La vecchia Ford Thunderbird del '72 aveva attraversato qualche ora prima il Brown Bridge per uscire da China Town. Non aveva incontrato né resistenza da parte delle forze dell'ordine che se ne stavano a dormire sonni tranquilli a quell'ora di notte e neppure nostalgici degli anni '70 che voltavano lo sguardo ad ammirare quel modello berlina rimesso a nuovo dal suo proprietario.
«Lloyd, sei certo di voler avere a che fare con questo tipo?» chiese il compare che se ne stava sul sedile del passeggero a fumare nervosamente il mozzicone di una sigaretta prima di spedirlo con le dita fuori dal finestrino.
L'altro annuì. «Ovvio», replicò prontamente. «E cerca di non fare entrare troppi spifferi in auto! Cazzo, Val, mi si gelano le mani!»
Il tipo tirò su di nuovo il finestrino ruotando la manopola e si godette, per quanto gli fosse possibile, il resto del viaggio verso la periferia della Contea di Gotham sugli ammortizzatori sobbalzanti della T-Bird.
«Perché me lo chiedi?» domandò improvvisamente Lloyd. Sentiva che il compare gli aveva messo una pulce nell'orecchio.
Val fece spallucce. «Sensazioni...», disse svicolando.
«Che tipo di... sensazioni, Val?»
L'amico sbuffò. «Nulla.»
«Oh, cazzo, Val! Andiamo!» sbottò Lloyd. «Ti devo cavare le parole di bocca per capirci qualcosa? È da quando siamo partiti, anzi... No, no, è da quando ti ho detto di quest'affare che mi sembri più nervoso del solito. Ti serve qualcosa per... uhm, darti una rinfrescata e rilassarti?»
L'altro scosse il capo.
«Allora, cosa?»
«Hai sentito di Cab, no?»
«Chi?» domandò Lloyd facendo lo gnorri.
Val si volse verso il compagno che stava con gli occhi fissi sulla strada. «Accidenti, amico, parlo di Cable, no? Randy Cable! Quello che sta su, a Upper East Side e che con i suoi compari si fa quasi tutto il Robison Park e dintorni. È diventata la sua zona da almeno un anno. Nessuno si faceva avanti, perciò lui...»
«Sì, ma questo che centra?»
Val sbuffò di nuovo. «Non hai sentito?»
«Sentito, cosa?»
«Pare che ci abbia lasciato le penne», borbottò. «Prima si è divertito con una puttanella della sua zona, mi segui? Poi le ha strappato la gola a morsi e alla fine qualcuno l'ha liberato dalla sua testa di cazzo.»
«Cioè?» Lloyd si volse un istante verso l'amico per vederlo mentre si passava un dito sotto la gola e fingeva di essere decapitato facendo rotolare via la testa. «Cazzo...», sibilò incredulo. «Mi prendi per il culo?»
«Nient'affatto!» ribatté Val. «C'è chi dice che... Be', che sia stato il Pipistrello a fargli la festa.»
«Cazzate!»
«Queste sono le voci.»
Lloyd ridacchiò nervosamente. «E da quando il Pipistrello ammazza i criminali?» Dal suo tono traspariva l'incertezza di quelle parole. Sapeva che a Gotham qualcosa era cambiato da qualche tempo. Erano circolate altre voci da un quartiere all'altro e tutte dicevano di questo vigilante che toglieva di mezzo – fisicamente e definitivamente – chi gli sbarrava la strada. Batman? Com'era possibile? Il Pipistrello spediva i cattivi in prigione, si ripeté innocentemente.
«Ah, al diavolo!» proruppe, dando una manata al volante. Tirò la leva della freccia e s'immise sulla corsia di decelerazione per uscire dall'autostrada. «Siamo qui per un altro motivo, no? Stiamo andando a prendere la roba.»
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The Runaway Act
Fiksi PenggemarIn una Gotham City divorata da crimine e terrore, dove una patina di normalità viene dipinta da politici e personaggi pubblici, all'ombra della notte un Pipistrello quantomai malvagio e vendicativo è in caccia e il destino di tre donne, le Gotham Ci...