La mia camera, il mio letto, i miei libri... Ero ritornata a casa e Charlie mi aspettava impaziente e scodinzolante.
«Ma ciao», urlai aprendo le braccia e piegandomi sulle ginocchia.
Sulla soglia della porta Joe ci osservava divertito.
«Sai Charlie ci sono anche io, lo ricordi?».
Risi accarezzando il suo musone nero. «Non competere, è inutile».
Si schiarì la voce e bussò alla porta già aperta per attirare la mia attenzione.
Un comportamento indubbiamente ambiguo.
Lo fissai stranita. «Da quando in qua chiedi il permesso?».
Sorrise grattandosi la testa, sembrava leggermente imbarazzato. «Come stai?».
Lo guardai confusa, non eravamo quel genere di fratelli dalle confidenze cuore a cuore. «Bene, che ti serve?».
Scosse la testa ed entrando in camera si avvicinò a me.
«Visto che mi stai preoccupando, puoi anche sederti lì», indicai la sedia di fronte al letto e studiai le sue mosse.
«Stupida, volevo chiederti cosa ne pensavi».
«Di te e Sarah?».
Annuì serio, il suo sguardo allarmato tradiva l'ansia che malamente cercava di nascondermi.
«Disgustata, scioccata, schifata ma felice per voi... Sembrate carini quindi bravi», alzai le spalle fingendomi disinteressata.
Aggrottò le sopracciglia. «Bravi?».
Che forse non aveva sentito il resto?
«Eh, come si dice? Complimenti?».
Mi lanciò un cuscino e si alzò con un rapido scatto dalla sedia. Sorrise, era di nuovo tranquillo.
«Tu e Nathan?», domandò andando verso la porta.
«Co-cosa?».
Si voltò appena lanciandomi uno sguardo ambiguo . «Non fare la finta tonta con me, ho visto come vi guardavate a Londra».
Mi coprii il viso con entrambe le mani. Ah, che imbarazzo.
«Niente, me e Nathan niente», mormorai a voce bassa e lamentosa.
Lo sentii sospirare e piano piano cercai di aprire le dita per guardarlo di nuovo.
«Sorridi più spesso, ti vedo felice con lui. È riuscito a riconquistarti e ad avere il tuo perdono, quindi va bene... Questo non significa che dimentico il passato. Dovrà stare attento».
Alzai gli occhi al cielo, ma apprezzai veramente le sue parole.
A quanto pare Sarah lo ha reso più dolce.
Dal suo sopracciglio inarcato capii di averlo sorpreso, probabilmente si aspettava una risposta contrariata ed acida da parte mia.
«Mamma tifa per Ethan», mormorai invece senza senso.
Sorrise annuendo. «In realtà un po' tutti, ma se hai preso questa scelta ci faremo andar bene anche il coglione».
Come non detto.
«JOE».
Sorrise sghembo. «Dai un po' lo è».
E finiva sempre allo stesso modo: lui che si divertiva a provocarmi ed io che ero pronta a tirargli qualsiasi cosa avessi a portata di mano per cacciarlo dalla mia stanza.
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Quando passa l'Inverno
RomansaElena Cross è una ragazza di diciassette anni del tutto ordinaria, sopravvissuta alla fine nauseante del suo primo amore. Studia nella stessa scuola del suo iperprotettivo fratello Joe, del suo ex Nathan e del suo migliore amico Ethan. Ricominciand...