Ritmo del cuore accelerato, dolore alle gambe – non ero assolutamente abituata a correre – e adrenalina, pura frenesia, grazie alla quale non mi fermavo più. Dovevo raggiungerlo, dovevo spiegargli quello che aveva visto. Come nei film, nelle scene tipiche di un tradimento. "No amore, non è come sembra!".
Lui non era il mio fidanzato, io non stavo tradendo nessuno e Nathan era il mio nuovo amico.
Anche alle mie orecchie quella situazione sembrava veramente ridicola e priva di logica.
Nathan non poteva, nemmeno in un'altra esistenza, essere legato a me in quel senso, ma aveva bisogno della mia presenza ed io non riuscivo assolutamente a dirgli addio. Si era spogliato da tutti i suoi demoni davanti ai miei occhi, non potevo ignorare quanto mi aveva detto. Non potevo negargli il mio supporto. Era la mia scintilla, ciò che mi faceva sentire veramente viva. Felicità, rabbia, passione, amore, gelosia, paura prendevano significato, concorrendo fino allo stremo, con lui accanto. L'ho amato senza fiato e una parte incontrollabile di me terrà sempre nel profondo a lui e alla sua vita, la quale sembrava incredibilmente incasinata e legata a doppio filo con Eth.
Ethan, non ci stavo capendo nulla. Stavo andando da lui per cercare di fare cosa? Cosa provavo veramente nei suoi confronti? Dovevo essere sincera con me stessa e smetterla una buona volta di far muro ai miei pensieri, ero gelosa di lui all'inverosimile. La storia di Sarah mi aveva fatto andare fuori di testa. Eppure era il mio migliore amico, cosa avevo di sbagliato? Non potevo tenere il piede in due scarpe. I suoi sorrisi, la sua fossetta, il suo sguardo, le sue mani che stringevano forti le mie, erano capaci di donarmi attimi di felicità e di pura pace. Ossigeno, sì... Ethan mi permetteva di respirare.
Ethan...
Mi piaceva.Era ormai inutile perdersi in stupide giustificazioni.
Nella vita da panico che mi stavo costruendo magistralmente da sola, non dimenticavo certamente le parole di Nathan che facevano continuo rumore nella mia testa. Quante domande, quanti dubbi mi stavano tartassando. Che relazione misteriosa e inconcepibile legava quei due mondi opposti? Due mondi che indissolubilmente mi appartenevano e a cui non potevo proprio fare a meno.
Senza respiro, arrivai sotto casa di Ethan. Suonai alla porta, ignara del disturbo che potevo recare.
Mi aprì la signora Natalie, raggiante e bella come sempre. Probabilmente era in pausa pranzo da lavoro. «Che sorpresa Elena! Come mai qui? Ethan è praticamente arrivato due secondi fa!». Mi diede un bacio leggero sulla guancia prima di chiudere la porta alle mie spalle.
«Dove lo posso trovare? E' una urgenza!».
«Si è chiuso in camera, mi ha detto che doveva studiare», rispose con una espressione piuttosto preoccupata. Del resto come potevo passare inosservata in quello stato?
Annuii volgendo lo sguardo oltre la sua figura, ero imbarazzata, non riuscivo a guardarla negli occhi.
«Allora vado al piano di sopra, se non è un problema».Si spostò appena per lasciarmi il passaggio libero. «Vai pure cara, ma ricordati di respirare».
Accennai un sorriso, grattandomi la testa nervosa. «Giusto, grazie»
Corsi per le scale senza inciampare e arrivai alla porta della sua stanza.
Tentai di aprirla evitando di chiedere il permesso, ma aveva chiuso con la chiave.Furbo.
E idiota.«Ethan apri, sono Elena», bussai forte. Uno, due, tre volte. Nessuna risposta.
«Non fare il bambino e dammi due minuti per spiegarti, non hai capito nulla».
I secondi passavano e, con l'orecchio poggiato alla porta, non sentivo alcun rumore provenire dall'interno. Chiamai il suo cellulare per accertarmi che fosse in camera. Squillò, sentii la suoneria e il letto cigolare. Si era alzato per andare a chiudere la chiamata.
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Quando passa l'Inverno
RomanceElena Cross è una ragazza di diciassette anni del tutto ordinaria, sopravvissuta alla fine nauseante del suo primo amore. Studia nella stessa scuola del suo iperprotettivo fratello Joe, del suo ex Nathan e del suo migliore amico Ethan. Ricominciand...