Capitolo 06

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Non posso crederci, sono totalmente incredula e sconvolta da questa situazione.
Proprio non me l'aspettavo.
Tossisco leggermente per non so quale motivo e mordo l'interno della guancia.

Di nuovo quegli occhi azzurri.

Profondi occhioni azzurri capaci di smarrirti, come se ti portassero in un labirinto infinito e pieno di peripezie.

Cosa ci fa qua?
Cerco di pensare ad uno dei tanti motivi che potrebbero esistere ma non me ne viene in mente neanche uno.
"Salve" dice riportandomi alla realtà..non mi aspettavo di vederlo qui, o meglio, di rivederlo.
Qui, soprattutto.

Mi riprendo in un lampo, abbasso lo sguardo sul mio corpo mezzo nudo e vedo le mie gambe vestite solo da cortissimi pantaloncini blu, la maglia larga.. tocco la testa e sento la crocchia! Mio Dio!
Mi sono completamente dimenticata del mio abbigliamento inopportuno e la vergogna s'impossessa di me.

Riguardo nuovamente lui, sgrano gli occhi e chiudo velocemente la porta lasciandolo fuori.

Ok gli ho appena sbattuto la porta in faccia! Qualche problema?

"Solo un attimo!" grido mentre salgo velocemente le scale cercando di non cadere..

Mi vesto in quattro e quattro otto, metto i jeans, maglietta e scarpe e scendo altrettanto veloce.. Flash mi può fare un baffo.
In effetti ultimamente mi vesto sempre di fretta.
Torno giù e riapro la porta trovandolo come l'avevo lasciato e sono senza parole, insomma, che cavolo ci fa qua? Dimentico di aver lasciato la crocchia quindi sciolgo velocemente e i capelli e sorrido, niente di traumatizzante no?
Non è successo nulla..

"Posso parlare o ha intenzione di sbattermi di nuovo la porta in faccia Signorina White?" dice con un po' di sarcasmo nella voce.

"No, mi scusi.. ricominciamo da capo, lei suoni il campanello" indico quest'ultimo e chiudo di nuovo la porta ridendo.. sto veramente prendendo per il sedere un avvocato?
SI, ed è divertente. Troppo.

Dopo un attimo, suona il campanello e riapro come se nulla fosse. Lo trovo a sorridere, ed io che pensavo che mi avrebbe mandata a quel paese, a quanto pare è un tipo con cui si puó scherzare, nonostante la sua figura da avvocato.

"Salve e mi scusi per averle chiuso la porta in faccia" gli porgo la mano e lui la stringe poco dopo "di nuovo" cerco di trattenere le risate ma fallisco miseramente.
Okay Erin, cerchiamo di essere meno infantili, penso.

"Sempre a fare delle brutte figure lei eh?" dice, sicuramente riferendosi al ritardo dell'altra mattina.
"Ha intenzione di sbattermi la porta in faccia per la terza volta o posso entrare?"

Vuole entrare? Ma no!
Ma cosa vuole?
Ma non esiste proprio.

"Mi scusi, non faccio entrare gli estranei" dico continuando a guardarlo ma lui ignora completamente la mia risposta, fa un passo avanti verso di me, mette la mano sulla porta e la spalanca ancora di più ed entra guardandosi intorno.
"Potrei denunciarla sa?" dico mettendendolo in guardia.
"Beh, si dà il caso che questa è casa mia.." e chiude la porta, io resto interdetta davanti ai suoi occhi.

Casa sua? Che mi sono persa?
Si sta sbagliando. L'agente immobiliare me l'avrebbe detto se ci fossero stati altri coinquilini.
Che ne è del mio "voglio stare sola e tranquilla?"
No no..avrà sbagliato. É chiarissimo.

"Ehm.. non capisco" faccio un passo verso di lui mentre continua a guardare ogni cosa, come se dovesse controllare che sia tutto al posto giusto.
Dopo qualche secondo si volta verso di me e mi guarda con sguardo..oserei dire..assente? Quasi perso nei meandri della sua mente.
"Questa è casa mia carissima signorina White, volevo vedere chi fosse l'affittuario giustamente, da bravo padrone di casa insomma e.. non so se sia una coincidenza o meno, ma ho trovato lei.." e detto questo incastra il suo sguardo al mio, mette le mani dietro la schiena e si china leggermente in avanti, verso di me "piacere di rivederla signorina White" sussurra queste parole e dopo di che sul suo viso compare un sorrisino beffardo.

Explosion- Ian Somerhalder #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora