Capitolo 10

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"Portavo tagli sui polsi"
-Måneskin-


































Tivoli,3 novembre.
08:56




















<<MI DICA IMMEDIATAMENTE DOV'È IL SUO COMPITO SIGNORINA>>Sbraita con voce rabbiosa la professoressa Rossini.
Per quel weekend aveva dato l'incarico di disegnare il David di Michelangelo.
Ma Beatrice,quel compito,non l'aveva svolto.
Beatrice si sentiva impotente.
Stanca.
Afflitta.
Avvilita.
Demoralizzata.
E soprattutto sola.
Notava in torno a sé,un mucchio di chiacchiere.
Ma nessuna azione le dava una mano.

<<ORA VOGLIO IMMEDIATAMENTE UN COLLOQUIO CON SUO PADRE>>

E solo a sentirlo nominare,le erano venuti i brividi,fin dentro le ossa.
Aveva scosso la testa,ma ormai il gioco era fatto.
E aveva paura di tornare a casa.
Non voleva tornarci.

La Rossini,era uscita a fare il colloquio con suo padre,lasciando la classe scoperta.
Poi un quarto d'ora dopo era tornata.
E con lei,il mostro di suo papà.

Francesco aveva osservato gli occhi di Beatrice.
Dapprima erano di un verde smeraldo lucido,stava per piangere.
E poi erano diventati scuri e grandi.
Come quando una preda vede il suo cacciatore.
Ed è in trappola.
Si era allungata le maniche del maglione azzurro mare, che indossava ed aveva lanciato uno sguardo a Francesco.

<<Bene.... signora Rossini,non si preoccupi. Ci penserò io a rimettere in quadro mia figlia...la ringrazio per avermi avvisato.>>

Aveva sorriso a Beatrice.
Con un sorriso che sa di tutto,meno che di bontà.
E con quelle parole,si era chiuso la porta alle spalle.

Un chiacchiericcio si era alzato per tutta la classe,mentre Beatrice era tornata a sedersi al suo ultimo banco.
La lezione era ricominciata e se nessuno stava sentendo qualcuno piangere,Francesco sentiva benissimo.
E non sarebbe rimasto in disparte a guardare.
<<Prof,ho dimenticato il libro....posso mettermi accanto a Beatrice?>>
<<Certamente Francesco....anzi,per rimetterla sulla buona strada sarai il suo nuovo compagno di banco. Sofia,mettiti accanto a Giovanni>>

Francesco si era seduto con calma accanto a Beatrice.
Immediatamente lei aveva messo il libro,fra i due banchi e aveva posato la testa sul libro,voltandosi dalla parte del muro.
<<Ehi.... è per la Rossini?>>
<<Fosse solo per lei>>
<<Perché tuo papà ti sgriderà?>>
Beatrice aveva annuito.
<<Se vuoi,mandagli un messaggio. Vieni a casa mia,così finiamo il dipinto>>
<<Non posso....poi si arrabbia>>
<<Dai Beatrice....sono sicuro che ti dirà di sì>>
<<Se ne sei sicuro tu....>>
<<Giacomo Leopardi sarebbe stato fiero di una come te>>
<<Per quale ragione?>>
<<Perché tu combatti il dolore ....e so che non ne vuoi parlare ma io li vedo i tuoi occhi. Io li leggo>>
<<Almeno c'è qualcuno fiero di me in questa vita>>.





























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<<MAMMA SONO A CASA!>>

Silenzio.
La madre di Francesco era già andata al lavoro.
Cosa non insolita:le piaceva arrivare un po'prima e prendere un caffè con Lucia,la sua collega di lavoro.

Silenziosamente Beatrice era entrata in casa,ed era rimasta estasiata dall'ordine e dalla pulizia.
In casa sua non c'erano.
E non ci saranno mai stati.
Lei faceva i lavori domestici ma, appena suo padre arrivava dal lavoro,il caos ricominciava a regnare.
E così,aveva smesso anche di guardare il disordine.
Cercando però dentro sé dell'ordine,ma come puoi cercarlo se fuori c'è un disordine disumano?
A questa domanda,Beatrice non sapeva rispondere.
In realtà non sapeva rispondere a tante domande  ma non se ne faceva un problema,sarebbe cresciuta prima o poi.

<<Pasta in bianco o al sugo?>>
<<Bianco....poca>>
<<Va bene,penne o rigatoni?>>
<<Ehi...mica siamo a Masterchef. Quello che ti pare,mi adeguo>>
<<Mah,se ti faccio il pesce con il parmigiano e l'olio non credo che tu lo mangi>>
<<Beh....allora mi adeguo,ma non a "tutto tutto">>
<<Adeguarsi non è bello. Bisogna cercare di arrivare a qualcosa di più alto nella vita>>
<<Senti Sognatore,ora volevo solamente mangiare. Quindi non mettere di mezzo la filosofia>>
<<Tieni,poca,come volevi tu>>
<<Grazie>>





Francesco la stava osservando da qualche istante.
Non aveva toccato cibo.
<<Perché non mangi? Fa così tanto schifo?>>
<<No,non è per questo. Mi vergogno mangiare davanti alle persone>>
<<Ma non ti preoccupare Beatrice. Mi dispiace che mia madre non c'è! Ti avrebbe fatto della ottima lasagna!>>
<<Com'è la tua mamma?>>
<<Oh beh....la lodo. Io mia madre la ringrazio ogni giorno per quello che fa. Arrivo a casa ed è già tutto pronto, non devo fare nulla da mangiare e....e quando prendo un bel voto andiamo a mangiare il gelato alla fragola,il mio preferito. Ecco,il difetto che ha è che è una narcisista di prima categoria. Nel senso che riordina il mio armadio una volta al giorno....ma tanto poi torna disordinato come prima>>aveva detto Francesco,facendo ridere a crepapelle Beatrice.

Beatrice non rideva da un sacco di tempo.
E forse,doveva andare a mangiare più pasta in bianco in quella casa.

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