Capitolo 08

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Stiamo andando verso il centro di Londra e Ian non smette di fare lo scemo. Lo so, lo so, non lo conosco abbastanza da poterlo giudicare o insultare ma si sta comportando da vero idiota in questo momento ed è difficile far finta di niente.
"Se non guidi bene giuro che scendo dall'auto" cerco di intimorirlo sia con il tono di voce che con lo sguardo ma penso di non riuscirci "sei così carina quando fai così" mi fa l'occhiolino, cosa sta cercando di fare?
"Ci stai provando con me? No, perchè stai fallendo miseramente" dico abbastanza convinta.
"Rose, non essere sciocca" ghigna.
Per una qualche ragione ci resto male ma cerco di non dar tanto peso alle sue parole, in fondo non ho motivo di offendermi.
Continua a guidare come un pazzo, preme sull'accelleratore e sorpassa le altre auto come se l'avesse sempre fatto "ho paura, smettila!" accellera di più..sembra farlo a posta per farmi prendere un colpo! Gli piace far rodere la gente?
Quando non sono io a guidare mi sale una certa ansia, come se gli spazi diventassero piú piccoli e le macchine del senso opposto ci venissero addosso. Ansia perché non sono io ad avere il controllo.

"Fidati di me, su!" mi guarda per un istante e poi riporta gli occhi sulla strada. Spero che arriveremo vivi in quel benedetto tribunale.
"Mi parli del caso o vuoi perdere ancora tempo a fare l'idiota?" Chiedo per distrarmi un pochino e poi l'ansia mi fa diventare un poco sfacciata, lo ammetto, ma lo sono giá di mio quando mi pare.
"Abbi pazienza" dice in tono tranquillo "ma cosa dovrei fare? Non capisco.."

"Ascoltare.. E alla fine dirmi cosa ne pensi, facile no?" i suoi occhi sono puntati sulla strada "so che mi sentirò maledettissimamente fuori posto" dico abbastanza sconsolata.
"Oh, stai tranquilla, vedrai tutto tra poco" alza la mano e penso che stia per poggiarla sul cambio, dopo un secondo mi accorgo che l'ha messa sulla mia gamba, provocando contemporaneamente calore e brividi in tutto il mio corpo "togli questa zampa" afferro le sue dita e sollevo la mano togliendola "odio essere toccata" non appena finisco di parlare si gira verso di me con un sorrisetto più malizioso del precedente "credo che cambierai idea" non so cosa voglia dire ma credo di non volerlo sapere, sbuffo e lui mi guarda con fare interrogativo "non cadrò mai ai tuoi piedi.."

"Scommettiamo?".

Come siamo arrivati a questo punto?
Cioé, non lo facevo un tipo del genere.

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IAN'S POV
Sinceramente non so del perché io abbia fatto questo gesto, la mano sulla gamba di questa dolce ragazza intendo.
Non so davvero cosa mi abbia spinto, forse perché mi sono abituato in questo modo, come ho ribadito altre volte e l'ho fatto senza pensarci due volte. Faccio cosí con tutte.
Non la conosco, non so praticamente niente di lei, se non altro il suo nome e la sua passione per le brutte figure, il che mi fa ridere tanto. Mi sembra di conoscerla da sempre, c'é anche da dire questo, mi sento a mio agio ed é questo che mi spinge a far delle battute nei suoi confronti.
Forse non dovrei neanche scherzarci piú di tanto, ma la trovo cosí buffa e cosí carina, é solo una studentessa peró e probabilmente dovrei starle alla larga e non fare pensieri che non dovrei fare.

ERIN'S POV
Dopo una buona mezzora arriviamo davanti ad un grande edificio, ovvero il tribunale. Il tribunale per minori.
Mette una certa ansia e devo dire che, per mia sfortuna, ci sono stata un paio di volte, non per lavoro ovviamente, ma per faccende personali, non sono mai stata agitata in questo modo. Magari perchè oggi il mio scopo è un altro.
Sono stata in questo tribunale per decidere cosa ne sarebbe successo della mia vita.
Prima di essere stata affidata a Nina, la mia 'non madre' abbiamo sudato più di sette camice ma oramai questo è passato.
Entriamo e Ian mi sta accanto, o dovrei dire..io sto accanto a lui. Mi sento così vulnerabile in un posto come questo, vulnerabile perchè a questo posto risalgono molte ferite che preferirei non risvegliare.

"Vieni, andiamo nel mio ufficio" mi fa strada e lo seguo fin quando non si blocca ed io sbatto contro la sua schiena "scusa, ero distratta" mi sporgo per vedere cosa stia guardando e vedo una ragazza bionda nel corridoio chinata sulle ginocchia a parlare con un bambino che sta piangendo e strofina le dita sugli occhi bagnati tentando a modo suo di asciugarli.

Explosion- Ian Somerhalder #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora