24. Ancora una volta, per l'ultima volta - Parte I

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Scusate ancora per l'attesa di queste settimane e vi auguriamo buona lettura ❤️

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POV: Lorenzo

Quando arriviamo a casa di Luana è mezzanotte passata e siamo tutti piuttosto stravolti dalla giornata lunga e ricca di imprevisti.

«Allora, eccoci qua» sospira la mia amica, lasciando cadere il mazzo di chiavi sul tavolo dell'ingresso e facendo segno di accomodarci. Sono già stato suo ospite e ho un bellissimo ricordo di questa villa; in particolare della splendida vista di cui si può godere dalla terrazza del salone che affaccia sul mare, in questo momento nient'altro che una distesa scura e increspata dalla brezza notturna.

«Cercate di fare silenzio, al piano di sopra ci sono i miei che stanno dormendo...»

«Luana, sei stata gentilissima a offrirti di ospitarci, ma sei sicura che non disturbiamo troppo?... Ci sarà un albergo in questa città con un paio di stanze libere...» interviene Mya, per toglierci dall'imbarazzo.

«Purtroppo la città è piccola e ha solo un paio di B&B, ma in estate sono sempre pieni di turisti che vengono qui per godersi un po' di giorni al mare. Non è un problema per me ospitarvi, assolutamente. Gli amici di Lori sono miei amici» aggiunge, rivolgendomi poi un sorriso che mi scalda il cuore.

Conosco Luana da diversi anni, da quando, il primo giorno di università, mi chiese di prestarle una penna perché aveva dimenticato a casa la sua: ci siamo scambiati qualche sguardo imbarazzato, quattro chiacchiere, un sorriso e subito ci siamo riconosciuti l'uno nell'altra. 

Perché Luana è la versione femminile del mio vero io, quello appassionato di motori sin da piccolo, quello che preferisce mille volte sporcarsi le mani di grasso e olio in officina piuttosto che spendere un intero pomeriggio a poltrire su un divano. 

Lei, come me, vede la bellezza dove gli altri vedono solo un ammasso di ferraglia sporca, gode del rombo di un motore più che di una canzone e sa apprezzare una birra ghiacciata dopo un'intera giornata passata a lavorare.

In tutti questi anni non l'ho mai sentita parlare di una sessione di shopping sfrenato o di una serata passata a spettegolare con le amiche, perché lei è così: semplice, schietta, senza filtri e senza fronzoli, ed è sicuramente per questo che mi sono innamorato di lei.

O almeno così credevo.

C'è stato un momento, più di un anno fa, in cui abbiamo creduto che la nostra amicizia potesse trasformarsi in qualcosa di più, ma non è durata a lungo: ci è bastato poco per capire che il bene che provavamo l'uno per l'altra, per quanto profondo potesse essere, mancava di quella scintilla che fa venire la tachicardia e le farfalle nello stomaco. Così, di comune accordo, abbiamo fatto un passo indietro, per tornare a essere amici ancora più di prima.

«Allora ragazze, voi potete sistemarvi in taverna, c'è una stanza con un letto matrimoniale, il bagno e un divano nel soggiorno, così potrete avere la vostra privacy. Nell'armadio della camera troverete tutto quello che vi occorre: cuscini, asciugamani e quant'altro. Voi due, invece» indicando Adrian e Mattia, «potete sistemarvi qui a piano terra, sui divani. Non saranno il massimo del comfort, ma per un paio di notti dovrebbero andar bene» conclude Luana, tirando fuori due cuscini da una cassapanca nell'angolo.

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