30. Il Primo Scherzo

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#Narratrice#

Harry aveva passato la stessa noiosa, monotona, mattina di sempre. Era stato alle lezioni, poi a pranzo e di nuovo a lezione. La solita routine. Era arrivato il momento di mettere un po' di pepe.

Infatti il giorno dopo sarebbe stato il 15, ovvero il giorno dello scherzo. Non uno scherzo qualsiasi, ma il primo scherzo. Era una specie di iniziazione per i malandrini, e doveva per forza andare bene, altrimenti... Beh, non ci voleva nemmeno pensare.

La sera ripassarono il piano un'ultima volta, tutti molto eccitanti (anche Neville), e andarono a dormire.

<< Svegliati Harry! >>.

Ron e Neville stavano provando a svegliare Harry da più di 15 minuti, ma lui non dava segno di volersi svegliare, il che era strano dato che lui era quello mattiniero. Solitamente era lui che lottava per far alzare gli amici dal letto. Per fortuna si erano alzati prima, per prepararsi.

<< Ok, ok... Mi sveglio... Basta. >> borbottò, nascondendo la testa sotto il cuscino.

<< Harry ti diamo 5 minuti, poi passiamo alle maniere brutte, ti avvisato. >> disse Ron.

Dopo 5 minuti, per fortuna, erano tutti svegli e vestiti. Harry era già partito all'attacco spartendo ordini a destra e a manca.

<< Perfetto. >> finì compiaciuto.

<< Io ho un dubbio... >> disse Neville.

Ron e Harry si girarono di scatto verso Longbottom, preoccupati che nel piano ci potesse essere una falla.

<< Ma... Secondo me sospetteranno subito di noi... Cioè Harry è il figlio di un malandrino! >> esclamò.

<< Hai ragione. >> disse Harry calmo, con uno strano sorriso sul volto.
<< Ma, per vostra fortuna, ho pensato anche a questo. >>

E iniziò a spiegare come mai era assolutamente impossibile che gli insegnanti sospettassero di loro.

A colazione i tre non fecero il loro solito chiasso, e la cosa insospettì sia gli studenti che i professori.
Per fortuna i Gemelli Weasley e Lee portarono il solito trambusto al tavolo di Grifondoro, ma Harry Ron e Neville decisero comunque che non dovevano avere il minimo sospetto su di loro e si diedero da fare per far sembrare quella una giornata come tutte le altre: casinista, divertente, monotona.

<< Sta arrivando il grande momento.>> sussurrò Neville.

<< si, Nev, ma parla a bassa voce perfavore. >> supplicò Ron, guardandosi intorno nervoso.

Erano arrivati in Sala Grande, lo scherzo sarebbe arrivato a poco.

I tre si sederono al tavolo, tranquilli.
Ma i loro visi apparentemente angelichi non ingannarono Hermione, che si precipitò davanti a loro e li disse:

<< Cosa avete intenzione di fare? Non farete perdere punti a Grifondoro, vero? >>

<< Non vogliamo fare nulla, se non mangiare. Pollo? >>

Harry si stupì di come Ron sembrava convincente, ci stava per credere anche lui.

<< Ah. >> disse imbarazzata.
<< Pensavo... >> bofonchiò. << Vabbè, sapete già Storia della Magia? È... >>
La Granger iniziò a blaterale cose noiose, ma Harry fece cenno ai suoi due amici di continuare a ascoltarla e possibilmente distrarla.

Harry decise che la riccia era comunque un pericolo per la riuscita del piano, perciò prese la bacchetta e da sotto il tavolo lancio un incantesimo a Hermione.

𝓔' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓪 𝓾𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora