AL TUO SERVIZIO, LODGE

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Veronica tornò a casa, senza essere stata accompagnata da Archie come invece le aveva promesso precedentemente. Dopo aver parlato con Jughead non l'aveva più visto. "Si sarà perso tra la folla..." fu il pensiero di Ronnie.
Si cambiò, struccò, con assoluto silenzio per non svegliare i suoi genitori che non sarebbero stati contenti di trovarla ancora in piedi e arzilla. Ma dopotutto l'avrebbero perdonata, no? Chiunque conosce la sensazione di un dopo festa, ore sui tacchi a saltare e ballare fino ad avere i piedi distrutti, di un dopo bacio, non desiderato, ma che resta un bacio e quindi anche ciò che esso comporta.
Una volta sdraiata sul letto, si tolse la vestaglia e diede un'ultima occhiata al cellulare. Nessun messaggio da Archie. Notò però che Kevin le aveva scritto, o meglio le aveva inviato delle fotografie. Lei le scaricò e ringraziò Keller per avergliele inviate. Poi aprì la galleria e le visualizzò lì: erano tante immagini della festa. In una c'erano lei e Betty che mostravano la linguaccia e agitavano le mani come delle pazze... così pensò che era da tanto tempo, troppo, che non facevano una chiacchierata da vere amiche e sentì la necessità di rimediare, magari uno di questi giorni; in un altra c'era Jughead che le prendeva la mano facendole segno di venire a danzare; era davvero un ragazzo premuroso. Pensare che era stata lei a lasciarlo! Poi lei e Valerie, un'altra con Moose e Kevin, e uno scatto della ballata "Perfect" con Archie. Sarebbe potuta essere  una festa grandiosa se non fosse stato per la fine...
Mentre scorreva le foto nella galleria, saltò ai suoi occhi quella fatta nello studio di suo padre, quel frammento che ritraeva lei e la sua famiglia, ma che recava un strappo dal lato sinistro. Degluitì un attimo, esitò prima di girare col pollice la foto successiva. Proprio quando stava per farlo pensò che non poteva chiudere gli occhi davanti a quello che aveva scoperto. Non poteva semplicemente lasciare scorrere, e permettere ai giorni di volare, come foglie al vento, cancellando ogni forma del passato. Doveva fare qualcosa, ma aveva bisogno di aiuto.
 Così digitò delle cifre sulla schermata telefonate e poi lasciò squillare...
"Pronto? Veronica! A quest'ora?"
"Hai voglia di ascoltare una storia, Jug?"
"Avanti... Ho tutta la notte"
E fu così che Ronnie raccontò tutto riguardo ciò che aveva trovato un po' di tempo fa e la telefonata si concluse con le parole del ragazzo allibito ma determinato a scoprire la verità:

 Ho tutta la notte"E fu così che Ronnie raccontò tutto riguardo ciò che aveva trovato un po' di tempo fa e la telefonata si concluse con le parole del ragazzo allibito ma determinato a scoprire la verità:

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"Considerami al tuo servizio, Lodge".

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