Margherita - Riccardo CoccianteDobbiamo cercare di non farci scoprire.
Damiano deve uscire da qui senza essere visto da nessuno. Ci mettiamo d'accordo e decidiamo che, mentre io distraggo il ragazzo alla reception, lui scappa via dalla porta principale. Mi sento come un attrice in un film d'azione, stile Attacco al potere.
Prima di uscire dalla porta mi dice che rimarrà ancora un paio di giorni qui con gli altri, nel frattempo io farò un paio di telefonate per anticipare il ritorno a casa. Ce la dovrei fare al massimo in una settimana e poi finalmente potrò tornare a Roma e vivere la vita con lui.
"Mi dica" dice il ragazzo alla reception sfoggiando un perfetto italiano. "Volevo solo avvisare che ho anticipato il ritorno a casa, mi chiedevo se potessi riavere parte dei soldi spesi indietro."
Lui mi guarda con aria sarcastica e già mi sta facendo innervosire. "Mi dispiace signorina, non è possibile restituire i soldi del suo soggiorno né annullare senza preavviso la sua vacanza studio".
"Ma tenetevi pure i soldi, quello non mi interessa. Io tra una settimana parto, le consegnerò le chiavi della stanza entro allora."
"Parli con la sua università e mi faccia sapere, per favore."
Sbuffo e ritorno in camera. Si, lo so che è una decisione affrettata dettata dal cuore, forse non si può neanche fare ma io voglio farlo. Se rimango ancora qui lo perderò per sempre, cambierebbero troppe cose e non me lo perdonerei.
Così mi metto in contatto con la responsabile dell'università a cui comunico la mia decisione. Dopo vari tentennamenti ed i "ma sei proprio sicura?", mi comunica che non si era mai verificata una cosa del genere ma, se quella era la mia volontà, era possibile annullare il tutto e tornare a casa. Aggiunge anche che nessuno mai l'aveva fatto e che questo 'motivo urgente' era molto fortunato ad avere una ragazza disposta a rinunciare ad un opportunità simile. Perspicace!
Saltellando qua è là dopo la lieta notizia provo a chiamare Damiano. Non mi risponde, forse sarà in giro con gli altri oppure si sarà addormentato.
Nell'euforia del momento ignoro le notifiche sul cellulare, finché non vedo una lucina verde lampeggiare sopra lo schermo. Non faccio in tempo a sbloccare il telefono che inizia a squillare, é Vic.
"Pronto Vic?" rispondo felice.
"Ireee.." urla e non capisco bene cosa dice.
"Ma stai bene?" le chiedo accorgendomi della sua voce confusa.
"No, é che siamo un po' ubriachi..guarda,un unicorno!" dice probabilmente a qualcuno accanto a lei. Andiamo bene.
"C'è anche Damiano lì?" chiedo nella speranza che dica di no.
"È..é stato proprio lui a portarci in questo locale! Ethan ma perché quel tipo ha due teste?" dice ridendo a crepapelle.
Squoto la testa per la disperazione e le chiedo di passarmi Damiano che sta messo ancora peggio di lei. Non posso lasciarlo solo un attimo che combina qualche casino, incredibile.
Mi faccio dare il nome del locale e gli chiamo un taxi che almeno li riporterà in hotel senza causare altri danni.
Quando li raggiungo l'unico ancora lucido è Ethan che sta tenendo i capelli di Vic intenta a vomitare nel lavandino. Lo sapevo che lui era il più serio dei 4, almeno uno.
Thomas è seduto su un divanetto e ride da solo guardando la tv, mentre Damiano é buttato sul letto ad occhi chiusi che mormora frasi senza senso. Ma io dico, ma che ho fatto di male?
Penso proprio che stasera non tornerò al residence, non mi fido di questi quattro scalmanati. Mi siedo sul letto e cerco di aiutare il più possibile, anche se ci vorrà un po' prima che si riprendano.
Sarà una lunga notte.

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Mai come ieri - 30 canzoni in una storia
FanfictionIrene si divide tra studio e lavoro a Roma, città in cui si é rifugiata per scrollarsi di dosso il peso di una famiglia disastrata. Damiano, frontman di talento alla ricerca del successo, passa spesso davanti al negozio dove lei lavora. Un incontro...