17. Un Desiderio.

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#Narratrice#

Ben tre anni dopo, lo scenario era variato di poco: il giovane rampollo Potter con la tenera età di quattro anni abitava sempre col padre, e naturalmente l'elfa Berna, in Villa Potter. Sirius, ripresosi dall'esperienza ad Azkaban, era tornato a condurre una vita normale, compreso riprendere il suo lavoro come Auror al Ministero. Inoltre, era ormai da un anno che era ufficialmente e felicemente fidanzato con Emmeline Vance.

《 Papà, mi dai un'altra cioccorana? 》supplicò un bambino con i capelli picei¹ che gli ricadevano disordinati su due smeraldi.

《 No, Harry. Ne hai già prese due, non vorrai mica diventare come tuo cugino! 》rispose il padre, scatenando le risate di tutti.

Da quando James aveva salvato Harry dalla vita in Privet Drive erano comunque tornati dagli zii, qualche volta. Petunia, senza il permesso del marito, aveva chiamato James poiché voleva parlarci. Per quanto fosse inutile il pentimento di Petunia per come aveva trattato Lily adesso che ella era morta, James accontentò il suo desiderio di sapere com'era successo, ritrovandosi a spiegare a una babbana come mai Voldemort li stesse cercando e che cosa diceva la Profezia che una vecchia pazza aveva predetto.

《 No, grazie! Ne faccio a meno! 》rise nella sua voce infantile e scappò via correndo, inseguito da un Sirius con evidenti accenni canini.

Numerose volte James si ritrovava a pensare con dolorosa nostalgia a quanto Harry somigliare tremendamente a Lily; quando assottigliava pericolosamente gli occhi per farti capire quanto fosse sbagliato quello che stavi facendo; nonostante fosse ancora un bambino incuteva timore a Sirius più di quanto lo facesse Malocchio Moody durante gli allenamenti da Auror... E a Moody mancano una gamba, un occhio e varie parti del corpo. Oppure la stramba abitudine di mettersi a dipingere quando era triste²... E per James, rivedere tutti questi particolari di Lily fu davvero dura.

#Harry#

Sono appena riuscito a seminare Sirius, quando inciampo su qualcosa e finisco lungo disteso per terra. Spostandomi un ciuffo dal viso, mi rialzai per guardare cosa mi aveva fatto cadere e notai un medaglione d'oro. Lo presi in mano. Era leggero e ruvido al tatto. È un bel gioiello a sei lati ( penso sia di forma esalonale, boh, non mi ricordo come si chiama) , con dei disegni incisi sopra. Non ho mai visto segni come questi.

Continuando a osservarlo capii che era molto bello... Pensai per un momento di regalarlo a papà, ma non ho mai visto papà mettere gioielli. Questo tipo di cose si devono regalare alla mamma... Ma io una mamma non ce l'ho più.

Papà mi parla di lei molte vole, mi dice che era bellissima e intelligente. Poi si butta a raccontare qualche episodio vissuto, mi piace un sacco stare ad ascoltarlo. E ogni volta termina con un "Ricordati che io l'amavo e l'amo tutt'ora" con aria triste. Non voglio che sia triste, sennò poi sono triste anch'io.

Mi risveglio un'attimo dai miei pensieri e mi accorgo che anche se non ho mai conosciuto la mamma, in realtà sì ma io non ricordo niente, mi manca. Non è strano che ti manchi una persona che non hai mai conosciuto? Non ti può mancare una cosa se prima non l'hai mai avuta...

《 Hey, che succede? 》oh no... Sirius mi ha trovato! Colpa mia, mi sono distratto. Si siede vicino a me, e senza pensare più alla nostra gara lo abbraccio.

《 Mi vuoi dire che succede? 》ripeté in tono dolce.

Gli faccio vedere il medaglione. Lui rimane un po' a bocca aperta, poi mi disse:

𝓔' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓪 𝓾𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora