Che sia benedetta - Fiorella MannoiaNon ho fatto la spesa, era troppo tardi.
In realtà, da quando ho saputo della gravidanza di Elena sono entrata anche un po' io in palla. È una cosa che ti spiazza, in positivo ovvio.
In compenso però ho tirato fuori la tovaglia più bella che avevo, ed ho anche acceso due candele per creare atmosfera.
Che importa poi se ceneremo con due toast.
Dopo una mezz'ora sento girare la chiave nella serratura e capisco che é lui. Nonostante stiamo insieme da un po' ormai, provo sempre quella sensazione allo stomaco quando lo rivedo dopo un po' di tempo.
Si apre la porta ed eccolo, più bello che mai.
Ha i capelli legati ed in mano un borsone. Appena mi vede fa un sorriso grande e subito dopo mi abbraccia per quasi un minuto che sembra una vita.
Dovrei essere arrabbiata con lui, sia per quel bigliettino sia per il fatto che ultimamente qualcosa tra noi è cambiato, ma non riesco a rimanergli indifferente, specialmente dopo quell'abbraccio.
Sembra che non mi vede da un secolo per come lo fa, le sue braccia premono sulla mia schiena ed il suo viso é tra i miei capelli, per fortuna puliti e profumati.
"Non vedevo l'ora di tornare a casa" mi dice "ho un sacco di cose da raccontarti".
"Anch'io ti devo parlare" aggiungo.
"Cos'è questa faccia? Non sei contenta di vedermi?" mi chiede.
"Certo che si, non si vede?" rispondo sorridendo.
"Vado a farmi una doccia, ma tu non scappare: non appena avrò finito sei tutta mia" e mi bacia.
Sono felice, certo. Ma probabilmente la mia espressione non sarà poi così convinta, tutto questo entusiasmo non mi sembra vero dato che mentre lui era via ci siamo sentiti a malapena.
Finalmente esce dal bagno, indossa solo un asciugamano in vita ed i capelli sono bagnati. Uno schianto.
"Ma cosa fai così, dai mettiti qualcosa addosso che ceniamo"
"Perché non ti piaccio in questa versione? Pensavo che questo asciugamano potrebbe scivolare via e.." dice malizioso.
"Quanto sei scemo!" gli dico ridendo.
Alla fine, dopo una battuta ed un altra, riusciamo a sederci a tavola. Lui mi racconta che stanno scrivendo il loro primo album, che hanno preso una manager e che sperano di non deludere nessuna aspettativa. Io gli dico che Elena é incinta e che sto scrivendo la tesi per la laurea.
"C'è un altra cosa che voglio dirti però, anzi due" esordisco.
"Dimmi tutto, baby" mi dice mentre addenta un panino.
"Hai notato anche tu che tra noi le cose non sono più come prima. Sei stato quasi sempre in giro e mi è sembrato che non esistessi più per te. Io sono felice del fatto che stai realizzando il tuo sogno, davvero. Ma non voglio essere messa da parte, come sai ne abbiamo passate tante. Perciò se vuoi dedicarti completamente alla musica io lo capisco, ma questo è il momento di dirlo".
Lui strabuzza gli occhi stupito. Poggia la forchetta e mi guarda. "Io non so come ti vengano in mente certe cose" mi dice "certo, sono stato via per un po' ma fa parte di questo lavoro. Mi dispiace se ti sei sentita messa da parte perché non era proprio mia intenzione, non sai quanto ho parlato di te e quanto mi sei mancata. Io voglio dedicare la mia vita alla musica, certo, ma con te. Lo voglio fare con te, sempre se tu lo vorrai".
"C'è anche un altra cosa" continuo.
"Quante comunicazioni oggi! Dimmi pure".
"Qualche giorno fa uscendo di casa ho trovato sulla macchina un bigliettino, per te. Ti dice niente il nome Alice?"
Per un momento credo che gli stia andando di traverso il cibo. "È una mia ex. Cosa voleva?" Ah, bravo Damiano.
"C'era il suo numero e si chiedeva che fine avessi fatto. Da quanto va avanti questa storia? Perché non mi hai mai detto niente?" gli dico.
"Come si é permessa di fare una cosa del genere?"
"Non mi stai rispondendo"
"Non era niente di che. Ci siamo visti qualche volta, il resto lo sai già. Era un periodo un po' duro per me, ma credimi che é stata lei che ha insistito. Mi dispiace che ti sei trovata in questa situazione per colpa mia, come sempre"
"C'è di più, mi ha voluto incontrare".
Lui è sempre più sbalordito.
"In sostanza ha detto che sei un playboy, che lei ti ha provocato e tu hai ceduto. Ma mi ha anche detto che mi invidia, perché nessuno ha saputo prenderti come ho fatto io". Si avvicina, mi prende la mano e la tiene tra le sue.
"È vero. Ma non voglio più parlare di questo, di me ti puoi fidare anche se sono un casino.".
Ha ragione, non parliamo più di questo, sono stufa anche io.
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Mai come ieri - 30 canzoni in una storia
FanfictionIrene si divide tra studio e lavoro a Roma, città in cui si é rifugiata per scrollarsi di dosso il peso di una famiglia disastrata. Damiano, frontman di talento alla ricerca del successo, passa spesso davanti al negozio dove lei lavora. Un incontro...