39. I veri eroi.

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Harry non riusciva a dormire, poiché i suoi sogni erano perseguitati dalla figura incappucciata grondante di sangue argenteo. E da quando era uscito dalla Foresta la sua cicatrice ardeva come fuoco.
Forse perché non avevano visto quello che aveva visto lui, oppure perché non avevano nessuna cicatrice dolorante ma Hermione, Ron e Neville non sembravano ossessionati come lui dalla pietra Filosofale.

<< Dobbiamo agire. Ora. >> disse Harry una volta arrivata la sera.

<< Harry. >> lo chiamò Hermione.
<< Abbiamo deciso che forse è meglio lasciar stare. >>

<< Cosa?! >> esclamò sconvolto Harry, attirando l'attenzione di alcuni studenti del terzo anno lì accanto.

<< Ti espelleranno! >> sospirò Neville, mentre Ron annuiva.

<< Ma cosa importa? Non avete ancora capito che se Piton prende la pietra, Voldemort tornerà e non ci sarà più nessuna Hogwarts da cui essere espulsi. >> disse. << Voglio ricordarvi che quell'essere ha ucciso mia madre. >>

Detto ciò prese la sua bacchetta, il mantello di suo padre, il flauto intagliato di Hagrid (che gli aveva regalato a Natale) e uscì dalla Sala Comune.

Era già molto avanti, tanto che ormai pensava che i suoi amici non venissero, quando una mano gli si fermò sulla spalla. Si trovò davanti a Hermione e Ron, fu comunque sorpreso perché lui era sotto il mantello dell'invisibilità.

Uscì allo scoperto e disse. << come avete fatto a trovarmi? >>

<< Stai borbottando a mezza voce da tutto il viaggio >> rise la riccia.

<< Dai venite. >> disse, alzando un lato del mantello.

Solo quando si trovarono al terzo piano, Harry si accorse che mancava qualcuno.

<< Neville? >>

Hermione e Ron si guardarono, per poi girarsi verso il moro.

<< Non è voluto venire. >> disse il rosso.

<< Ecco perché ci abbiamo messo tanto, cercavamo di convincerlo, ma ha troppa paura, e dice che faremo solo perdere punti a grifondoro. >> aggiunse Hermione.

Harry ripensò al loro primo incontro con Fuffy, e di quanto Neville ne fosse rimasto sconvolto per giorni. "Forse è meglio così" si disse.

Arrivammo alla porta che nascondeva Fuffy.

<< Pronti? >> chiese il corvino ai suoi amici.

I due annuirono e insieme aprirono la porta, ma non vennero subito aggrediti dalla tre teste di Fuffy, poiché la bestia dormiva profondamente al ritmo del suono di un arpa.

<< È arrivato prima lui >> mormorò Hermione.

<< Lo raggiungeremo. >> disse pronto Harry. << Ma ora dobbiamo spostare la zampa, per entrare nella botola. >>

<< Non c'è un po' troppo silenzio? >> chiese Ron.

In effetti l'arpa aveva smesso di suonare e Fuffy incombeva con le zanne bavose sopra di loro.

<< Presto Harry, il flauto! >> sussurrò Hermione.

Harry prese il flauto e iniziò a suonare la prima melodia che gli venne in mente. Piano piano Fuffy ritornò a dormire.

Spostarono delicatamente la zampa dalla botola.

<< Vado io. >> disse Harry.

<< sicuro? >> chiese preoccupato Ron, guardando sotto la botola. << Non sappiamo dove va... >>

𝓔' 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓪 𝓾𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora