5. Una canzone che dev'essere ascoltata ad alto volume.

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Are you ready? - Maneskin

Giunta a quella triste conclusione decido che non devo più puntare su nessuno tranne che su me stessa. Troppe volte ho riposto fiducia e sentimenti in qualcosa che si é rivelato l'opposto di quello che pensavo. E quando arrivi a quel punto o ti salvi o ti uccidi.
Così, senza rifletterci molto, prendo la metro e vado alla segreteria dell'Università. Era da un po' che le mie amiche di corso mi parlavano di un viaggio studio tramite l'università, cercando di convincermi senza troppi risultati. All'improvviso mi scatta una cosa in testa e sull'onda della frustrazione e del cambiamento decido che voglio partire. Non importa dove, non importa se forse stava nascendo una storia d'amore, devo farlo e basta.
Io non penso che Damiano mi ami, penso solo che sia stato colpito da me come ti colpisce un ragazzo che incontri per strada, come il cameriere di un ristorante o il bagnino in spiaggia. So che sembra un controsenso, fino a ieri pensavo il contrario ma quello che mi ha detto mi ha dato la conferma di ciò che già immaginavo. E allora perché restare? Perché non prendere quel famoso treno che passa una volta nella vita?
Faccio domanda, dovrò attendere dopo le feste di Natale per sapere se è stata approvata o meno. Dopo averlo fatto mi sento più leggera, non so perché, forse avevo voglia di farlo da tanto ma non ne ho mai avuto il coraggio. E adesso é fatta.
Poco dopo ricevo un messaggio di Elena, mi invita ad una serata in un locale in centro, vuole farmi conoscere l'ennesimo tipo che ha rimorchiato. Accetto, ho bisogno di un po' di svago.
Quello che Elena non mi aveva detto era che in quel locale quella sera avrebbe suonato Damiano. La mia faccia nello scoprirlo credo sia stata epica, una delle mie migliori interpretazioni. La fulmino con lo sguardo, lui non sembra avermi vista. Meglio così.
"Ho sbagliato" dico "non avrei dovuto accettare, non sarei dovuta venire e me ne lagno di te che sai tutto e lo fai apposta".
"Ma perché?" risponde lei "se vi piacete cosa c' è di male? Adesso siccome hai avuto quell'impressione vuoi buttare tutto all'aria".
"Ho fatto richiesta per un viaggio studio, forse parto" dico in tono serio e tutto d'un fiato.
Elena sgrana gli occhi stupita, "Ma che dici? Da dove viene questa idea da fuori di testa adesso? Non mi dire che é per lui..dalle cose non puoi scappare lo sai, affrontalo".
"Non è un idea, ormai ho fatto la mia scelta e potrebbe diventare realtà molto presto".
Ad un tratto una scena. Una di quelle che non vuoi guardare, hai solo buttato gli occhi lì senza volerlo. Lì, nel punto sbagliato.
Damiano è vicino ad una ragazza mora, parlano, si danno qualche pacca sulle spalle. Forse sono amici, penso. In fondo non devo essere gelosa, non è il mio ragazzo.
Di colpo però lui le prende la mano. Lei sorride, é imbarazzata ma sostiene il suo sguardo senza abbassare gli occhi. Giurerei che quello sguardo non è uno di quelli che si scambiano due conoscenti anzi, sembra proprio quello di due che si sono dati qualcosa di molto profondo.
So che lui ha una fama da sciupafemmine, la sua bellezza è innegabile e sfiderei chiunque a non perderci la testa. Ma tutto questo mi da fastidio, mi gira tutto, voglio andarmene. Senza dire niente afferro la borsa con forza ed esco fuori. Nessuno si accorge di niente, Elena è col suo tipo a ballare in mezzo alla gente e lui, bé lui diciamo che è interessato a ben altro che alla sottoscritta.

Come ho potuto pensare che lui potesse provare qualcosa per me? Sono stupida io che do importanza a tutto, pure ad un bacio sulla guancia o allo sfiorarsi una mano.
Mi viene da piangere, mi sento ridicola per aver riposto delle speranze su una cosa che non avrebbe mai potuto funzionare.
Mi incammino non so neanche io dove, ma mi sento afferrare un braccio. Avevo fatto solo pochi metri e stavo morendo dalla paura che qualcuno si fosse avvicinato per importunarmi.
Con l'ansia addosso mi giro di scatto ma sento una voce familiare. "Sono io, calmati" mi dice.
Indovinate un po'? La nostra stella nascente è uscita dal locale ed è venuta a cercarmi. Evidentemente quella ragazza non deve essere stata poi così interessante.
"Cosa vuoi? La tua ragazza non ti é bastata?" dico arrabbiata.
Lui con gli occhi bassi non mi lascia il braccio, sembra davvero spiazzato.
"Non avevo visto che anche tu eri lì, me ne sono accorto dopo. Poi lei non è la mia ragazza, o meglio lo era ma.."
"Ah ecco! Tutti i nodi vengono al pettine, bravo! Ti dico solo una cosa, non pensare di poter giocare con i miei sentimenti, non pensare di poter fare quello che ti pare!" urlo.
Sono fuori di me. Mi sento avvampare, un po' per la vergogna di essermi lasciata andare davanti a lui, un po' per la rabbia che provo in questo momento. Dall'altra parte non sento niente, nessuna risposta. Vedo solo quell'angelo dai capelli scuri che mi guarda, che come al solito riesce a scavarti l'anima. Lui é bello, di una bellezza imbarazzante, non quelle da copertina. Una bellezza vera, di una persona vera.
"Ho sbagliato io a fidarmi di te, non avrei dovuto lasciare che entrassi nella mia vita e la sconvolgessi, non avrei dovuto farti avvicinare a me in quel modo"
"Forse hai ragione" risponde lui, facendo salire la rabbia ancora di più.
"Tu mi hai baciato! Dai un importanza a quello che hai fatto oppure per te è solo un gioco? Le baci tutte e poi le lasci così, vero Damià? E certo, perché lui è  un playboy! L'uomo che non deve chiedere mai, ma vattene va"
Con uno strattone faccio sì che mi lasci il braccio e scappo via correndo.

È passato Natale. Sono passate le luci, gli alberi addobbati ed i pranzi che durano giorni. Non mi piace quell'atmosfera, é da un paio di anni che non riesco più a stupirmi di fronte a tutta quell'attesa. Quando ero piccola non vedevo l'ora, anche se avevo scoperto che Babbo Natale non esisteva aspettavo lo stesso di sentire qualche rumore, di vedere l'ombra di quell'uomo panciuto e buono che sistemava i regali sotto l'albero. Insomma avere quella speranza di poter dire "non è vero che babbo natale non esiste, mi avete detto una bugia".
Sono anni che non torno al mio paese, l'Abruzzo, se non per qualche toccata e fuga. Non ritengo di avere una famiglia , si è distrutta e non trovo alcun motivo per tornare lì.
Passo le feste a trovarmi qualcosa da fare, a studiare o a fare shopping da sola per le strade di Roma. La città è talmente piena di gente che nessuno si accorge della tua presenza, il vantaggio è che puoi pensare tutto quello che vuoi anche ad alta voce. Al massimo ti prendono per pazza, ma posso accettarlo.
Non ho più sentito Damiano da quella sera ed il negozio mi ha messo in ferie forzate. Forse anche il titolare si è accorto che c'è qualcosa che non va. In compenso sono passate a trovarmi alcune amiche dell'università, tra confidenze e cavolate varie il periodo festivo è passato in un lampo. Anche se sono stata abbastanza presa da varie cose, il pensiero era sempre lo stesso: Damiano. Cosa faceva, con chi stava.
Era felice, triste, gli mancava qualcosa o forse niente?
Non potevo saperlo. Ho avuto varie volte la tentazione di chiamarlo o mandargli un messaggio, ma dopo gli ultimi sviluppi non mi era sembrata una buona idea. Forse anche lui si era rassegnato al fatto che quella  specie di storia non aveva futuro.
Il punto però è un altro. Mi ero innamorata di lui. Se ne erano accorti tutti ormai, ma cercavo di fare finta di niente, volevo a tutti i costi far vedere che non me ne fregava niente. E invece era il contrario.
Comunque a breve avrei saputo se sarei partita, di solito non c'è miglior rimedio che andarsene per dimenticare qualcosa. Non era scappare, non riuscirei a farlo per come sono fatta, era solo un modo per riordinare le idee e avere nuove prospettive. Chissà come ci si sente a dover andare via e lasciare qualcosa che ami, le tue abitudini, la tua casa. Certo, non era per sempre, ma sarebbe stata dura soprattutto perché avevo deciso di non dire niente a nessuno se non a Elena per via del negozio. Non avevo voglia di dare nessuna spiegazione, solo sparire per un po'.

Mai come ieri - 30 canzoni in una storiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora