Cap.13

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Entrata in casa vedo la mamma che mi accoglie con una teglia di lasagna in mano tutta orgogliosa del suo piatto che emana un odore squisito.
-Accomodati, e mangia. Suppongo che hai fame. Harry arriverà tra pochi minuti e dopo verrà jack, se ti va, puoi aspettar...-
-nono. Mangio e dopo vado subito in camera mia perché devo recuperare molti argomenti per stare al passo con gli altri ragazzi.- mento
-d'accordo. Allora fà come se fosse casa tua; io vado in bagno-
Mentre mangio il mio piatto sento aprirsi la porta principale e vedo che jack entra con la sua camicia bianca sudata, o bagnata d'acqua; infondo stava lavando la macchina. Ha tutti i capelli spettinati e sudati, è una cosa bellissima agli occhi.. quando alzo la testa per vederlo., quasi non riesco a levargli gli occhi di dosso.. emana un odore di rosa buonissimo; evidentemente é l'odore del sapone con cui ha lavato la macchina.. wow.
-che vuoi!?-
-uff.. perché devi sempre rispondermi così? Non ti ho fatto niente di male!-
-ti rispondo così perché non vuoi seguire i miei consigli, ed è già tanto se do i consigli a qualcuno!-
-il tuo non è stato un consiglio; è stato un obbligo. Tu non puoi decidere sulle mie conoscenze.-
-è perché... sai una cosa? Hai ragione. Non ti darò mai più consigli. Anzi da questo momento in poi non parlarmi più!- esce dalla cucina sbattendo il frigorifero da cui ha preso una banana
Mi sento male. In colpa... ma non dovrei essere io quella in colpa, io non ho fatto niente invece lui mi ha dato degli ordini, e sá benissimo che io odio gli ordin... no... non lo sa... non se lo ricorda.... non si ricorda chi sono, non ricordava che odio essere comandata, voleva solo proteggermi. Corro su per le innumerevoli scale che portano alla sua stanza che ormai ho imparato a memoria, e busso
TOC TOC TOC
-ti prego apri.. voglio chiederti scusa... non volevo-
-VAFFANCULO!-
-no ti prego! Voglio chiederti scusa!-
-LEVATI DALLE PALLE!- nella sua frase c'è una goccia di lacrima... si sente.
-perfavore apri!-
Sento i passi pesanti venire verso la porta. Quando la apre, come immaginavo, noto le sue guance rigate di lacrime
-che cazzo vuoi!?-
Rimango impassibile difronte a questo ragazzo così forte ma allo stesso tempo così debole.
-mi dispiace non volevo darti la colpa... lo so che volevi proteggermi... ma non so da cosa precisamente.- lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso. Vorrei capire, vorrei capirlo. Ho bisogno di riavere quella fiducia in lui come quando ero piccola...
-non preoccuparti.- abbassa lo sguardo. Sembra sconfitto, ma lo conosco. -non ti daró più fastidio. Ora. Levati-dalle-palle. Non te lo chiederó più. Vattene via!- dice infastidito.
così concludendo chiude la porta.
Sono pervasa dal senso di colpa; non voglio lasciarlo in pace. Non voglio abbandonarlo di nuovo: Non ero presente quando era in ospedale e non voglio fare lo stesso errore, ma senza il suo consenso, non posso fare nulla. Delle lacrime scorrono lungo il mio viso e assaporo il gusto salato del mio cuore spezzato ma non posso fare nulla... solo lui può ripararlo..
Mi rinchiudo in camera ma il mio dolore vuole farsi sentire, tanto che...
TOC TOC
-tesoro, tutto bene?-
Oh no..
-avanti...-tento di asciugarmi le lacrime il più velocemente possibile e di prendere fiato prima di esplodere una seconda volta.
-stai bene tesoro?-
-sisi... sto bene. Perché?-
-non è vero. Sono stata ragazza anche io sai...-(effettivamente..) -allora, dimmi cosa ce?-
-niente...-
-sei innamorata?-
-no!-
-è un ragazzo?-
-no!-
-è Jacob?-
-ma perchè me lo chiedi se sai già tutta la storia?-
-perché ti conosco abbastanza da capirlo, è un bel ragazzo e poi non siete fratelli... allora che cosa è successo?-
Non posso non dirglielo... allora gli racconto TUTTO. Gli racconto che io sono cresciuta con lui, e che mi ha dimenticata...
-tesoro, mi dispiace tantissimo-
E come non detto, mi lascio andare, una seconda volta.
-no no no piccolina... non so dirti perché si sia comportato così con il tuo amico, ma non disperarti...-
-signora mamma, io lo amo!-
-tesoro...ti capisco.-
-no! Invece non puoi capirmi!TU NON HAI VISSUTO CIÒ CHE HO VISSUTO IO...-
-questo lo credi tu.- sembra distrutta. Non guarda più me con gli occhi di speranza. Ora guarda a terra, e le scende una lacrima

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