Cap.35

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-jack!!- dico sbattendo i pugni sulla porta -jack!!! Rispondi!- sbatto così forte che non mi accorgo che la mia mano inizia a sanguinare
-Esme...- quasi ansima da dietro la porta
-jack apri!- continuo e per sbaglio faccio un buco su di essa, e la mia mano sanguina ancora di più, ma non sento alcun dolore.
-Esme, stai sanguinando.- dice jack uscendo ed esaminando la mia mano come se fosse un bambino che ha scoperto la natura del lombrico e della farfalla. È ubriaco, ma tanto
-jack... che cosa hai... sulla faccia..?- dico vedendo che ha molti graffi e lividi.
Siamo entrambi l'uno difronte all'altro: io mi preoccupo per i suoi lividi e lui per la mia mano che sanguina
-provi dolore?- mi dice quando ci rendiamo conto entrambi di come stiamo messi
-tu?- dico. Quei lividi fanno male solo a guardarli
-entra.- dice facendosi da parte per lasciarmi passare nella stanza.
Quella stanza è così buia. Quando accende la luce, noto tutti quei libri a terra, dei buchi su una delle quattro mura, uno scaffale spaccato e si vede che c'erano cose di vetro dato che sono a pezzi a terra.
-jack sei stato tu?- dico dando le spalle alla stanza per vedere jack. Sembra preoccupato. Ma non capisco perche, non c'è alcun motivo per essere...
-Esme!!! Vieni in bagno!- interrompe i miei pensieri e seguo la sua voce proveniente dal bagno. Quando prende dalla valigetta medica il nastro bianco e me lo avvolge intorno alla ferita della mano, sento un leggero dolore. La sbornia sta finendo
Vedendo che ho dei leggeri tic di dolore mi guarda, per vedere il mio viso poi si ferma.
-tutto apposto?-
-Sisi, sto bene.- dico guardandolo nei suoi occhi verdi. Quanto mi sono mancati
Mentre continua a fare il medico, mi vengono in mente tutte quelle volte che quando cadevo e mi sbucciavo un ginocchio, lui era sempre accanto a me per disinfettarmi la ferita, amo questo ragazzo, e il mio amore probabilmente non si può paragonare a nessun'altro..
-a che pensi?- dice continuando a medicarmi la mano
-che intendi?-
-è da mezz'ora che mi sai fissando, a che pensi?- a quest'ultima domanda finalmente mi guarda negli occhi e io arrossisco
-p-pensavo a chi ti avesse ridotto così la faccia...- mento
-Leandro.-
-chi?-
-quello che hai...- si ferma, forse per pensare alle conseguenze di ciò che sta per dire -...baciato a "obbligo o verità".-
-a-ah...- non so che dire... ma ipotizzo una scena di jack che lo prende e gli sferra una decina di pugni sulla faccia ma poi questo Leandro si rialza e le da a jack. Tutti intorno che vorrebbero intervenire ma hanno timore, le ragazze che si nascondono dietro ai ragazzi e si coprono gli occhi. Tutto quel sangue che pensando a rallentatore cade goccia per goccia a terra. quei versi di dolore provenienti dalle labbra di jack ormai gonfie e sanguinanti...
Di istinto abbraccio jack, e stranamente ricambia l'abbraccio. Mi sono mancate quelle braccia grandi e muscolose, quella sua pelle calda, il suo petto e il suo cuore che passa dal mio orecchio destro e rimbomba nella mia testa.
-mi sei mancato.-
Non dice nulla, ma sento i suoi occhi e mi accorgo che sorride e mi stringe più a lui
-mi consenti di riparare questa ferita?- mi chiede prendendo le mie guance nelle sue mani da costringermi a guardarlo
-emh no, penso stia meglio...- dico guardandomi la mano. Mi prende di nuovo la faccia e si avvicina
-intendo la ferita del tuo cuore...- a quelle parole arrossisco e abbasso la testa ma lui mi precede e mi bacia.
Non dovrei, mi ha fatto tanto male, e mi ha messa in ridicolo davanti a tutti e a Beatrice. Ma non riesco a staccarmi. Le sue labbra sono ancora più morbide del solito, forse a causa dei pugni ma non penso che gli facciano male così istintamente gli succhio il labbro inferiore e lui geme dal piacere di questa mia azione la sua conseguenza è prendermi dai fianchi e stringermi più a lui... lo amo più della mia vita è se potessi perderei la mia a costo di salvare la sua. Lo so, non lo merita. Ma il mio cervello è il mio cuore non sono e non saranno mai d'accordo, e mi sta bene.
Indietreggia fino ad arrivare al letto, si siede e sedere me su di lui ma mi stacco dal bacio
-cosa c'è...?- dice ansimando dal bacio
-io non...- mi scende una lacrima pensando a quando ha detto a tutti come lo feci sentire quando mi muovvi su di lui
-piccola, ho sbagliato a dirlo. Lo so, per questo non mi perdonerai mai, ma almeno fidati di me, cercherò di rimediare al danno commesso. Probabilmente continuerò a sbagliare perché sono un cazzone ma... ti amo davvero.- ha gli occhi lucidi e Rossi. Sta per piangere.. così piango anche io più forte di prima e si unisce anche lui.
-ti odio...- dico sottovoce
-è io ti amo...-
-ma non ti da fastidio che ti odio?-
-a me basta sapere che ti amo, il resto andasse a scoparsi Silvia.- dopo questa affermazione mi attacco al suo collo e inizio a baciarlo con le nostre lacrime che si uniscono e intanto sentiamo il sapore salato che passa sulle nostre labbra accarezzandole. Lo amo lo amo lo amo e non smetterò mai di amarlo. Litigheremo, questo è vero, ma nulla e nessuno potrà cambiare quello che entrambi proviamo.

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