Capitolo 22

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Cavolo che mattinata da brividi. Non ho mai provato tutte quelle emozioni in quasi ventidue anni di vita. Ian alla fine ha ritardato al lavoro poco più di un'ora, della quale dieci minuti li ha utilizzati per fare la doccia. Gli altri cinquanta minuti li ha usati con me..tra baci e coccole non avevamo più voglia di alzarci dal letto, stare tra le sue braccia mi fa sentire amata e protetta.

Adesso mi trovo per il corridoio della London University, immersa tra i pensieri come è mio solito fare.

Mentre cammino guardo l'orologio e mi accorgo che sono in ritardo di quasi quindici minuti..corro verso l'aula e busso prima di entrare.

"Signorina White, come mai questo ritardo?" chiede il professore, appoggiato alla cattedra con le braccia conserte mentre faccio il mio ingresso in aula.

"Ehm..mi si è allagata casa" dico abbastanza in imbarazzo per quello che ho appena detto.

Lui sembra crederci.. "Forza si accomodi" mi fa cenno di sedermi. Astrid oggi è a lezione e mi indica un posto libero accanto a lei ma io la ignoro completamente e vado a sedermi nella parte opposta.

La lezione su diritti e condanne passa molto lentamente. Mi pento sempre più di non aver scelto sul serio psicologia, che era veramente la mia passione. Ascoltare la gente mi faceva dimenticare molti dei miei problemi, l'ho sempre fatto con le amiche e cercavo, e cerco, di dare sempre dei consigli che credo giusti ma qualcosa mi ha spinto a far giurisprudenza. La psiche dell'uomo è così complessa che sarebbe da matti cercare di spiegarla. Mi sarebbe piaciuto poter ascoltare diverse persone, ognuno con la propria vita, con i propri problemi o con dei sogni infranti..sono brava ad ascoltare, magari essere ascoltati è tutto ciò di cui si ha bisogno. Avrei potuto studiare più a fondo l'interiorità di individui di cui non avrei saputo nulla. L'uomo è come un iceberg, nasconde tutto interiormente mentre in superfice non lascia vedere nulla. È vero. Magari vedendo un uomo camminare per strada potrebbe sembrare felice ma magari è devastato dentro. Potremo vedere una donna triste ma magari è solo la sua espressione neutrale. Potremo incontrare una ragazza spensierata ma se la conoscessimo a fondo potremo capire che è soltanto l'unico modo che ha per non crollare. L'apparenza inganna. Capire, conoscere..tutto questo mi sarebbe piaciuto. Qualcosa mi colpisce all'orecchio riportandomi alla realtà.

Astrid mi tira palline di carta e mi volto per guardarla. La fulmino con lo sguardo. Ha sbagliato e deve capirlo. Non sembra intimidita e continua a fissarmi e a mimare con le labbra "che succede?". Che stronza, non poteva restarsene zitta? Ian doveva penare ancora un po'. E poi..era bello vederlo così preoccupato, sono un'egoista se penso queste cose? Insomma. Ha pure detto che ero la sua fidanzata ai medici, mi ha fatto un certo effetto. Nessuno ha mai detto a qualcuno che io fossi la sua ragazza. C'è sempre la prima volta no? Certo..anche se era per finta.

Scaccio tutti questi pensieri e mi concentro nuovamente sul professore che ci dice che terrà dei corsi pomeridiani se mai avessimo bisogno di qualcosa. Manca poco all'esame e ho bisogno di studiare benissimo ma ho troppe distrazioni. Dovrei prendere in considerazione il fatto di ritornare a casa mia. Tral'altro dovrei mettermi d'accordo con Sissi per quando verrà. Ho troppa voglia di vederla.

Esco dall'aula dopo aver preso tutte le mie cose. Cammino a passo veloce perchè già sento che mi segue. Scendo le scale e mi avvio nel corridoio del piano terra. "Insomma! Hai intenzione di ignorarmi? Erin!!" continuo a camminare. "Erin!" mi fermo di botto e mi volto verso di lei, quasi mi viene a sbattere "Si Astrid, ho intenzione di ignorarti!".

"Ma non puoi farlo!" mette le mani nelle tasche del cappotto e mi guarda in attesa di una risposta. "Beh, lo sto facendo!" dico prima di andarmene e lasciarla li.

Esco fuori dal portone e apro la macchina, salgo e l'accendo. Prima di premere l'accelleratore vedo Astrid che mi cerca ma prima che possa raggiugermi me ne vado. Perchè appena trovo un'amica, in qualche modo poi mi tradisce? Avrebbe potuto coprirmi dato che sapeva anche il motivo per cui mentivo.. Ian ed io adesso siamo apposto. Non posso semplicemente far finta di niente anche con Astrid? No. È il gesto che mi ha ferita.

Torno a casa e trovo Ian al computer. Sono le due passate.

"Ciao" mormoro, Ian si alza e prende la borsa dalle mie mani e l'appende all'attaccapanni. Meno male che è leggera altrimenti sarebbe caduto. Nel frattempo tolgo la giacca e Ian fa la stessa cosa che ha fatto con la borsa. "Ciao" sussurra e si china per darmi un bacio. Tiene il mio viso tra le sue grandi e fredde mani e mi bacia dolcemente e percepisco che gli sono mancata. "È andata bene la mattinata?" mi chiede con ancora le mani a contatto con le mie guance. Sorrido come una cretina "Si, ma non quanto la pre-mattinata" gli sorrido maliziosa e gli faccio l'occhiolino. Scuote la testa divertito e torna sul divano con il suo pc. Mi protendo in avanti per poter slacciare le scarpe e toglierle ma una fitta dolorosa alla schiena mi prende alla sprovvista "ah". Cerco di rimettermi in posizione eretta ma proprio non ci riesco. "Ehi che succede?" Ian si alza e torna da me. "Un blocco alla schiena suppongo, aiutami" appoggia una mano sulla mia spalla e l'altra sul fondo schiena. Lo sento sghignazzare "insomma! Aiutami, fammi sedere sul divano" indico quest'ultimo. "Sai, stavo pensando che vista da quest'angolazione sei ancora più sexy, ti lascerei a 90".

"Ian!" gli do un pugno..per sua fortuna lo colpisco vicino all'interno coscia e lui se la ride. "Sei fortunato uomo! In questa posizione sono innoqua!". Continua a ridere e a mia volta rido anche io. Comincia ad accompagnarmi, mi tengo stretta al suo braccio. "Sai potresti diventare il mio bastone della vecchiaia."

"Ah si?" chiede molto ma molto divertito. "Si, ma guarda che ci vuole un grande spirito da crocerossino" scoppia a ridere mentre camminiamo piano verso il divano "preferirei infermiere o dottore".

Piano piano mi aiuta sedermi sorreggendomi per i fianchi e lui si siede accanto a me. "Ti è mai successo?" mi chiede mentre io massaggio la parte dolente. "No ma credo che sia leggero..altrimenti non sarei potuta muovermi".

"Potrei farti un massaggio.." fa uno dei suoi mezzi sorrisi e fa esplodere tutto dentro di me. "Credo che non sia una buona idea.." mi sistemo meglio sul divano mentre lui si avvicina sempre di più "ah..no? E perchè?".

"Non credo che tu abbia le mani di fata".

"Fare una prova non uccide nessuno.." sorride e i suoi occhi ardono..insomma cosa gli prende?

"Potrebbe uccidere la mia povera schiena, sta lontano da me" mi appoggio al bracciolo della mia parte del divano e incrocio le gambe..quindi adesso siamo divisi da esse. Lui si protende verso di me e appoggia le mani sulle mie ginocchia "non scapperai dal mio massaggio, mi rifarò" resto immobile a fissare le sue bellissime labbra, lui mi da un bacio sulla guancia e ritorna a lavorare, penso, con il suo computer.

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Sono quasi le cinque di pomeriggio e il dolore è quasi scomparso. "Ehi, vorrei portarti da una parte visto che stai meglio.." mi dice Ian entrando in cucina. " E dove?".

"Non fare domande e va a cambiarti" dice prima di uscire dalla stanza. Di poche parole il ragazzo eh? Dove vorrà portarmi? Odio questo genere di cose perchè poi la mia curiosità rischia di impazzire.

Ho messo i jeans e una camicia a quadretti rossi e bianchi. Siamo in macchina e ci stiamo dirigendo verso il centro di londra, sorpassiamo il tribunale dei minori e mi acciglio.. "Sta tranquilla.." mette una mano sul mio ginocchio e lo stringe delicatamente. Arriviamo in una strada dove la schiera di palazzine è enorme. "Cosa ci facciamo qui?" dico appena Ian ferma l'auto. Scendiamo e Ian mi raggiunge "vieni" mi prende per mano ed entriamo in uno dei palazzi. Saliamo circa tre rampe di scale e io mi chiedo sempre più cosa ci facciamo qui. Ad un tratto Ian si imbuca in un corridoio e io lo seguo. Si ferma davanti ad una porta e bussa. Poco dopo un bambino di cui non vedo il volto gli salta addosso abbracciandolo.

Explosion- Ian Somerhalder #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora