Capitolo 8

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"Bevo per dimenticare.
Oppure per sopravvivere.
Dipende dai punti di vista"
-Frfuzzy



































Tivoli,30 ottobre.
23:45




















Quella sera,il gruppo delle Tre G,aveva convinto Francesco ad uscire.
Niente di complesso.
Il compleanno della sorella di Giorgio.
Ottima scusa per rimorchiare qualche bella ragazza.
Francesco dopo essere stato fidanzato per due anni con una ragazza,non era più riuscito a mettersi seriamente insieme con un'altra.
Certo,qualche storiella estiva.
Ma niente di più.

Erano andati nel locale più rinomato di tutta Tivoli.
Era pieno di gente.
Talmente tanto che gli abiti delle persone sembravano tutti uguali.
<<Minchia che bella festa che ha organizzato Paola!>>aveva esclamato Giuseppe.
<<Ho già adocchiato una biondina,ci si vede nel parcheggio!>>aveva sorriso Giovanni,trascinando con sé una ragazza dai capelli biondi.
<<Vieni Francé,ti faccio conoscere mia sorella>>aveva detto Giorgio,trascinando tra le persone il Sognatore.

Arrivato davanti alla festeggiata, cortesemente le aveva fatto il baciamano e le aveva dato il regalo di compleanno.
Paola era una ragazza solare e determinata.
Non aveva un gran rapporto con Francesco,ma è stato grazie a lui che lei, è riuscita a dichiararsi a Grazia,la sua compagna.
E soprattutto a dire ai suoi genitori che le piaceva altro.
Ma i suoi genitori l'avevano presa malissimo.
E così,con qualche parola suggerita dal Sognatore,era tornata la pace in famiglia.

Le luci del locale facevano muovere gli occhi ad una velocità assurda.
La musica era così alta che il ritmo del basso della canzone,Francesco,se lo sentiva nel cuore.
Giorgio aveva adocchiato un tavolo con delle sedie vuote e aveva fatto segno ai ragazzi di sedersi.
<<Cosa prendete ragazzi?>>
<<Direi un giro del solito per tutti!>>
<<No ragazzi,io prendo una Coca-Cola>>
<<Ma smettila Sognatore,bevi qualcosa che ti riprendi>>
Francesco aveva annuito e poi a ritmo di musica aveva iniziato a canticchiare.

Giorgio aveva iniziato a parlare di pettegolezzi di corridoi,e Francesco stava ascoltando solo qualche parola.
Francesco sentiva che dentro quel locale,c'era Beatrice.
Credeva anche di essere diventato pazzo.
E così,dopo aver bevuto un sorso di un drink alla pesca,si era alzato.
Camminando velocemente fra la massa di abiti colorati e baci languidi,era arrivato in bagno.

Si era chiuso dentro e si era lavato la faccia con dell'acqua fredda.
Certo,non era per niente abituato a bere.
E questa cosa non lo aiutava.
<<Francesco,riprenditi eh>>si era detto,guardandosi allo specchio.

Uscito dal bagno,si era acceso una sigaretta.
In quel corridoio la musica rimbobava fra le pareti colorate.
Lasciando per un secondo tranquillo,il cervello del Sognatore.

<<Lasciami....per favore.>>
<<Piccolina dove vai? Non ho ancora finito>>
<<Smettila....mi fai paura>>
<<Ho detto di chiudere la bocca brutta ragazzina!>>
Sbam.
Schiaffo.

Francesco aveva riconosciuto la voce di Beatrice,che cercava aiuto.
Aveva camminato ancora per un po',per quel lungo corridoio,per poi trovare una porta dalla quale arrivavano le urla.
L'aveva aperta,trovando Beatrice con il setto nasale rotto ed un uomo sconosciuto senza cravatta.
Immediatamente l'uomo aveva alzato lo sguardo verso Francesco.
E aveva inspirato.
Occhi vuoti.
Ecco cosa aveva visto il giovane.
<<Dammi la ragazza>>aveva esclamato Francesco deciso,facendo ridere l'uomo.
<<Ah sì? E tu chi saresti? Il principe azzurro?>>aveva chiesto retorico,scrocchiandosi le dita.
<<Senti amico,tieni>>aveva detto Francesco,tirando fuori una banconota e porgendola all'uomo.
<<Sai scendere a patti buoni,bravo ragazzo>>aveva detto prendendo la banconota.
<<Tienila,tanto è una verginella>>aveva continuato con disprezzo l'uomo,lasciando soli Francesco e Beatrice.

Beatrice era rimasta a guardare quella scena e poi niente.
Buio.























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Beatrice si era risvegliata il mattino seguente.
Aveva aperto gli occhi,ritrovandosi in mezzo a delle lenzuola,che non erano le sue.
Immediatamente si era tirata a sedere,sentendo male alla testa e al naso.

Francesco era entrato in stanza,con del disinfettante in mano.
Beatrice si era rannicchiata su se stessa,portandosi le ginocchia al petto.
<<Non farmi del male....ti prego>>l'aveva pregato lei.
Francesco a sentire quella frase,si era sentito sbagliato.
Ma forse,l'unica cosa sbagliata in quella stanza,era il dolore che Beatrice continuava a trasmettere.

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