"Come hanno potuto saperlo? Sono stata sola per tutto il tempo!"
"Quasi un'ora fa ci sono stati dei bagliori grigi in cielo che provenivano dal Tempio. Li ho visti anche io ed è per questo che sono tornato al Tempio a cercarti. Avevi cominciato la Cerimonia?"
"Sì, mi sono interrotta quando è arrivato lui."
Indicai mio fratello, il quale capiva ben poco di ciò di cui stavamo parlando io e Philos.
Mi osservava confuso e un velo di tristezza gli circondava il volto. Così lo raggiunsi e gli sorrisi.
"Hai paura?"
Puntò le sue pupille nelle mie e sbatté le ciglia, meravigliato.
"Io non ho mai paura, Sara!"
Io e Philos sorridemmo, compiaciuti dalla resistenza che un bambino di sei anni poteva mostrare.
"Somigli tanto a tua sorella, sai? Sei forte proprio come lei."
Philos mi guardava insistentemente mentre pronunciava quelle parole. Erano rivolte a me, a ciò che mi stava accadendo, al mio orgoglio. Mi stava tacitamente confessando che credeva in me, che mi amava per questo.
Mio fratello mi tirò la manica del vestito, con quel velo di tristezza ancora impressogli sul volto.
"Cosa c'è, amore mio?"
"Voglio tornare a casa, da mamma e papà."
Fu un duro colpo.
Ogni decisione presa nei sei giorni passati, fu mandata in frantumi da una semplice frase.
Rivoleva la sua casa, il suo letto, i suoi compagni di classe. Ed io, egoisticamente, stavo per cominciare una Cerimonia che lo avrebbe intrappolato qui per sempre.
Così, senza pensarci oltre, raggiunsi l'altare e disfai ogni preparativo organizzato in precedenza.
Il brusio di voci riprese a farsi vivido e mi parlò con tono di rimprovero.
"Cosa stai facendo, Centouno? Riprendi il tuo posto e prosegui, il tempo è quasi scaduto."
Presi un lungo respiro, chiusi gli occhi e parlai a quegli esseri indefiniti.
"Non posso compiere alcuna Cerimonia, non voglio sacrificare anche la vita di mio fratello per qualcosa che non gli appartiene!"
"Tu devi! Tuo fratello per un intero popolo, la Centouno non avrebbe mai reagito così!"
Riaprii gli occhi e una lacrima di consapevolezza comparve sul viso.
"Io non sono la Centouno."
Prima che i Cento potessero ribattere, Philos mi raggiunse con aria preoccupata.
Sapevo che aveva già compreso tutto. Gli bastava uno spasmo delle mie membra per percepire ogni mia intenzione.
Gli rivolsi uno sguardo di apprensione e repressi ogni istinto di carezzargli il viso.
"Non posso, Philos. Mio fratello non appartiene a questo mondo ed io non voglio privarlo della sua famiglia."
"Io non conosco nulla dell'altra te, della Sara di cui mi ha parlato tuo fratello. Ma conosco Priscilla e la sua casa è questa, con me, con i Centini e con il suo ruolo di Centouno. Tuo fratello..."
"Mio fratello viene prima di ogni cosa, prima di Ekaton, prima di..."
"Me?"
La rabbia gli stava contraendo ogni muscolo e la rigidità del suo corpo mi creò un vuoto nel cuore. Si stava allontanando da me pur di non soffrire.

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Centouno
Fantasy[COMPLETA] Immersa tra le ombre, Sara comincia a contare quei centouno granelli di polvere che da anni aleggiano indisturbati nella sua camera. Eppure un giorno qualcosa in quei conti non torna. Un granello mancante la porterà a vivere un'avventura...