Proposta indecente.

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Decisi anche quella mattina di andare a scuola a piedi, a Joe di certo non dispiaceva rimanere solo durante il tragitto, gli stavo risparmiando urla e suoni incessanti di clacson.

Avevo un sorriso stampato addosso che coinvolgeva tutto il viso: occhi luminosi, labbra incurvate verso l'alto e guance arrossate. Ero felice, la sera precedente avevo salutato con un arrivederci il dolore e tirando fuori la testa da sotto il cuscino avevo finalmente cominciato a riconoscerlo, a capirlo, ad accettarlo e a chiamarlo per nome.

Capii infatti quanto fosse facile cadere nella trappola dei falsi sentimenti, sebbene fossi ancora lontana dal comprendere cosa provassi per Ethan e cosa ci fosse di recuperabile con Nathan. Quel caos interminabile mi aveva aperto gli occhi su una grande verità.

Potevo essere soggiogata facilmente dalle emozioni e cascare in illusioni patinate d'oro. Bisogna innamorarsi non quando si è soli e in cerca di banali attenzioni, ma quando è amore. E te ne accorgi quando arriva, eh. Non passa mica inosservato!
Perché l'amore sceglie, l'amore dona, l'amore riempie, l'amore semplicemente è.

Feci nuovamente colazione in quel bar, mi dedicai un caffè caldo e una brioche da mangiare con calma per le stradine del parchetto. Misi le cuffiette e mi persi nell'ascoltare la musica, passeggiando piano e osservandomi intorno.

Ai miei occhi tutto entrò a far parte di uno spettacolo, secondo il ritmo che si liberava nelle orecchie.

I run away when things are good
And never really understood
The way you laid your eyes on me
In ways that no one ever could

Vidi una panchina non molto distante dal laghetto e decisi di sedermi lì, assaporando il momento di quiete e di dolce solitudine che quel poco tempo a disposizione mi stava regalando.

And so it seems I broke your heart
My ignorance has struck again
I failed to see it from the start
And tore you open 'til the end

Distrattamente posai lo sguardo su una coppia di ragazzi, sembrava stessero litigando ma si tenevano per mano.

Urlarsi addosso, ma non staccarsi mai.

Ero assurdamente incuriosita dal modo in cui si parlavano, gesticolando platealmente con l'unica mano che avevano libera. Da quell'angolazione riuscivo perfettamente a vedere il volto di uno, di una bellezza disarmante, che guardava l'altro con degli occhi delusi e feriti. Rimasi attratta dalla bolla che si era costruita attorno a loro e come in un film, attesi impaziente un colpo di scena sperando di non essere colta in flagrante.

Si agitarono parecchio prima di salutarsi e lasciarsi andare, chissà qual era la loro storia, chissà cosa avevano da raccontare.

Desiderai vedere anche il viso dell'altro ragazzo che rimase per una manciata di minuti seduto sulla panchina, da solo... Come me.

A malincuore era giunta l'ora di incamminarmi verso scuola, non potevo permettermi di fare ulteriori ritardi. Salutai tacitamente il ragazzo misterioso, tolsi le cuffiette e le attorcigliai disordinatamente nella tasca dello zaino e con poca grinta abbandonai il mio posto felice, stirandomi con la mano la giacca e ripulendo i pantaloni dalle briciole della brioche.

«Ci incontriamo più qui che per i corridoi della scuola, come è possibile?».

Riconobbi con facilità la voce di Ash e mi voltai sorpresa verso di lui, salutandolo con un leggero bacio sulla guancia.

Rimasi di pietra quando incrociai i suoi occhi lucidi che cercava inutilmente di nascondere tenendo il capo basso.

Era alto 1,90, non gli era un granché possibile.

Quando passa l'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora