Capitolo 21

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"Non versare lacrime
Per chi
Non le merita"
-Frfuzzy
















Tivoli,cinque dicembre.
12:23









Beatrice da due giorni a quella parte era tornata all'inferno.
Sinceramente non si era nemmeno chiesta il perché.
Però pensava che certi luoghi,ti obbligano a rimanere.
E forse,anche l'inferno è così.
Suo padre immediatamente aveva ricominciato a massacrarla,come se non ci fosse un domani,riempendo di lividi la pelle pallida della nera.
Oggi Beatrice aveva deciso di andare in biblioteca.
Voleva uscire un attimo dalla realtà e dal momento che la cocaina costava troppo,l'unica cosa che le rimanevano erano i libri.

Entrata nell'enorme edificio,aveva salito le scale,sotto gli sguardi attenti della proprietaria e si era rifugiata nella stanza riguardante i Gialli.
Aveva cercato.
Un'ora emmezza,a vagare tra le storie di delitti e coltelli affilati.
Senza trovare niente che le toccasse veramente il cuore.
Così,si era arresa al cospetto che i Gialli,non le andavano giù.
Aveva cercato anche tra i romanzi e racconti rosa ma,niente.
Solo un respiro e un'anima sola.
Si era diretta nella parte più nascosta,quella dedicata alle poesie.
E da lì,non aveva intenzione di uscire.
Sottomano le erano capitati Boccaccio,Petrarca, Shakespeare e Calvino.
Ma lei era stata catturata da un'altro grande poeta.
Giacomo Leopardi.

Quando era piccola,sua nonna era solita a leggerle una poesia ogni domenica quando preparava le lasagne.
E così Beatrice alcune le aveva imparate a memoria.
Era così bello il modo in cui i poeti descrivevano.
Un modo....malinconico ma luminoso.
E Leopardi forse,non era uno dei più allegri ma,sapeva domare e descrivere il dolore.
Cosa che Beatrice,non era in grado di fare.
















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"Gli umani sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo"








Beatrice non aveva più guardato l'orologio. Si era persa all'interno di quell'enorme libro,pieno zeppo di frasi e citazioni di Leopardi.
Senza rendersi conto che l'orario di chiusura era ormai vicino.
<<Quel libro è un capolavoro vero?>>una voce sconosciuta la fece sobbalzare.
Aveva immediatamente chiuso il libro,per poi sistemarsi e voltarsi.
<<Ciao....tu eri Giovanni?>>aveva chiesto la nera,mettendo il libro in borsa.
<<No,sono Giorgio. C'eri vicina>>aveva risposto il biondo sorridendo.
<<Beh....come stai?>>aveva domandato lei,per poi procedere verso la porta.
<<Va alla grande,ho già scelto la facoltà universitaria che voglio frequentare e tra pochi mesi inizierò>>aveva sorriso il biondo,pensando alla sua carriera futura.
<<Wow,sono davvero felice per te.>>aveva risposto sinceramente la giovane,incamminandosi nel lungo corridoio verso l'uscita.
<<Tu,cosa mi racconti di bello?>>aveva chiesto il ragazzo,chiudendosi la camicia di jeans che indossava.
<<Ma in verità nulla di nuovo....ho preso sei emmezzo in fisica e ne sono orgogliosa>>aveva risposto Beatrice pavoneggiandosi.
<<Uh....abbiamo una futura scienziata qui?!>>aveva detto Giorgio.
Erano usciti dall'enorme stabile per poi passare davanti al municipio.
Giorgio l'aveva accompagnata fino a casa,assicurandosi che salisse le scale e stesse bene.
Illudendosi completamente.










~~~~










Beatrice salita in casa,aveva deciso di chiudersi in camera.
Aveva aperto i social,e dopo aver vagato un po',aveva aperto l'armadio.
Si era provata almeno venti abiti.
Perché da poche settimane a quella parte sarebbe andata alla festa d'inverno con Stella,una ragazza che conosceva da anni.
<<Questo....mh ..no,non mi sta bene>>aveva detto osservandosi allo specchio.




Toc toc toc.




Aveva sentito un rumore provenire dalla finestra.
Ma non ci aveva fatto caso,sistemandosi un altro abito.
Più corto e molto più decorato.





Toc toc toc





Beatrice si stava spaventando.
Non sapeva cosa pensare.
Aveva aperto lentamente le tende della finestra.
E stupita si era ritrovata Francesco.
Aveva sorriso.
Poi aveva pensato come era vestita e si stava maledicendo.
Lui le aveva chiesto di farlo entrare e lei,dopo essersi accertata che fosse chiusa a chiave la porta di camera sua,aveva aperto.
<<Ciao Bea>>aveva sorriso lui,notando la nera molto stupita.
<<Entrata insolita ma....ciao anche a te>>Aveva risposto lei sorridendo.
<<Uh....stavi per uscire con qualcuno?>>aveva chiesto lui,osservandola.
<<No,stavo provando un abito per la festa d'inverno>>aveva risposto lei arrossendo.
<<Vai già con un cavaliere?>>aveva chiesto lui,sedendosi sul davanzale della finestra.
<<In realtà Giorgio mi aveva chiesto di andare con lui ma....preferirei di no. È stato...un po'troppo estroverso con me l'altro giorno>>aveva detto sinceramente Beatrice,sedendosi sul letto.
<<Ti ha fatto male?>>aveva domandato più che serio Francesco,diventando improvvisamente cupo.
<<No....solo che ecco...io non faccio per lui e se lo deve mettere in testa>>aveva sorriso tristemente Beatrice,sistemandosi i capelli.
<<Posso....posso farti io da accompagnatore?>>aveva chiesto lui facendo ridere Beatrice.
<<Come rifiutare?>>aveva risposto lei,guardando Francesco.
Lui era sceso dal davanzale della finestra,per poi sedersi accanto alla giovane che stava osservando ogni movimento del moro.

Lui le aveva accarezzato i capelli,per poi passare per il viso,tracciando i contorni degli zigomi.
Lei lo aveva lasciato fare,sentendosi immediatamente importante per qualcuno.
Quando qualcuno ti guarda in quel modo.
Un modo.... così.
Così bello no?
Quando gli occhi non si riescono a staccare.
Ecco,non si può spiegare.
Ma un modo stupendo per osservarsi dentro.

Si stavano accarezzando a vicenda,sfiorandosi lentamente,sentendo il respiro caldo sulla pelle dell'altro.
Che sensazione paradisiaca.
Lui le aveva sorriso,sfiorandole le labbra.
E Beatrice aveva ceduto alla tentazione,lasciando che le labbra dei due giovani combaciassero.
Lei aveva portato le mani fra i capelli di lui,tirandolo più vicino.
Lui le aveva sorriso,spostandole una ciocca ribelle dalla fronte.
Beatrice quella sera,si stava sentendo così bene.
Per la prima volta,un uomo che la faceva stare bene.
Era quasi surreale quella situazione.
Ma come al solito,nei momenti di gioia, c'è sempre la sfortuna a mettersi di mezzo.

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