Prologo

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30 Novembre 2009

Papà, dove sei?
Che fine hai fatto?


Hai lasciato me e la mamma soli e lei non sa più prendersi cura di nulla.
La casa è sporca, lei non sorride ed io non riesco a farla parlare.
Sono mesi che non ti vedo, giorni infiniti che non ho tue notizie e qui nessuno ha il coraggio di parlare di te.
Questa casa però non ha mai smesso di urlare il tuo nome, papà.
Le tue cose sono ancora al loro posto, ricoperte da dita di polvere.
Di nascosto mi rifugio tra i tuoi vestiti, alcuni hanno ancora il tuo odore, il tuo profumo.


I singhiozzi della mamma rompono il silenzio di ogni notte ed io non riesco più a fare bei sogni perché nessuno può più proteggermi dai mostri che si nascondono dietro le tende e sotto al letto.
Ci sono ancora papà: torna e mandali via.

Papà... Ethan non mi parla più, mamma non vuole che vado a trovarlo per giocare con lui, ma cosa ho combinato questa volta per perdervi tutti?
Farò il buono, lo giuro. Farò tutti i compiti, lascerò la camera ordinata, non nasconderò più le verdure sotto al tavolo né lascerò i miei giochi in giro, non interromperò più le conversazioni dei grandi e m'impegnerò per non sporcare di dentifricio il lavandino.

Torna da noi, per favore.

Farai felice anche la mamma.

Ho imparato la lezione, è una promessa.
Forse così anche Ethan riuscirà a perdonarmi.
Te l'ho già detto che non vuole più essere mio amico?


Mi manchi papà.

Scusa se ti ho fatto arrabbiare, non volevo.

Ti voglio bene.

Quando passa l'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora