Cap.32

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DRIN DRIN
Sono le 7:30 e ho una chiamata persa da Kevin che ha chiuso appena ho preso il telefono, così lo richiamo.
-pronto?- dice dall'altro lato del telefono
-Kevin? Mi hai chiamata dimmi-
-volevo sapere se valeva ancora l'uscita e volevo chiederti quando sarebbe stata per te l'ora .- dice assumendo una voce stana per sembrare intellettuale
-va bene anche per le 9- dico ridendo un po' ricordando la risposta di prima
-perfetto signorina Young. La passo a prendere alle 9 con la carrozza affittata appositamente per lei-
-ma stai zitto e preparati- dico in tono sarcastico.
Ho tutto il tempo per lavarmi, vestirmi e fare colazione.
[...]
Appena finisco di mangiare un pacchetto di Oreo, sento suonare al campanello. Sono esattamente le 9.01. Preciso il ragazzo
Prima di aprire la porta, mi soffermo un ultima volta a guardarmi allo specchio: ho indosso una canottiera bianca e una gonna di pelle che arriva alla coscia e le mie amate vans nere. Dopodiché vado ad aprire
-buongiorno principessa!- dice baciandomi la mano
-ma la smettiamola?- dico ridendo. Mi piace usare questo termine come anche "ma che comportazione è questa"
-allora...- proseguo -dove vuoi andare?-
-possiamo andare al parco, che ne dici?-
-ti sembro una bambina? O peggio, un cane?- dico incamminandomi
-non ho mai detto questo, ma se vuoi essere un cane, per me non c'è problema- usa quel suo sguardo malizioso e mi viene voglia di sputargli in un occhio, ma mi trattengo.
-ti porto io in un bel posto..- dico prendendolo per il braccio e trascinarlo via dal vialetto di casa.
Dopo circa 15 minuti di camminata veloce finalmente arriviamo nel mio mondo, il mondo in cui sono nata e cresciuta, il posto dove ho conosciuto jack, dove ho conosciuto la signora Light... quando vorrei riabbracciarla un altra volta... mi manca così tanto
-mi hai sentito?- dice Kevin sventolandomi la mano davanti alla faccia distogliendomi dai miei pensieri
-no, Scusa. Stavo pensando.. dimmi.-
-perché siamo qui?- dice, ma non riesco a capire il suo stato d'animo. Sembra preoccupazione mischiato a un po di malinconia
-Non ti piace questo posto?-
-nono, ma.. è complicato.-
-non preoccuparti, ti piacerà.- dico con un sorriso mentre entriamo nel cancello di quell'orfanotofio.
Appena entriamo notiamo tanti bambini che corrono e faccio strada a Kevin come se vivessi ancora qui.
-perché corri?- dice seguendomi a fatica e sento che ha il fiatone
-Ti devo far conoscere una persona a me molto cara..- dico mentre continuo a marciare verso la mia vecchia stanza. A quest'ora dovrebbe fare il suo solito giro per le stanze e riordinarle (cosa che facevo anche io giacchè ero la più grande qui dentro)
-SIGNORA LIGHT!!!- urlo vedendola nella mia stanza e lei appena sente il richiamo si gira e scoppia a piangere come una fontana
-piccola peste! Sei tornata!!- dice abbracciandomi come una mamma quando incontra il proprio figlio venuto sano e salvo da una guerra -che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?- dice con le guance rigate di lacrime
-si dovrei, ma ieri è stata una giornata stressante e la mamma mi ha dato un giorno di sfogo- alla parola "mamma" le si illuminano gli occhi. Io non sono mai stata una ragazza, anzi, bambina molto espansiva. Cioè... potevi essere anche il mio amico di infanzia ma tua madre la chiamavo per nome o per cognome, non la chiamavo *zia*
-signora Light, le presento un mio amico, Kevin...- dico spostandomi davanti alla sua figura
-Kevin... sei davvero tu?- dice la signora Light come se lo conoscesse già
-emh.. no... non l'ho mai vista..- dice Kevin balbettando e al quanto a disagio
-ma si Kevin! Sei tu!- dice la signora alzando un po' la voce
Ma che cavolo sta succedendo?
-aspetta, vi conoscete?- punto lo sguardo da Kevin alla signora Light continuamente per vedere le loro espressioni : la signora Light sembra malinconica, mentre Kevin sembra... spaventato.
-va bene, si. Ci conosciamo.- dice Kevin guardandomi
-ma cos...- dico ma Kevin mi stoppa
-...sono orfano. E sono venuto qui quando avevo all'incirca 4 anni...- dice a disagio. Ma perché è a disagio se sono nella sua stessa situazione? E poi, perché non l'ho mai visto?
-ma io non ti ho mai..-
-peste, tu stavi sempre con jack. Non volevi fare amicizia con gli altri bambini, a te interessava solo lui.- dice la signora Light
-poi all'età di 5 anni mi ha adottato l'attuale famiglia di cui faccio parte.-dice Kevin serio. Poi prosegue sospirando -Perdonami se non te l'ho detto, avevo intenzione di parlartene ma volevo asp...-
-...Kevin, non devi scusarti. Anche tu non sapevi nulla di me e anche io volevo aspettare ,sai, non si sa mai.- dico con un sorriso di conforto e lui finalmente sorride
-allora, giacchè siete qui, vi vanno dei biscotti?- dice la signora Light tutta orgogliosa perche qualsiasi bambino che è passato da questo orfanotrofio ama i suoi biscotti
-o dio si ti prego.- dico sognante con già la bava alla bocca.
[...]
Verso le 16:39 mi arriva una notifica dal cellulare e impreco per aver lasciato il telefono sul tavolino della scrivania che è molto lontano dal letto su cui sono rannicchiata sotto le coperte, ma poi mi faccio coraggio (anche perché ho fame e mi sarei alzata ugualmente) e vado a prendere il mio iPhone.
Da jack
Il morto si è risvegliato allora
Esme non andare a quella festa.
Ma caro, se mi avessi scritto *ehi Esme come stai per il fatto di ieri notte* non ti mangiavo eh
Da Esmeralda
E perché scusa?

Da jack
Ti ho detto che non ci vai e tu non ci andrai.
Avrà dimenticato tutto dell'orfanotrofio e allora gli ricorderò che io non vengo comandata da nessuno.

Da Esmeralda
Va bene, allora ci vediamo alla festa.

Da jack
ESME NON PRENDERMI PER IL CULO. HO DETTO CHE NON CI VAI. MUTA E OBBEDISCI
L'unica cagna che obedisce e che viene accarezzata da quel mongoloide è quella amichetta del cuore Silvia. Vorrei azzannarlo come un animale che non vede cibo da giorni e poi vede un bocconcino davanti a se. Ma mi limito solo a bloccarlo e a godermi la festa. Non è nessuno per me. NESSUNO.

Infinitamente BelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora