8. Una canzone che parla di droga ed alcol.

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Tesla - Capo Plaza ft Sfera Ebbasta, Drefgold

Ho salutato tutti. Elena, Franco, le mie amiche e tutte le altre poche persone che conosco. Ho salutato e sono andata via.
Quando sono arrivata all'aeroporto mi veniva da vomitare, avevo appena pianto e la mia scorta di fazzoletti era già finita. Faceva male. Anche se sapevo che sarei tornata tutto sarebbe cambiato.
Non so dove ho trovato il coraggio di prendere questa decisione assurda, non so come cazzo ho fatto a mollare la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Ma sono già sull'aereo, accanto a me una coppia che non parla italiano, tra due ore sarò arrivata a destinazione.
Appena atterriamo non so dove andare, l'aeroporto é talmente grande che ci si perde dentro. È la prima volta che faccio un viaggio da sola, all'estero oltretutto.
Da domani, anzi da adesso, parte un nuovo capitolo della mia vita. Con questa consapevolezza incontro due ragazzi italiani che mi spiegano dove dirigermi, loro sono venuti qui in vacanza ma sono più informati di me evidentemente. Prendiamo una specie di pulmino che ci porta al centro della città, piove e dio solo sa come farò a trascinarmi queste valigie fino al residence dove alloggio.
Appena scendo dalla fermata della metro mi si para davanti uno scenario catastrofico: io sotto al tendone di un negozio al riparo dalla pioggia battente con due valigie più grandi di me, più una a tracolla per il pc. Il mio primo pensiero è ma chi me l'ha fatto fare, domani faccio il biglietto e torno a casa. Decido però di farmi coraggio e cerco di capire la direzione giusta, fin quando vedo un gruppo di ragazzi che sembrano andare dalla stessa parte.
C'è l'ho fatta, tra un modulo da riempire ed un altro mi danno le chiavi della stanza, dove finalmente posso dare sfogo al mio sconforto. La camera è piccola ed essenziale, c'è un letto, una scrivania con la sedia e un armadio.
Riaccendo il telefono, avevo promesso ad Elena che l'avrei avvisata con un sms appena arrivata. Era stata l'unica persona che, a parte lo stupore iniziale, mi era stata vicino e mi aveva aiutato con tutti i preparativi. Mi sentivo sola, anche se in realtà non lo ero.
Sblocco il telefono e prima ancora di andare nei contatti vedo lampeggiare l'icona di un messaggio, per me molto importante.
"Non so se sei arrivata ma spero che il viaggio sia andato bene. Mi dispiace non averti salutato ma, credimi, sono giorni davvero di merda per me. Sono talmente incazzato che ti scriverei solo cose brutte, però mi sento solo di dirti di vivere questa cosa al massimo e non pensare a niente, io me la caverò. Stai certa che sarai nei miei pensieri fino alla nausea e che nessuna mai prenderà il tuo posto. Ah e per la cronaca, anche io sono innamorato di te. Divertiti più che puoi. Damiano".
Non so se mettermi ad urlare dalla gioia oppure se contenermi dato che non è esattamente il posto giusto per togliere il piede dal freno.
Leggere queste frasi mi ha dato una spinta per affrontare le cose al meglio, almeno so che anche lui prova qualcosa per me. Questo vale più di mille parole messe insieme, più di tutto.
"Sarei stata disposta a sentire tutti i tuoi insulti a costo di ricevere un messaggio da te. Non farmi pentire di essere venuta fin qui, fai il bravo. In ogni passo che farò ci sarai tu accanto a me, ti amo e lo sai."

Mai come ieri - 30 canzoni in una storiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora