"A scuola nascondeva i lividi"
-La ragazza con il cuore di latta, Irama-Tivoli,28 ottobre.
11:45Quella mattina la professoressa Rossini era di cattivo umore.
Chissà cosa le era successo.
Francesco se lo chiedeva spesso.
Come si chiedeva spesso perché Beatrice era sempre più chiusa in sé stessa.Dopo aver restituito i compiti in classe,dal momento che si era dimenticata di mandare la mail con il nome delle coppie,le aveva fatte sul momento.
<<Tu, sì,testa nera in fondo alla classe;sei con Francesco.>>Poi,dopo aver formato le coppie,aveva scritto con il gesso la consegna.
Fare un ritratto della persona a voi assegnata.
Beatrice si era data appuntamento con Francesco per il fatidico compito di arte.
Erano andati al bar in centro,avevano preso un caffè e ora si stavano dirigendo a casa del giovane.<<Non credo che io sia un buon soggetto da dipingere>>
<<Perché?>>
<<Lascia stare,ho troppe cose che non posso raccontare addosso.>>
<<Se non te la senti....posso dipingere solo una parte di te>>
<<Cosa vorresti dipingere?>>
<<I tuoi occhi>>
<<Per quale ragione?>>
<<Io li leggo>>Lei si era seduta su uno sgabello bianco,di fronte a Francesco.
Tra loro c'era una tela bianca.
Beatrice però,si sentiva troppo osservata da quegli occhi color grigio.
<<Beatrice....chissà perché non ti ho mai notato nella classe>>
<<Sono una ragazza molto timida,non parlo quasi con nessuno>>
<<È un vero peccato,ogni persona ha una bella storia da raccontare..... perché chiudersi in sé stessi?>>
<<A volte è l'unica arma che si ha a disposizione>>
<<In che senso?>>
<<Devo....ho delle cose da sbrigare,lo finiremo un altro giorno il dipinto>>
Francesco c'era rimasto male.
Aveva posato il pennello sul pavimento e aveva fermato la ragazza.
<<Ti prego Beatrice....giuro che finiremo presto>>
Aveva detto,toccandole la mano.
Ma a quel tocco,la giovane aveva scosso la testa ed era corsa via.Lasciando un dipinto a metà,un ragazzo a pezzi,e il suo dolore ovunque.
~~~~
Beatrice era corsa a casa.
Sapeva che era in ritardo.
E che ad aspettarla c'era solo suo padre e la sua violenza.
Aveva aperto la porta di casa ed era corsa in camera sua.
Chiudendosi a chiave.Ma suo padre non l'avrebbe risparmiata.
Nemmeno quel giorno così triste e debole.
Nemmeno allo stremo delle sue forze.
Aveva bussato,con un sorriso smagliante in viso.
<<Allora,come mai questo ritardo?>>
<<Dovevo fare i compiti con Luisa>>
<<Tanto lo so che ti sarai fatta toccare da qualche tuo compagno di classe>>
<<Smettila papà>>
<<Non mi dice una mocciosa come te di smetterla>>
<<Scusa>>
<<Devi chiedermi scusa,con le lacrime agli occhi>>E poi aveva iniziato a metterle le mani addosso.
A farle male.
Schiaffi,calci,pugni.
Beatrice,per gli occhi di suo padre era un animale.
E per gli occhi della giovane,suo padre era un mostro.
L'aveva picchiata.
E per finire.
Un pugno.
Diretto.
Secco sullo zigomo.
Lasciandole un segno violaceo sul viso.
E gli aveva rotto del tutto l'anima.<<Domani ci vai a scuola. Niente storie>>
Vorrei solamente andare in paradiso.
E scappare da questo inferno.

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Raggi del cuore
Short Story°Completata° Linguaggio e contenuto forte. Beatrice è una ragazza stupenda. All'apparenza,il suo aspetto fisico affascina gli occhi di tutti i ragazzi del liceo Spallanzani di Tivoli. La sua anima però,non l'ha mai mostrata a nessuno, così come il...