23. La Verità.

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#Narratrice#

Harry gettò una rapida occhiata dietro di se, vedendo l'apertura rimpicciolirsi fino a tornare un muro compatto. Il negozio più vicino metteva in bella vista una pila di calderoni, sovrastati da un insegna che diceva: "Calderoni. Tutte le dimensioni. Rame, ottone, peltro, argento. Autorimestanti. Pieghevoli."

《 Ti serviranno anche quelli. 》 osservò Lily, seguendo lo sguardo del figlio.《 Ma iniziamo con l'uniforme, che ne dici? 》

Harry annuì. Mentre camminava continuava a girarsi di qua e di là nel tentativo di vedere tutto e subito: la gente che faceva compere, i negozi, le cose esposte all'esterno. Si soffermò un attimo di più su un negozio buio, il cui nome era: "Emporio del Gufo di Eeylop: allocchi, barbagianni, gufi dei granai, gufi bruni e civette delle nevi", da cui proveniva un chiurlare debole e sommesso. L'idea di avere un gufo lo allertava. Si girò, pronto per supplicare la madre di comprargli una civetta, ma lei lo precedette.

《 Potrai avere un gufo, certamente. Dovremmo pur comunicare con te, no? 》sorrise.《 Ma prima è necessario che ti prendiamo un uniforme. 》finì, con un tono che non ammetteva repliche.

Raggiunsero finalmente il negozio dove avrebbe potuto prendere un uniforme: "Madame Malkin: abiti per tutte le occasioni". Notando che Mary iniziava a lamentarsi, Lily decise di portarla a prendere un gelato, mentre James restava con Harry, poi si sarebbero trovati tutti da Olivander.

Appena entrarono, Madame Malkin, una strega un po' tarchiata, sorridente e vestita di color malva, li accolse calorosamente. James decise di andare intanto a prendere i libri di testo, dopo aver avuto la promessa da parte della strega che lo avrebbe tenuto d'occhio.

《 Grazie ancora. 》ringraziò, per la milionesima volta, James.《 Harry fa' il bravo, mi raccomando! 》

E, dopo aver visto il breve cenno leggermente irritato di assenso di Harry, se ne andò. Insomma, lo stava lasciando in un negozio a provare una tunica sotto controllo di Madame Malkin, cosa credeva che sarebbe successo?

《 Hogwarts, caro? 》domandò la strega. Harry si chiese se ci fossero altre scuole di magia in Gran Bretagna. Aveva letto su vari volumi di altre scuole in altri stati, ma in quel paese sembrava esserci solo Hogwarts. La donna non aspettò conferma e continuò.《 Ho già tutto l'occorrente, e di là c'è un altro giovanotto che sta provando la sua uniforme. 》

Seguì Madame Malkin nel retro nel negozio. Un ragazzino dal viso pallido e affilato, con capelli talmente biondi da sembrare bianchi, era in piedi su uno sgabello. La strega posò un altro sgabello accanto a quello del ragazzino, chiedendo a Harry di salirci. Una volta sopra, Madame Malkin gli mise la lunga tunica nera - che il ragazzo dedusse fosse l'uniforme - e iniziò ad appuntarla per farla della lunghezza giusta.

《 Ciao 》disse il ragazzo, alzando lo sguardo un po' irritato per la leggera differenza di altezza. Harry era alto per la sua età¹: portava fieramente i suoi 153 cm, che sovrastavano quelli del biondo di circa cinque.《 Anche tu a Hogwarts? 》non gli stava rivolgendo nemmeno lo sguardo, guardando dritto davanti a sé.

《 Si 》rispose semplicemente Harry.

《 I miei mi stanno comprando i libri 》continuò, con una voce annoiata e strascicata.《 Ma dopo li convincerò a vedere le scope da corsa. Non mi sembra giusto che noi del primo anno non possiamo averne di proprie. Penso che ne porterò una di nascosto a scuola, in un modo o nell'altro. 》

Nonostante anche lui ci avesse fatto un pensiero, quel commento gli diede l'idea di un ragazzo arrogante e viziato.

《 E tu ce l'hai una scopa tua? 》 proseguì il ragazzo.

𝓔' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓪 𝓾𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora