30. Una dose di coraggio - Parte I

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POV: Mya

«La città è molto bella, ma la cosa che mi ha colpito di più è il museo del fumetto» mi risponde Scarlett, dopo che ho chiesto a lei e Selene cosa le è piaciuto di più di Cosenza.

«A me è piaciuto molto l'affresco della Madonna del Pilerio nel Duomo della città» replica la mia amica.

«Anche a me!» esclamo, concordando con lei. «Hai visto che colori nitidi nonostante i secoli che sono passati?»

«Sì, è davvero incredibile. I dettagli di quel velo rosso poi... è così realistico» aggiunge Selene adorante.

«Ci fermiamo a prendere qualcosa di fresco da quel chiosco? Ho una gran sete e vorrei sedermi» propone mia sorella.

È tutto il giorno che visitiamo a piedi la città in lungo e in largo, un po' di riposo sotto questi alberi di Villa Vecchia, un giardino comunale di Cosenza, ci farà bene. Nonostante la sfacchinata, sono contenta di essere riuscita a passare del tempo sola con le ragazze, così da poter parlare senza filtri, ne avevo proprio bisogno. Quando Lorenzo ha chiesto di accompagnarlo a comprare dei vestiti, per l'evento di stasera al castello Svevo, ho subito colto l'opportunità, proponendo di dividerci.

Prendiamo posto a un tavolino rotondo molto vintage, in ferro bianco con dei ricci sulle gambe e le sedie dello stesso modello. Un cameriere si avvicina a noi salutandoci nella sua lingua e noi rispondiamo in coro "buonasera", con il nostro accento americano impossibile da non riconoscere.

«Vi lascio i menù, ripasso tra poco» ci comunica in inglese, una volta capito che siamo straniere.

Scrutiamo la carta e infine decidiamo di prenderci un aperitivo. Quando il cameriere ritorna da noi ordiniamo un Martini per me, uno Spritz per Selene e un'acqua tonica per mia sorella.

«Se vuoi qualcosa di alcolico prendilo, non ti farò la paternale per un drink ogni tanto» la punzecchio.

«Non è perché ci sei tu che non bevo.» Avverto una punta di nervosismo nella sua voce.

«Stavo solo scherzando, Scar.»

«Lo so, scusa» dice abbassando la testa.

«Credo ci sia un motivo particolare per il tuo atteggiamento scontroso, o sbaglio?» domanda Selene.

Il cameriere torna da noi con un vassoio pieno di stuzzichini: patatine, tramezzini, pizzette, noccioline e quant'altro, e con i nostri drink.

«Ecco a voi, signorine.»

«Grazie» rispondiamo in coro.

Quando se ne va Selene torna all'attacco: «Allora, Scarlett, ti va di parlarcene?» le chiede.

Mia sorella guarda prima me e poi lei, indecisa se rivelarci qualcosa oppure no. «E va bene» cede. «Ti ricordi quando sei venuta a svegliarmi la mattina dopo la festa del diploma?» mi domanda.

«Sì, eri molto scorbutica e con un post sbronza colossale» rispondo, prima di bere un po' del mio Martini.

«Appunto... ecco... quella sera ho trascorso buona parte del tempo assieme a Jessica e Marcus, i miei due amici. All'inizio mi stavo divertendo tantissimo, poi a un certo punto mi sono voltata e ho visto Logan... il... il ragazzo che solo qualche mese fa mi piaceva da impazzire. Tutti sapevano della mia cotta e Jessica ha iniziato a spingermi verso di lui, diceva che quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti e che dovevo... dovevo tentare, invitarlo almeno a ballare» confessa con le guance arrossate per la vergogna.

«Su, dai, continua!» la sprono, facendole capire che sfogarsi può farle bene. È sempre troppo frenata quando si tratta di sentimenti, ma voglio che comprenda che non deve sentirsi in alcun modo giudicata o sotto esame.

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