15. Il Segreto Di Peter (Pt. 3)

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#Narratrice#

James non pensava che l'odio che si poteva provare verso una persona potesse raggiungere livelli talmente elevati, ma più i giorni passavano più l'odio verso Peter Minus cresceva a dismisura.

Scavava nei suoi ricordi alla ricerca del preciso momento in cui si era unito ai Mangiamorte.

Probabilmente da quando aveva detto che aveva passato la giornata con le serpi, ad Hogwarts.

Steso sul divano, con un persistente brusio di sottofondo, il suo odio si spostò verso se stesso. Come aveva fatto a credere davvero alla storia della maledizione Imperius, delle minacce e roba varia, come? Era talmente ridicola per lui la sola idea che un Malandrino potesse anche solo pensare di unirsi ai Mangiamorte, che nemmeno ci aveva pensato. Non so se ho reso l'idea.

Anche quando non rispondeva alle lettere, era dai suoi amici e dal suo amato Signore Oscuro. Si sbattè violentemente la mano in faccia, cercando di non uccidersi da solo, unicamente per Harry e Sirius, che avevano entrambi bisogno di lui.

Nonostante cercasse disperatamente di non pensare al fatto che lui l'aveva capito, aveva quel presentimento, non ci riusciva. L'aveva ordinatamente rimosso, con la scusa dell'amico e della fiducia.

Un altro orribile pensiero gli attanagliò la mente, già satura di ragionamenti opprimenti: lui avrebbe potuto evitare tutto quello. Lui aveva ucciso Lily. Cercando disperatamente di non mettersi a urlare si concentrò su quello che - supponeva - stessero decidendo lui e Piton.

Il funerale di Lily si sarebbe tenuto fra soli 5 giorni.
Sirius non era ancora uscito da Azkaban: avevano fatto richiesta per un processo, almeno quello. Erano in attesa di una data, o almeno di una risposta, da quel giorno, in trepidante attesa di riavere con loro Felpato.

Avevamo puntualmente informazioni private da Smith. Ogni giorno ci faceva sapere che Sirius era sempre normale, non era impazzito. Questo tranquillizzava tutti, anche se sapevamo che non poteva resistere alla lunga. Dovevamo salvarlo.

《 Potter! 》

Era troppo perso nei suoi pensieri, chissà da quanto tempo Severus stava parlando...

《 Scusa... Non avevamo detto di chiamarci per nome? 》disse alzando un sopracciglio.

《 Ti avevo chiamato James, ma non rispondevi e allora ho optato per il vecchio metodo. 》fece spallucce.

《 Va bene... Okay, dicevi? 》

《 Non hai sentito niente? 》

《 Emm... No, niente. 》

Dopo uno sbuffo irritato, riprende. 《 Dicevo... Hai qualcun altro da invitare al funerale? 》

《 No, meno siamo meglio è. Non me la sento di fare una cosa in grande. 》 rispose James.

《 Perfetto. Vado a spedire tutti i gufo. 》dice Severus. Afferra rapidamente la pergamena e sparisce.

Pronto a un'altra profonda quanto devastante riflessione, James si accomodò sul divano ormai sporco (la casa senza Lily, e soprattutto senza il piano di sopra che continuava a mandare polvere giù, era sempre più sporca e nessuno si decideva a prendere la situazione in mano con il prospetto di andarsene il prima possibile di lì) ma il campanello decide giustamente di suonare.

𝓔' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓪 𝓾𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora