Nonostante gli anni siano passati è come se fosse sempre la prima volta.

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Perla pov's
Mi guardo riflessa nello specchio della mia camera, indosso dei leggins neri e una maglietta corta della New York, metto un berretto nero che mi copre il viso per completare l'outfit.

Lascio i miei lunghi capelli neri sciolti e mi dirigo subito verso l'uscita, sono mossi, mamma dice sempre che sono come quelli di papà, ma la nonna dice che sono come quelli della mamma.

<Io vado, ciao ma'> dico aprendo la porta per uscire il più velocemente possibile così da evitare domande
<Dove vai signorina?> La voce di papà mi blocca, mi ritraggo in casa sbuffando <Esco> guardo papà che ha un panino in mano seduto sul divano in pelle nero.
<Si ma ti ho chiesto dove vai> dice addentando il panino <Vado da Camilla> dico impaziente, non so dire bugie e spero che mi lasci andare il più presto possibile
<Ti devo venire a prendere?> <papà, abita di fronte a noi!>
Guardo mamma per cercare aiuto
<Dai Mario lasciale un po' di libertà a questa ragazza!> <Va bene, a che ora torni?> <Domani mattina, ciaoooo> prendo l'ascensore e corro via prima di finire l'interrogatorio di papà.

Lui è molto geloso di me, mentre mia mamma è più scialla, o almeno, ha imparato ad esserlo.

Martina pov's
<Sei sicura che va da Camilla?>
Mi chiede Mario mentre lo raggiungo sul divano.

È senza maglia e nonostante gli anni siano passati il suo fisico è rimasto sempre lo stesso, un po' più cadente.
<Si, dai stai tranquillo, è grande, ha 16 anni> gli poso una mano sul petto <si, hai ragione, sono ragazzi, hanno bisogno di svagarsi come facevamo noi. Solo che ho paura che crescano troppo in fretta> io ruoto gli occhi al cielo <dai, ti ricordi quante ne abbiamo fatte da giovani?> Chiedo maliziosa ricordando i vecchi tempi <si, eravamo due pazzi>

Mario pov's
Martina ha la testa appoggiata sul mio petto, io con un braccio l'avvolgo <perché non mi fai impazzire come un tempo visto che siamo soli?> chiede con un pizzico di malizia negli occhi, si morde il labbro e mi guarda, sa che non posso resisterle.

Le comincio a baciare gli angoli della bocca per poi scendere.
Nonostante gli anni siano passati è come se fosse sempre la prima volta, e posso sembrare egoista, ma il fatto che l'abbia avuta solo io mi fa impazzire.

Camilla pov's
Finalmente riesco a farmi la riga di eyeliner uguale all'altro occhio.
Sistemo i miei capelli ricci in modo disordinato, passo un velo di rossetto nude sulle labbra e sono pronta.
Sento il citofono, mi precipito, dev'essere la mia migliore amica.

<Amo scendi!>
come pensavo è la voce squillante di Perla, dó un bacio a mamma e scendo.
<Cami dove vai?> mia mamma mi prende alla sprovvista.

Ludovica pov's
<Cami dove vai?> Le chiedo mentre prende lo zaino e se lo carica in spalla <usciamo un po' io e Perla e poi vado da lei a dormire> <Potete stare qui tu e Perla, io raggiungo papà in Francia, fate quello che volete ma fate le brave> lei mi sorride e si chiude la porta alle spalle.

Sono rimasta sola, Diego è in Francia per un lavoro, Alex è andato nella casa a Genova con il figlio di Martina.

Metto le ciabatte per andare a bussare alla porta della mia socia.

Mi apre la porta dopo 10 minuti che le citofono, è avvolta in un asciugamano striminzito, ha i capelli scompigliati e il trucco sciolto.
<Ah sei tu> dice col fiatone e un sospiro di sollievo <entra> io la seguo, guardo il divano disfatto <siete sempre i soliti> le dico ridendo, lei sorride e si siede sul bancone della cucina di acciaio.
<Vuoi un caffè?> chiede con le gambe lunghe che le spuntano dall'asciugamano, sono passati gli anni, ma la sua pelle è ancora bellissima come una volta <no grazie, volevo chiederti di passare a casa ogni tanto e dare un occhio alle ragazze perché io raggiungo Diego in Francia per un po' di giorni> lei mi guarda perplessa, ma poi il suo sorriso toglie via quell'aria dubbiosa <Va bene socia> <Bene, allora ci vediamo fra tre giorni> dico io dirigendomi verso la porta <e smettila di fare la stupida che non hai più vent'anni> lei sbuffa e ruota gli occhi al cielo mentre mi accompagna all'uscita.

<Stai tranquilla, piuttosto, divertiti un po' di più te che ti stanno venendo le rughe d'espressione> dice tirandomi su la pelle del viso, mi strappa un sorriso, poi ci salutiamo e torno a casa a fare la valigie.

Martina pov's
È strano il fatto che Perla non mi abbia detto nulla di questa partenza, la chiamo.

"mamma"

sento rumore sottofondo

"Perla dove sei? E cos'è tutto sto casino?"
"Oh mà sono a fare un giro in corso con gli altri,tra poco torno a casa di Cami perché?"

"Perché non mi hai detto che la zia partiva?"

"Ah beh, io non lo sapevo, Camilla non me ne ha parlato"

"Okay, mi ha chiesto se posso passare ogni tanto a darvi un'occhiata, ma io non ho intenzione di prendervi per due bambine, puoi stare li quanto vuoi, ma non fatemi fare figure di merda. Ti do fiducia e non tradirla"

"Tranquilla mamma, grazieee!"

Dalla sua voce si sente gioia, è così felice e io sono felice di darle libertà perché ormai è grande e voglio fidarmi di lei.

"Dai ma, vado ciao"

Mette giù la chiamata e rimango a fissare lo schermo del telefono.

Esce Mario dal bagno, ha un asciugamano in vita e un altro più piccolo in mano con cui si sta asciugando i capelli.

<Chi era?> mi chiede mentre delle piccole goccioline d'acqua gli cadono sulle spalle <era tua figlia, rimarrà da Camilla per tre giorni perché Ludovica parte, raggiunge Diego> <mh, io non mi fido di quelle due> <piuttosto preoccupati di Kevin e Alex che non si fanno sentire da sabato> lui appoggia il suo braccio attorno al mio collo, guardo fuori dalla finestra, è una bellissima serata, c'è anche la luna piena, mi incanto ancora come una bambina a fissarla.

Mario pov's
<Massí, loro sono grandi, poi sono a Genova con delle ragazze> lo fulmino con lo sguardo <che hai?> <non sopporto il pensiero che delle ragazzacce tocchino mio figlio e soprattuttoche Kevin sia così donnaiolo> <che mamma protettiva> si mette a ridere
<Ti ricordi quante donne avevo io?> lei si gira di scatto togliendomi il braccio dal suo collo <torna da loro allora> dice in tono di sfida <dai amo scherzo> lei sbatte la porta e si chiude in camera, poi mette la musica a tutto volume, io busso ma si comporta sempre come una ragazzina nonostante gli anni.

Mi fa impazzire.

Ho portato il mare a milano ~Seguito~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora