29. Quel grido che parte dal cuore - Parte II

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«A volte bisogna lasciare andare ciò che non può essere nostro.»

- SECONDA PARTE -

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- SECONDA PARTE -

«E questo chi te l'ha detto, piccola Scar?»

Mi osserva cupo, so che può capire cosa intendo, in passato avrà provato anche lui questa triste consapevolezza di non poter piacere a una persona speciale, ma nei suoi occhi brilla quella luce, la stessa che mi ha guidata tante volte e che ora non riesco più a trovare.

«Il mio cervello...» rispondo seria e vorrei non doverlo fare.

«Non bisogna ascoltare solo la testa, ma anche quello che dice il cuore.»

«Lo so, ma il cuore non sempre ha ragione.»

Fissa Selene da lontano e sulla sua bocca si accende un sorriso, di quelli sinceri e innamorati. A volte mi è sembrato di veder spuntare lo stesso sorriso anche sulle labbra di Adrian, ma poi penso: e se mi fossi sbagliata?

«Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Diceva qualcuno molto saggio...»

«Ho già sentito questa citazione, di cosa state parlando voi due?» si intromette scherzosa Mya.

«Delle mie infatuazioni...» confesso, sperando non indaghi troppo.

«Devi insegnare a tua sorella a essere più coraggiosa in amore.»

«Ma figurati, Scarlett è una leoncina, non ha bisogno di incoraggiamenti!» replica Mya orgogliosa e la cosa non può che farmi piacere, è bello sapere che lei crede in me e nella mia forza interiore.

Non è sempre stato così per noi due, spesso la sua eccessiva preoccupazione mi ha frenata molto dal vivere le mie esperienze adolescenziali, ma da qualche settimana è cambiata nei miei riguardi, si fida di me ed è come se fossimo alla pari. Lei non è più la sorella maggiore che sorveglia quella minore, sento che ora possiamo essere semplicemente due sorelle che si vogliono bene e si sostengono a vicenda.

«È vero, sa essere parecchio combattiva!» risponde poco dopo Lorenzo.

«Certo, la mia sorellina ha preso tutti i miei lati migliori...»

Rido per l'osservazione ironica di Mya, nel frattempo si sono uniti a noi anche Selene e Adrian, che a quanto pare non accennano a scambiarsi mezza parola nemmeno per sbaglio. Al contrario, due personcine continuano a confabulare su di me come se non ci fossi.

No, ma fate pure...

«Comunque ci sono anch'io...» cerco di intromettermi di nuovo nel discorso, se vogliono parlare di me, almeno voglio essere un membro attivo della conversazione.

«Sì, lo sappiamo!» replica Mya ridendo.

«Ma di che state discutendo?» domanda Selene curiosa. Per fortuna Adrian ha deciso di non partecipare alla chiacchierata: pare sia ancora offeso con me per prima, ma la cosa è assurda, dovrei essere io quella arrabbiata con lui.

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