Bullock scese dalla Dodge St. Regis e sbatté con frustrazione la portiera, mentre osservava il capannello di curiosi che, nonostante il tempo inclemente, era sceso in strada per spiare il viavai degli agenti di polizia.
Due volanti, ferme sull'asfalto bagnato, con i lampeggianti ancora accesi bloccavano la strada sia da un lato che dall'altro. Per fortuna a quell'ora non transitavano auto. Gli agenti celermente avevano transennato la zona e primi arrivati sul posto si erano preoccupati di contattare i ragazzi della scientifica e qualche ambulanza dal Gotham General Hospital per recuperare i cadaveri.
Bullock finalmente intravide Rodriguez tra la ridda di persone. Con un cenno stanco si mosse nella sua direzione masticando i rimasugli di sigaro e sputandoli a terra, dopodiché infilò tra le labbra uno stecchino e prese a mordicchiarlo per stemperare la tensione.
«Quanti?» chiese semplicemente.
Rodriguez lo fissò per qualche secondo poi ridacchiò mentre gli faceva strada su per le scale all'interno dell'androne del vecchio palazzo. «Non mi chiedi più nemmeno cos'abbiamo, Harvey?»
L'altro lo guardò di traverso.
«O devo presumere che tu sia tra i sospettati e sai già che c'è di sopra e allora mi stai facendo tutta una bella, dannata recita da primo della classe?»
«Risparmia il fiato per quando sarai vecchio, Rodriguez.»
«Se non crepo prima in questa fogna di città.»
Bullock sbuffò. «Dimmi solo che cazzo abbiamo, d'accordo? Sono stanco e non ho voglia di recitare la parte del buffone con te.»
«Otto cadaveri», tagliò corto il collega ispanico.
A Bullock per poco non andò di traverso lo stecchino.
«Di sopra è un gran casino.»
Lentamente, affacciandosi al pianerottolo del primo piano, il piedipiatti notò un agente che stava ancora registrando la deposizione di una donna sui sessanta. La classica casalinga sciupata e omertosa che avrebbe preferito tagliarsi una mano piuttosto che confessare qualcosa alla polizia.
Altri uomini infilati nei loro pigiamini bianchi, indossando mascherine sul viso e soprascarpe e guanti di lattice, scattavano fotografie e raccoglievano indizi.
«Ehm, amico...», riprese a quel punto Rodriguez, dopo aver aggiornato rapidamente il collega su ciò che avevano scoperto gli agenti da quando erano arrivati sulla scena del crimine. «So che non sei un pivello di primo pelo, ma il mio consiglio spassionato è comunque di non starci troppo, là dentro.»
«È davvero tanto brutta?»
«Peggiore di quanto immagini.» Il sorrisetto del collega non era più tanto spavaldo.
Lentamente e con circospezione, Harvey avanzò e superò alcuni uomini della scientifica. Si fece prestare un paio di guanti in lattice che non indossò e che infilò in tasca.
«Credo che le serva metterli, davvero», insisté il tipo della scientifica che glieli aveva passato.
Il poliziotto fece per ribattere ma quando cominciò a intravedere il sangue, a terra, il vomito, le impronte e tutta la sporcizia, allora si costrinse a indossarli, affannato da un leggero capogiro.
Superò l'ingresso scavalcando una grossa pozza di sangue dove, con ogni probabilità c'era stato un uomo ferito, quindi il suo sguardo si perse nella luce giallastra delle lampadine che illuminavano le piccole stanze dell'appartamento e qui e là erano disseminati gli otto corpi di cui aveva parlato Rodriguez e, in effetti, era molto peggio di quanto Bullock si fosse atteso.

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The Runaway Act
FanfictionIn una Gotham City divorata da crimine e terrore, dove una patina di normalità viene dipinta da politici e personaggi pubblici, all'ombra della notte un Pipistrello quantomai malvagio e vendicativo è in caccia e il destino di tre donne, le Gotham Ci...