Surry ha fatto alzare da terra Sascha dopo qualche minuto di assoluto silenzio imbarazzante.Nella mia testa ancora regna il disordine più totale, credo che questa sia una delle situazioni più surreali mai vissute.
《Okay... sentite. Gli altri non dovranno saperne niente. Sascha tu uscirai da qui come se niente fosse, Stefano tu mettiti a letto prima di prenderti un malanno per il freddo che hai preso in salotto e cercheremo di sembrare normali. Non penso che vogliate peggiorare la situazione. Non so che diavolo ti sia preso Sa, ma non osare mai più a fare una cosa del genere, avresti potuto creargli un danno irreparabile. Seconda cosa Stefano, nonostante lui abbia sbagliato a reagire così, penso che tu abbia esagerato con le parole. Siamo cresciuti assieme in questi ormai quasi 5 anni e non voglio che le cose cambino.》esordisce molto maturamente Surry.
In questo momento Salvatore somiglia a un padre come mai prima d'ora.
Comunque, sia io che Sascha annuiamo scambiandoci uno sguardo veloce e di scuse, per sta volta non ci servono molte parole.
Lui poi sfodera un sorrisetto falso, fa un respiro profondo aggiustandosi i vestiti e con nonchalance lascia la stanza.
Quando la porta si chiude alle sue spalle però mi sento improvvisamente vuoto, non so cosa mi fossi aspettato da questa sera, ma questo non era decisamente tra i miei programmi.
Prima la tensione sessuale in bagno, poi la gelosia a "cena", a seguire la rabbia per aver perso il posto nella camera da letto, il bacio con Surry infine la paura di vedere l'uomo che sta buttando all'aria tutti le mie certezze pronto a colpirmi in pieno volto.
Mi sento come un palloncino pieno zeppo d'acqua pronto ad esplodere.
Non so per quanto potrò continuare così.
《Stefano?...》mormora Surry, infilandosi sotto le coperte al mio fianco un attimo dopo.
《Sai vero che sta davvero male? Lo conosciamo da una vita e non l'ho mai visto comportarsi in modo così strano e per essere che stiamo parlando di Sascha questo è tutto dire》esordisce levandosi gli occhiali per poi toccare il cuscino.
《Ah...lo so bene che c'è qualcosa sotto e visto come stanno andando le cose ho paura che sia qualcosa di più grande di quello che potremmo aspettarci... sono preoccupato e in realtá anche ferito, dovrebbe parlarcene se avesse un problema tanto grave da ridurlo così》rispondo ripetendo i gesti di Salvatore.
《...comunque sia, grazie per avermi difeso, non oso immaginare cosa sarebbe successo se mi avesse colpito o se non l'avessi fermato dopo il primo pugno, che fortunatamente non è arrivato. Era come se stesse sfogando una rabbia repressa. Inoltre sembrava che non mi vedesse, lui voleva solo colpire.》continuo, cercando di far scivolare via la tensione.
Respiro a fondo spegnendo poi la brochure.
Sorrido poi nel buio, a un assonnato Salvatore che annuisce illuminato dalla leggera luce, che filtra dalle finestre grazie ai lampioni, in risposta alle mie parole.
《Cosa credi che succederá da domani tra voi due?》chiede Surry fissando il soffitto.
Storco il naso cominciando a far frullare il mio cervello:
《che succede domani? Si... insomma apparte che dovremmo vederci a mente lucida in teoria?》chiedo confuso.《Domani Stefano... te ne sei dimenticato? Ne abbiamo parlato a cena, abbiamo detto che saremmo tornati a Milano.》annuncia guardandomi con fare ovvio.
《Ah... buono a sapersi》 È tutto ciò che riesco a dire.
Diciamo che a cena la mia testa era decisamente altrove, non ho sentito una sola parola di cosa potrebbero avere parlato.
《Io... non lo so cosa succederá, insomma potrei aspettare fino a quando partiremo per Londra poco dopo essere tornati. Così potremmo chiarirci senza avere Sabrina in casa. Anche se... tutte le volte che effettivamente proviamo a parlare... o litighiamo o finiamo per rendere le cose ancora più imbarazzanti e complicate. Ah... mio Dio... sono un disastro. Mi dispiace se ti sto infastidendo scusa, magari vuoi solo dormire》esordisco sprofondando definitivamente nel cuscino e girandomi dal lato di Salvatore.
《Tranquillo Ste non mi stai infastidendo. Io voglio aiutarti e beh... credo che sia una buona cosa aspettare un po', magari vi chiarireste le idee. Sono sempre più sicuro però, dopo questa sera, che Sascha provi qualcosa per te. E avevo ragione... i suoi occhi brillano quando ti guarda》risponde per poi darmi una pacca sulla spalla amichevole.
Per un attimo mi sembra di scorgere gli occhi di Salvatore luccicare per via di una lacrima che li bagna, ma per la sua disinvoltura nel parlare e grazie al buio l'idea sfortunatamente mi passa di mente.
Pochi minuti dopo cado addormentato con finalmente una vaga idea di come affrontare le cose.
Senza sapere che però nemmeno una delle cose che avevo programmato sarebbe andata per il verso giusto.
Tutto ciò che avevo immaginato era solo un castello di carte pronto ad essere spazzato via.
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| Does your smile lie? | ~ Saschefano
FanficFANFICTION SASCHEFANO Estratto dalla storia: ~《Quindi per te questo non voleva dire niente?》chiedo rendendomi conto che avevo commesso un grandissimo errore a non capire subito che non sarebbe mai potuto essere niente più di un buon amico. Niente di...