Capitolo 23

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"Stanotte
Questa notte la città non ci prenderà sul serio,
Giovani senza l'età che fumano arcobaleno"
-Stanotte,Irama-














Tivoli,dieci dicembre.
05:12



<<Quanto manca?>>aveva domandato per la milionesima volta Beatrice,cambiando stazione radio.
<<Un'ora emmezza>>aveva risposto Francesco sistemandosi gli occhiali da sole.
<<Ti sei mai fatto una canna?>>aveva chiesto Beatrice,prendendo il suo zaino.
<<No,e non ci penso minimamente>>aveva risposto secco Francesco,continuando a guidare.
<<Trovi pericolose le persone che se le fanno?>>aveva domandato nuovamente Beatrice.
<<Perché tutte queste domande? >>Aveva risposto Francesco,fermandosi in un'area di servizio.
<<Così....non avevo uno scopo preciso>>aveva risposto Beatrice,nascondendo il volto dietro lo zainetto in pelle.
<<Se chiedi con così tanta insistenza è perché magari,la prima a farsi le canne sei tu...o sbaglio?>>aveva chiesto Francesco,osservando la giovane abbassare gli occhi.
<<Affatto,non mi sono mai fatta niente>>aveva risposto lei cercando di convincere il giovane.
Avevano percorso un altro pezzo di strada,per poi fermarsi in un autogrill di Milano.

Lui aveva tirato giù i sedili,e lei si era accesa una sigaretta.
<<Vuoi dormire qui?>>aveva chiesto lei,ciccando fuori dal finestrino.
<<Non riesco a guidare per altre tre ore....tra un'ora partiamo>>aveva risposto lui,sorridendole.
<<Hai freddo?>>aveva domandato lei,sistemandosi sul sedile.
<<No,e tu?>>aveva chiesto lui.
Lei aveva sorriso,sistemandosi le maniche del maglione.
Aveva scosso la testa ma in realtà,stava gelando.
Francesco,capendo la situazione,le aveva posato una mano sulla spalla,iniziando a muoverla lentamente.
Aveva anche acceso il riscaldamento in auto,che sembrava non voler collaborare.
<<Si,hai ragione tu. Mi faccio le canne ma....non lo farò più visto che sto ancora peggio>>aveva detto lei,di getto.
Sorprendendo Francesco che,le aveva dato un bacio sulla fronte.
<<Buon riposo piccolo fiocco di neve>>


















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Alle sette e tre quarti,i due giovani avevano appena varcato l'entrata dell'enorme casa di Francesco.
Una casa,di un quartiere residenziale,a pochi passi dal centro storico e con una vista mozzafiato.
Beatrice era rimasta davvero senza parole.
Una casa ben arredata,con tanto di giardino e piscina.
Sì,Beatrice non era abituata a questo genere di case ma,per scappare dall'inferno si sarebbe abituata eccome.
<<Ti piace?>>aveva domandato lui,aprendo la portafinestra che dava sul giardino.
<<È stupendo....davvero,io non avrei accettato se avessi saputo che...>>aveva iniziato a blaterare lei,ma Francesco le aveva fatto segno di restare in silenzio.
L'aveva portata al piano superiore,trascinando con loro la valigia pesante di lei.
E poi erano arrivati in mansarda.
Una camera piccina,con un letto matrimoniale sul quale c'era un'enorme finestra dalla quale si potevano ammirare le stelle.
Ecco,quella era l'idea di paradiso di Beatrice.
Aveva sorriso al ragazzo che aveva posizionato la valigia accanto al letto.
<<Questa la tengo sempre per quando devo portare qualcuno di speciale.>>aveva detto Francesco,riferendosi alla stanza.
<<Che onore....e tu dormi con me vero?>>aveva chiesto lei,sedendosi accanto a lui.
<<Certamente fanciulla>>aveva scherzato lui,facendola ridere.
<<Stasera ordiniamo una pizza e offro io. Non si discute>>aveva detto lei fermamente facendo scoppiare a ridere Francesco.
Aveva iniziato a fare il solletico alla giovane che si stava dimenando come non mai.
<<Possiamo discutere?>>aveva chiesto lui e quando lei aveva scosso la testa,aveva ripreso a farle il solletico.
<<Ora possiamo discutere?>>aveva chiesto nuovamente il giovane,facendo annuire Beatrice che era arrossita.
Lui le aveva passato una mano sul volto,sorridendole mentre Beatrice gli stava accarezzando i capelli.
Poi,i loro cuori,erano esplosi.
Si erano baciati,con la passione di due liceali ma la consapevolezza di due adulti.
Continuavano a scavarsi le anime,mentre le loro mani si stavano accarezzando lentamente,quasi avendo la paura di rompersi.
E Francesco c'è l'aveva.
Eccome.
Aveva paura di una creatura così fragile come Beatrice.
Ma lei no.
Lei era coraggiosa,forse più di lui.
E così,avevano passato la serata in mansarda e tra qualche bacio,una pizza e una birra,Beatrice aveva capito una cosa:il paradiso è fatto di cose semplici.

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