"Facciamo l'amore.
Anche solo per un'ora.
Voglio toccare il paradiso prima di morire del tutto"
FrfuzzyGenova,due anni dopo.
Giorno e tempo indefiniti.Dedico questo ultimo capitolo a ElenaPenna98,che ha creduto ad ogni pagina di questo libro fin dall'inizio.
Grazie Elena 🌹Beatrice era diventata una bellissima donna in carriera.
Caschetto nero e corto.
Tacchi a spillo e gonna a tubino.
E tanto, tantissimo sale in zucca.
Aveva creato una sua gelateria in pieno centro con una particolarità:tutti i gusti,rappresentavano i viaggi che Beatrice aveva fatto.
Ad esempio il verde del pistacchio,le ricordava quel viaggio fatto ad agosto con Francesco in Brasile,senza sapere mezza parola,ma con tanta voglia di fare.
Il blu le ricordava quando erano andati a Palermo,città d'origine del giovane;tra qualche brioches con il gelato e qualche granita si erano ritrovati in un bar del centro storico di Marsala ad assaggiare il liquore tipico del posto.
Oppure il rosa della fragola,le ricordava Monza.
Una città così bella e dimenticata.
Beatrice ci era andata semplicemente perché lì,abitava un cantante che lei seguiva quando aveva sedici anni.
Avevano girato la villa reale e i vari musei,per poi ritrovarsi in un luna park in periferia.
Il giallo della crema,le faceva venire in mente quel completino orrendo che aveva indossato al matrimonio di Elisabeth,una sua amica di penna inglese.
Insomma,era una gelateria piena di colori,ma soprattutto di ricordi.Francesco invece aveva preso tutt'altra strada.
Aveva continuato ad appassionarsi sempre di più della sua amata pittura.
Fino ad arrivare a livelli internazionali.
Francesco era diventato nel giro di pochi anni,un artista con la A maiuscola.
Era sempre in giro per l'Italia per una nuova mostra.
E ad ogni ritorno,aveva sempre un regalo per Beatrice.
Che fosse anche una caramella tipica del posto,a lui importava farlo.
Perché significava che lei,era sempre nei suoi pensieri,così come l'arte.
Il regalo più buffo che gli aveva fatto era stato un micio.
No,non era un gatto finto.
Era un gatto vero.
Fatto di occhi giganti e carne.
L'aveva adottato in Egitto,incontrato quasi per caso.
E non era più riuscito a levarselo di torno.
Così l'aveva soprannominato "Cairo".
E Cairo era rimasto.
Inutile dire che Beatrice non aveva creduto a mezza parola del giovane ma,alla fine,date le circostanze ci aveva creduto.
Inoltre Francesco aveva incontrato Giovanni,uno dei ragazzi della compagnia delle tre G.
L'aveva incontrato per caso in stazione Termini a Roma.
E Giovanni era diventato un tatuatore con i fiocchi.
Francesco non poteva crederci.
Il Giovanni,che voleva fare fin da piccino l'architetto.
Era diventato tutt'altro.
E si era ripromesso di scrivergli sui vari social ma non aveva un attimo libero.
Giorgio invece,era volato in America dove aveva messo su un'impresa di costruzioni edili.
Il lavoro girava così bene,che aveva espatriato il marchio anche in Sud America.
Invece Giuseppe era rimasto nella sua amata Tivoli.
Non avendo finito la scuola,era finito a lavorare in una panetteria poco distante dal centro.
Non gli dispiaceva ma,avrebbe voluto realizzarsi.
Ma a volte va così.
Non si può leggere il destino, nonostante lui decida tutto per noi.
Però si era sposato con Monica,una ragazza a cui piaceva molto.
E nonostante le spese,si erano presi una piccola casetta accanto al municipio.Il padre di Beatrice aveva esaurito la sua rabbia.
Non aveva mai più cercato Beatrice.
E aveva annegato i suoi pensieri nell'alcol.
Com'era solito fare.
E forse era giusto così,non si sarebbe mai reso conto di quello che aveva fatto a quella povera ragazza.
Era troppo egoista persino per ammettere di essere stato un vero bastardo con quella bambina.
E quindi i sensi di colpa per lui,non esistevano minimamente.
Perché lui non aveva sbagliato.
Aveva semplicemente dettato le regole.
Senza capire però,che aveva perso una figlia.
Per sempre.
Ed era futuro alla solitudine.
Ecco,forse a guardarla da fuori questa situazione fa anche pena no?
Morire da soli,come dei cani rognosi, è il minimo che quell'uomo si meritava.
Dopo tutto quello che aveva passato Beatrice probabilmente era niente.
Un piccolo graffietto su quel cuore,che di umano non ha niente.
Forse quell'uomo era nato senza cuore o probabilmente,aveva chiuso con i sentimenti.
Non si sa.
Dopo anni e mesi passati da una psicologa,Beatrice era arrivata alla conclusione che,se una persona nasce stronza,morirà stronza.
E non ci sono giustificazioni.
L'alcol,la droga,la violenza,gli abusi,le urla,i graffi.
Non sono giustificazioni.
Perché una bambina di due anni non ne ha colpa.
Perché una bambina di otto anni non ne ha colpa.
Perché una ragazza di dodici anni, autolesionista,non ne ha colpa.
Perché una adolescente di quattordici anni,depressa ed autolesionista,non ne ha colpa.
Perché Beatrice,non ne ha colpa.~~~~
Dopo una lunga giornata di lavoro,Beatrice era arrivata a casa,stravolta ma felice.
Quel lavoro,nonostante fosse faticoso,la rendeva felice.
E ringraziava il cielo di riuscire a lavorare.
Con i tempi che correvano,era difficilissimo.
Francesco era a casa da qualche ora.
L'aveva aspettata per cenare.
Come tutte le sere.
<<Stasera abbiamo gnocchi al ragù>>aveva esordito,mettendo a tavola i piatti fumanti.Dopo aver mangiato,stanca Beatrice si era fatta un bagno caldo, ritrovandosi immersa fra le bolle di sapone della vasca da bagno.
Ma quella sera sarebbe stata migliore.
Perché avrebbe fatto l'amore con Francesco.
No,in due anni di relazione,lui le aveva dato i suoi tempi.
Dopo tutto quello che aveva passato era il minimo.
Lentamente,con calma.
Non c'era niente da perdere.
Beatrice aveva già fatto l'amore.
Con un certo Michele,del quinto anno,quando lei frequentava ancora il primo.
Era successo così in fretta,in un ascensore del palazzo di lui.
E a dire la verità a Beatrice non era nemmeno piaciuto.
Si era sentita svuotata di qualcosa,che avrebbe voluto regalare a qualcuno come Francesco.
Ma ormai la frittata era fatta.
E non si poteva tornare indietro.
Ma lei non si pentiva.
Perché di quel Michele lei,era veramente innamorata.
E sarebbe stato,anche se per poco,parte della sua vita.In quel bagno di marmo,avevano fatto l'amore,sciogliendosi completamente fra la schiuma alla vaniglia.
Si erano avvolti in degli accappatoi in microfibra e si erano messi sotto le coperte di velluto.
<<Grazie Beatrice. Davvero,ti ringrazio con il cuore>>
<<E per cosa?>>
<<Per avermi concesso ogni parte di te>>
<<L'avrei fatto comunque prima o poi>>
<<Sì ma,hai superato del tutto la tua paura per gli uomini>>
<<Sì, ci sono riuscita. Grazie a te>>
<<No Bea. Sei stata tu,con il tuo coraggio e la tua determinazione. Oggi sei diventata Donna con la D maiuscola>>
<<Quanti complimenti....sei l'uomo della mia vita>>
<<E tu la donna della mia eternità>>~~~~
Conclusioni e ringraziamenti
Sinceramente non si sa bene come si conclude un libro.
Ci sono persone che sono per il lieto fine.
Altre per un finale tragico.
E poi ci sono quelle che rimangono a metà.
Lasciano l'amaro in bocca.
Eppure Beatrice le amava follemente.
Questa storia,di questa piccola grande donna,spero sia stata d'aiuto a chi,come me,ha subito violenza da parte di un uomo.
Vi ho donato un pezzo del mio passato e anche se,può sembrare surreale,ho deciso di mostrarlo a voi.
Miei cari lettori.
So che non mi giudicherete.
Francesco in questo libro è stato l'angelo custode che ho sempre sperato di incontrare nella mia infanzia.
Ma che purtroppo non è mai arrivato.
Questa è una storia di una rinascita.
Quella che sono riuscita ad ottenere e della quale,ne vado fiera.
Si può uscire ragazze,sappiatelo.
Io ho aspettato tutta un'infanzia.
Ma ce l'ho fatta.
E sono ancora qui.
Piedi per terra.
E cuore racchiuso in una penna.Una dedica speciale a te,che hai gli occhi cerulei e le labbra screpolate.
Grazie, veramente.
Frfuzzy ❤️

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Raggi del cuore
Nouvelles°Completata° Linguaggio e contenuto forte. Beatrice è una ragazza stupenda. All'apparenza,il suo aspetto fisico affascina gli occhi di tutti i ragazzi del liceo Spallanzani di Tivoli. La sua anima però,non l'ha mai mostrata a nessuno, così come il...