"Lividi
Che hanno una storia da raccontare"
-FrfuzzyTivoli,28 ottobre.
08:22Quel giorno a scuola,le prime due ore,c'era educazione fisica.
Francesco la odiava.
Ma non perché non volesse farla ma, perché alla fine,facevano sempre le stesse cose.
Basket,calcio e pallavolo.
E non avevano minimamente pensato di oltrepassare quegli sport ormai superati.
Così,annoiato,era uscito dallo spogliatoio.
Si era seduto su una panca di legno,dove si siedono le persone che non fanno educazione fisica.
E se quel giorno era quello fortunato per Francesco,per Beatrice era una continua battaglia.
Si era seduta accanto a lui,con i capelli che le coprivano il viso.
I compagni di classe,insieme al professore avevano iniziato a correre,lasciandoli soli.Francesco stava osservando da qualche minuto la giovane.
Sembrava un fantasma.
Ferma,immobile.
Con due occhi grandi,e lucidi.
<<Beatrice... cos'è successo?>>
Lei si era coperta il viso con ancora più capelli.
Aveva stretto le mani in due pugni,così forte,da far diventare bianche le nocche.
<<A me puoi dirlo....>>aveva tentato di nuovo Francesco.
Ma Beatrice non aveva risposto.
Aveva iniziato a respirare affannosamente.
E tremare.
<<Beatrice...cosa ti sta succedendo?>>aveva chiesto preoccupato Francesco.
Ma Beatrice non aveva risposto.
Era corsa a prendere qualcosa dalla sua borsa.Aveva buttato giù tre pastiglie di valeriana.
Niente di che.
Ma quello che bastava per calmare i suoi nervi.Era tornata a sedersi accanto a Francesco.
<<Potrei anche dipingere i tuoi capelli>>aveva detto lui,spostando una ciocca di capelli a Beatrice,che si era immediatamente voltata.
<<Non...non toccarmi mai più>>aveva detto lei,schietta,senza giri di parole.
Francesco era rimasto sorpreso e amareggiato da quella reazione.
<<Scusami,non mi sarei mai permesso>>si era scusato lui.
Ma a volte,Beatrice non lo faceva apposta.
Ma odiava gli uomini.
Ma non aveva capito che Francesco,non era cattivo come suo padre.
Come biasimarla:cresciuta con una situazione famigliare simile, è inevitabile avere paura degli uomini.
E forse,sarà l'unica paura,che si porterà dietro.
Tutta una vita.~~~~
Beatrice era andata a casa di Francesco,per finire il dipinto.
Si era seduta sul solito sgabello.
Ma non aveva mostrato tutto il viso.
<<Dai,ho bisogno di vedere anche l'altro lato del viso per dipingere bene>>aveva detto lui.
<<Non posso....>>aveva sussurrato lei.
Francesco aveva insistito.
E quando Beatrice si era voltata del tutto.
Ecco,in quel preciso istante,Francesco aveva provato dolore.
Ma un dolore diverso da quello fisico.
Si era spezzato qualcosa dentro di lui.
Probabilmente il cuore o qualche costola.
<<Cazzo...tu,non dovevi saperlo...io...non guardarmi>>si era immediatamente coperta il viso.
Voleva nascondere il dolore dietro due piccole mani.
Ma non ce l'avrebbe fatta.Silenziosamente Francesco aveva tolto le mani di lei dal viso.
Gli aveva preso con l'indice e il pollice il mento,facendole ruotare di nuovo il viso.
E si era fermato a chiedersi il perché.
Il come,dove,quando.
Ma specialmente chi.
<<Chi è stato Beatrice?>>aveva domandato.
Lei l'aveva guardato negli occhi.
E poi tra le lacrime,se ne era andata.
Lasciando ancora una volta.
Un ragazzo solo,con il cuore a pezzi.
E un dipinto incompleto di felicità.~~~~
Beatrice non era corsa a casa.
Ma bensì,nel suo posto segreto.
Era un giardino,poco distante dall'asilo nido.
Faceva parte di una villa ormai abbandonata che da anni,non veniva più curata.
E lei ci andava.
Ecco,per lei quello era un pezzetto di paradiso.
Il minimo che si poteva permettere.
Come al solito,si era seduta sull'erba fresca e verde,che le colorava gli occhi color oceano.
E poi si era sdraiata.
Chiudendo gli occhi e ascoltando il battito flebile del suo cuore.Si chiedeva spesso se un giorno, Dio l'avesse portata veramente in paradiso.
E si incazzava a morte.
Perché lei l'inferno,l'aveva subito.
E non riusciva più a sopportare tutto quel dolore.
Non sapeva nemmeno più dov'era girata.
Non sapeva più chi fosse la vera Beatrice.
Non sapeva se Beatrice era la ragazzina tanto timida o quella sfacciata,schietta e rude.
Non ricordava una Beatrice che mangiasse così tanto.
Non si domandava nemmeno il perché stava venendo su con così tanti problemi, semplicemente per il fatto che lei,la risposta la conosceva benissimo.
Ed il brutto è che era una persona.
A volte,la gente pensa che sia facile elaborare il fatto che TUO padre ti picchi.
In realtà, è un dolore così grande che il cervello si rifiuta tassativamente di elaborarlo,vivendo passivamente.
E Beatrice viveva così da anni ormai.
Perché quella bambina con gli occhi azzurri e le caramelle sempre nella tasca del grembiule rosa ,non si era mai potuta mostrare per quella che era.
Beatrice era piena di domande.
Il come ne sarebbe uscita e se qualcuno l'avesse salvata.
Sapeva che quest'ultima era impossibile poiché la gente non affrontare mai il dolore.
Preferisce negarlo,fare finta che non esista,accartocciarlo in un angolino e metterlo in uno scatolone.
È sempre facile prendere decisioni sbagliate.
Ma una domanda in particolare le frullava in testa da un mese a quella parte.L'alcol cura il dolore?
Aveva sentito le sue compagne di classe vantarsi di essere state notate da ragazzi mentre erano ubriache in qualche locale nella periferia di Roma.
Ma lei non l'avrebbe fatto per farsi notare da qualche bel ragazzo.
Semplicemente per il fatto che voleva scappare dalla realtà in cui si trovava.
E rinchiudersi da qualche parte.
Persino sull'Everest se fosse stato possibile.
Ecco perché si trovava davanti ad un pub.
Semplicemente per scappare.
Scappare dal dolore che solo lei,sapeva di non poter affrontare.

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Raggi del cuore
Cerita Pendek°Completata° Linguaggio e contenuto forte. Beatrice è una ragazza stupenda. All'apparenza,il suo aspetto fisico affascina gli occhi di tutti i ragazzi del liceo Spallanzani di Tivoli. La sua anima però,non l'ha mai mostrata a nessuno, così come il...