate che non meritano di far parte della nostra vita e neanche di far parte dei nostri pensieri perché ci avvelenano la vita e la salute?
Quindi il filo rappresenta la nostra vita, giusto?
Io penso che non ci sia niente di logico in tutto questo, nella vita, in ciò che facciamo, in quello che faccio.
Nulla è fatto per logica, almeno per quanto riguarda il mio caso ultimamente, infatti, mi ritrovo qui, in questo dannato letto a far del triste sesso con l'ennesima ochetta bionda che da me vuole ottenere solamente una notte focosa e sfrenata, mentre io non provo assolutamente niente se non disgusto verso me stesso, il ché detto da un uomo é veramente strano.

Ed è davvero una cosa orrenda arrivare al punto di provare disgusto verso noi stessi, una cosa che non dovrebbe accadere mai.

Nessuna, da tanto tempo, mi fa provare nulla di speciale, nemmeno più attrazione, eccitazione o qualsiasi altra cosa si dovrebbe provare nei confronti di una donna in un contesto del genere ma mi ostino così tanto nel ricercare quel qualcosa che mi manca che forse dovrei smetterla. Decisamente.
Mi considero privo di cuore, prendo soltanto in giro la razza femminile e mi vergogno di me stesso per questo ma è una cosa che non riesco più a controllare.
Prima, tanto tempo fa, non ero cosí peró.
Tutto questo è dannatamente triste e insensato. Il problema degli ultimi anni è che l'ho sempre fatto, fin troppe volte anche, è come bere o mangiare, durante il giorno devi farlo, un'abitudine. Un bisogno.

Un bisogno però che non mi soddisfa più.

Un giorno di questi mi cadrà il pene ne sono più che sicuro.

Arriverà la mia punizione.

Non so precisamente quando e come ho iniziato ad essere così, so solo che con il passare del tempo ho iniziato a non riconoscermi più e a vedere il vecchio me sempre più distante da ciò che sono adesso. Forse quel vecchio ragazzo è ancora sperduto da qualche parte dentro di me e aspetta soltanto di essere riportato alla vita, un vagante tra le vie sperdute del mio cuore oscuro.

Non so neanche chi sono adesso. Forse soltanto un miserabile fallito che aspetta il suo miracolo.

Sì, di un miracolo ho bisogno.

Tutti ne hanno uno, no? Solo che molti, per indicarlo, usano il termine di 'angelo custode'. So bene che non è esattamente la stessa cosa, però tutti dovrebbero avere a disposizione un angelo al proprio fianco e un miracolo per usarli almeno una volta nella vita quando tutto va a rotoli. Ma forse, cosí sarebbe troppo facile.

Basta delirare. torniamo al vero problema. Sì, perché anche se faccio fatica ad ammetterlo..ho un problema. Non si tratta di alcool, droga, autolesionismo, violenza, anoressia, fobie e tutto quel che di brutto c'è.

Non ho più fiducia in nessuno, nemmeno in me stesso, solo paure, dannate paure che non vogliono liberarmi. Mi tengono prigioniero da quel maledetto giorno. Giorno a cui non vorrei pensare mai più.

Explosion- Ian Somerhalder #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora