Cap. 22

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TIN TIN: 6:30
Sta notte non ho chiuso occhio. Stavo pensando sempre e solo a Jack che mi tormenta anche nel sonno. Cerco di pensare ad altro, ad esempio a cosa devo mettermi, così decido un abbigliamento comodo e sportivo: una maglietta bianca che arriva sotto l'ombelico, dei legins dell'adidas neri che mi ha comprato jade, e delle scarpe bianche della Nike. Lavata i denti, piastrata i capelli e dopo aver messo un po' di mascara, sono pronta per scendere. Quando arrivo in cucina noto la mamma che è splendida anche di prima mattina, così decido di sedermi al bancone
-buongiorno mamma-
-buongiorno tesoro, vuoi dei puncake?-
-no grazie, vorrei far colazione fuori.-
-se vuoi vengo anche io- io e la mamma ci giriamo e vediamo jack con una maglietta bianca e le sue mutante che si massaggia i capelli dalla stanchezza. È bellissimo...
-fa come vuoi. Fra 5 minuti partiamo però-
-va bene. 5 minuti.-dice salendo le scale in tutta tranquillità
-è successo qualcosa che ti turba?- si avvicina jade e parla a bassa voce. Annuisco mentre traccio con il dito le figure della tovaglia trasparente.
-ieri sera io e jack ci siamo baciati, ma... poi ha ammesso di non essere il mio principe e io la sua principessa o qualcosa del genere, ma quando arriva a casa chiede perdono perché si sentiva confuso e offeso.- detto così mi sto confondendo anche io, infatti la mamma mi guarda strano e le faccio cenno di parlarle meglio quando sarei rientrata da scuola.
-sono pronto, sbrigati esme!- dice jack dirigendosi alla porta. Mentre sto per alzarmi la mamma mi guarda a mo di cantilena come se mi avesse già capita.
Quando raggiungo la sua macchina lui sta fumando una sigaretta elettronica quindi apro il finestrino perché profuma troppo da puzzare.
Rimaniamo per tutto il viaggio fino al bar in silenzio, e quando raggiungiamo il bar sembriamo quasi due clienti separati. Nel bar ci sono tre ragazzi dai 16 ai 17 anni che sono seduti ad un tavolo. Mi accorgo che mi parlano alle spalle e che fissano le mie curve. Che cosa odiosa. Mi viene voglia di prenderli per i capelli e sbatterli al muro così forte che della loro faccia non rester...
-e cosa posso prendere per te?- dice il barista
-per me va bene un cappuccino e un cornetto per favore.-
Dopo che ci siamo seduti al tavolo, mi sento davvero osservata.
-jack!- lo chiamo sottovoce
-cosa c'è?- risponde con lo stesso tono di voce
-ci sono dei ragazzi che mi fissano.-
-non hanno tutti i torti... anche io passerei giornate a fissare il tuo bel culo.- mi fa l'occhiolino e sorride io d'istinto abbasso la testa ripetendomi che sono ancora arrabbiata con lui. Controllo che i ragazzi di prima se ne siano andati, e infatti non ci sono più.
-meglio se vado in bagno-
Il bagno è una stanza che porta ad altre due stanza per il bagno maschile e quello femminile. Io, non capendo quale sia quello femminile dato che non c'è il cartellino ne di uno ne dell'altro, improvviso, e penso di aver azzeccato. Ma il destino mi ama così tanto che sbaglio e mi ritrovo anche i tre ragazzi che si girano verso di me... oh cazzo.
-scusate pensavo fosse il bagno delle femmine.-
-no, non scusarti.-dice un ragazzo facendomi un ghigno e poi girandosi verso l'amico che in tanto sembra che stia uscendo
-vabbè tolgo il disturbo.-
Il ragazzo che stava per andarsene in realtà mi stava bloccando il passaggio per scappare. Sti bastardi.
-perché vuoi andartene di già? Sei appena arrivata.-fa il ragazzo di 17 anni che in tanto si avvicina sempre più a me.
-non ti avvicinare, sono fidanzata, e il mio ragazzo è quello che è venuto con me.-
-quello il tuo ragazzo? Ma se potrebbe essere tuo fratello ahahahah- si avvicina e mi blocca le mani al muro.
-lasciami!-inizio ad urlare.
-ehi ehi ehi calma. Voglio solo degustarti.- dice in tono minaccioso
-c-cosa??- questo vuole stuprarmi?
Quando appoggia la mano sul mio sedere e lo strizza capisco che sono fottuta.
-levati cazzo!-
-e sta' zitta- inizia a baciarmi sul collo
-lasciami!!!!-  mi dimeno in ogni modo possibile ma lui non si muove di un centimetro
-APRI O SFONDO QUESTA CAZZO DI PORTA!-
-Jack!!! Sono qui dentro aiutami!-
-NON TOCCARE LA MIA RAGAZZA PEZZO DI MERDA!- dopo questa frase, la porta che divideva la mia libertà e il mio incubo si rompe ed entra lui che prende il ragazzo di 17 anni dal collo e lo scaraventa lontano da me, gli salta addosso e gli da un pugno in faccia che lo fa svenire, dopodiché tocca ai suoi due compagni di minchiate. Le vene sul collo e sulle braccia pulsano come se stessero per esplodere, il suo ciuffo si muove a ritmo dei suoi pugni. È straordinario.

Infinitamente BelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora