Capitolo 16

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Pensiero del giorno:
Di cosa avete paura? Qual'è la paura che vi fa venire l'ansia e mancare il respiro? Qual'è la paura che non vorreste mai affrontare? Quella che vorreste chiudere in un cofanetto e gettare via la chiave?

Molti risponderebbero che la propria paura più grande è quella dei topi, i ragni, lucertole, il buio, il vuoto, i fantasmi e la pioggia ma non credo di fare parte di loro.

La mia paura più grande? La morte.
Quella cosa che forse senti quando arriva ma intoccabile, inafferabile.

La morte ci porta via le persone a noi più care, non ci permette di tenerle con noi per sempre e a sua volta ci porta via da coloro che tengono veramente a noi provocando in loro sofferenza.

La morte è una lurida puttana, si porta via i fiori più belli. Ci porta in un altro posto, magari nell'anticamera della terra. Un posto più tenebroso. Essa è come un cavaliere oscuro che ci porta in un'altra dimensione attraverso un buco nero, in un mondo privo di felicità, più depresso di quello in cui già viviamo ma se invece oltre quel buco nero ci fosse la vera vita? Se finissero le sofferenze e dopo la vita iniziasse la vera vita?
Cioè, se la vita fosse soltanto una preparazione a quello che verrá dopo?

La morte è qualcosa di imprevedibile, qualcosa che non si può fermare. Può salvarti e condannarti allo stesso tempo. Può darti serenità ma allo stesso tempo rancore e rimorso. Credo che nel momento in cui stiamo per spegnerci ci passino tutti i momenti sia belli che brutti che abbiamo passato nella nostra esistenza come in un film e pensiamo a quante cose avremmo potuto fare e a quanti errori avremmo potuto evitare, e poi, inevitabilmente, ci spegniamo e smettiamo di soffrire. Morte, un sonno eterno. La morte è come un viaggio, un viaggio senza ritorno. La morte è quel qualcosa che ci priva di chi e ciò che amiamo e ci trascina in fondo con forza senza darci via d'uscita e soprattutto senza darci l'opportunità di poterci opporre, di poter dire no. Ci distrugge fisicamente e spiritualmente, portandoci a desiderare di vivere anche se prima desideravamo morire. Solo quando si è vicini alla morte si capisce cos'è la vita.
La morte avviene anche nel momento in cui ti convinci di non voler amare nessuno o quando non vuoi essere amata da qualcuno, magari, all'infuori di qualcun altro. Morire dentro secondo me è la cosa peggiore che possa accadere. Fingi un sorriso quando dentro hai solo un bosco oscuro. Fingi di star bene quando dentro hai solo un maremoto. Fingi di vivere quando invece sai che non c'è niente per cui vivere perchè una parte di te è morta tempo fa, insieme a qualcun'altro.
Com'è citato in colpa delle stelle "l'oblio è inevitabile", ed è questo che mi fa paura. Rimarrò sola per sempre e non lo potrò evitare.

Ho sempre creduto che non bisognasse attaccarsi ai beni materiali perchè nell'aldilà non potremo portarli con noi. Ma non potremo portare nemmeno le persone che amiamo ovvero i beni terreni come l'amore. Quindi..non dovremmo nemmeno affezionarci alle persone no?

I miei pensieri vengono interrotti da Ian che entra nella stanza e mi sento un groppo in gola.

"Giorno dolcezza" mi dá un bacio sulla guancia mentre mi affretto a togliere tutti i fogli su cui ho scritto. "Insomma, mi piace leggere ciò che scrivi, quindi non nascondere" si appoggia alla scrivania e con la mano sposta la mia dalla carpetta. È a petto nudo, con soli dei pantaloncini..in questo momento è lui la mia morte.

Gli lascio prendere i fogli e li legge attentamente prima di guardarmi con uno sguardo che non so decifrare. "Hai paura della morte Erin?" mi chiede prima di prendere la sedia e sedersi accanto a me. "Si, no.. forse" dico abbassando lo sguardo e torturandomi le dita. "Rose" dice avvicinandosi alle mie labbra "ci sono altre cose di cui dovresti aver paura" sussurra prima di sfiorare le mie labbra. Vedendo che non reagisco si siede nuovamente composto.

"Non devi averne" mi prende la mano e la stringe nelle sue.
"Ho solo paura di non poter dare tutto ciò che ho da dare, di non poter fare tutto ciò che vorrei fare, di non poter dire tutto ciò che ho da dire". Dirlo ad alta voce anzichè scriverlo fa tutto un altro effetto. "Sai, quando si dice che "passiamo a miglior vita" secondo me è la verità, magari è solo un mondo diverso dalla terra, più bello. E non aver paura di perdere le cose o persone a cui tieni, resteranno per sempre dentro di te e viceversa" sorrido a quelle parole e la paura sembra scivolare via "non avere paura di niente piccola e poi ci sono io con te, no?" mi da un bacio ed io mi perdo nelle sue morbide labbra ma sono costretta a riprendermi velocemente poichè lui si stacca poco dopo "devo andare al lavoro, non mi distrarre" si alza e prende i vestiti "non farò tardi" dice con un sorrisetto. Son passati tre giorni da quando sono venuta a stare qui.
Anche se é una cosa momentanea mi sono giá abituata e mi piace un sacco stare con lui.
"Credo che fra qualche giorno me ne andrò, l'appartamento ormai è a posto" dico senza voltarmi ma sento che i movimenti di Ian si fermano "ma io non voglio che tu te ne vada" viene nuovamente a sedersi accanto a me mentre si abbottona la camicia. "La gente penserà che stiamo insieme se resto".

Explosion- Ian Somerhalder #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora