13.

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Nico p.o.v.

Anche se c'era un muro tra me e Alexandra la sentii comunque, o meglio non lei ma la sua angoscia, le sue paure.
X:" Sono felice di essere stato riconosciuto, abbiamo passato degli anni bellissimi insieme"
Alexandra:" BELLSSIMI?! BELLISSIMI?! MI HAI FATTO DIVENTARE UNA MACCHINA DA GUERRA" qusto lo avevo proprio sentito, ora capivo, capivo perché non parlava della sua infanzia, perché aveva battuto Percy senza impegnarsi.
X:" ma guardati ora, cosa saresti senza di me? una normale semidea senza saper usare a pieno i propri poteri"
Alexandra:" a si?" non riuscii a urlare di fermarsi prima che i tubi dell'acqua esplodessero, facendo allagare tutto.
x:" come hai osato piccola moccios...." sento dei suoni di strangolamento, e vedo alexandra libera e tranquilla a godersi la scena.
Io:"Xandra" si volta e mi guarda come se si fosse ricordata solo in quel momento di me. Un secondo dopo la porta della cabina si apre, mi avvicino a lei, le prendo la mano e faccio un salto nell'ombra.

Al campo

Alexandra p.o.v.
Percy:" dove siete stati?!" il figlio di Ade mi guarda dandomi la parola
Io:" non preoccuparti Percy, siamo solo stati rapiti" dico come se fossimo andati a prendere un gelato
Percy:"cosa?! e da chi?! giuro che lo prende a pugni e poi..." non lo lascio finire la frase
Io:" dal mio patrigno, colui che mi ha allevata fino hai sei anni, penso che tu lo conosca come Tartaro" Percy e Nico sbiancarono,
Percy e Nico:" COSA?!" mi passo una mano tra i capelli.
Io:" sì, bè non ne voglio più parlare"
Nico:" quindi tu sapevi già tutto? Mi hai preso in giro la prima volta che ci siamo conosciuti?" IL figlio di Ade prende e se ne va
Io:" Nico, lasciami spiegare..." lo seguo
Nico:" era tutto una menzogna?! non sono mai stato umiliato così tanto!" sbotta
Io:" non volevo spaventarti, se mi fossi presentata come figlia di Poseidone cresciuta da Tartaro, tu come ci saresti rimasto?" Nico si ferma a riflettere. Continuo.
Io:"Lo so che avrei dovuto dirtelo, ma non volevo perderti, non volevo che mi guardassi sotto un'altra luce."
Nico:" posso farti una domanda sul tuo passato con lui?"
Io:" sì, certo, credo che sia il minimo"
Nico:"quello che lui ha detto nella grotta, è vero?"
Io:" sì, ha fatto uscire il mostro che era in me, e lo odio per questo, quando mi arrabbio ho paura di fare veramente male ha qualcuno e non voglio, per questo sono stata lontana dal campo, finchè non sei arrivato tu" e sorrido debolmente guardando il ragazzo, lui si avvicina e mi abbraccia.
Nico:" tranquilla, ora ci siamo noi"
Io:"grazie"

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora