26. Tempesta nel cuore - Parte I

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Buon pomeriggio, ci scusiamo per il ritardo con la pubblicazione del capitolo, gli impegni sono sempre tanti, ma ci teniamo comunque a farvi leggere capitoli emozionanti.
Inoltre, si stanno avvicinando le festività di Pasqua, per questo abbiamo pensato di pubblicare il nuovo capitolo in giorni diversi, dividendolo in tre parti.
Speriamo possa piacervi, buona lettura a tutti e a lunedì con la seconda parte <3

Speriamo possa piacervi, buona lettura a tutti e a lunedì con la seconda parte <3

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POV: Scarlett

Ed eccoci giunti a Bari: una nuova tappa da aggiungere ai ricordi di questa vacanza.

È da circa un mese che viaggiamo senza sosta, esplorando città diverse, colorate e uniche nelle loro peculiarità: nei dialetti, nei modi di fare delle persone, nelle caratteriste singolari di ogni terra visitata.

La Puglia, per esempio, è ricca di uliveti. Durante il tragitto da Ortona a Bari non ho potuto fare a meno di notare numerosi alberi di ulivo e qualche casetta dalla struttura un po' strana, che Mattia ha chiamato Trulli. Ho subito pensato che fosse un nome particolare e che rispecchiasse a pieno l'originalità di quelle antiche abitazioni.

Mentre percorrevamo strade tanto differenti da quelle visitate prima, ho ripensato più volte ai giorni precedenti, alle disavventure vissute a Ortona, al mio compleanno e in particolar modo alla conclusione della serata.

Io e Adrian siamo stati tanto vicini dal baciarci, che adesso non riesco proprio a comprendere la sua lontananza. Sono tre giorni che fatica a starmi vicino, quando ci capita di chiacchierare a stento mi guarda, come se avesse paura di incrociare il mio sguardo.

Probabilmente anche lui è spaventato da ciò che ci sta accadendo, non lo biasimo per questo: anch'io sono molto confusa sul nostro rapporto, pensavo che tra di noi ci fosse solo un'amicizia, ma quel "quasi bacio" mi ha fatto capire che mi sbagliavo e che i sentimenti che nutro nei suoi confronti sono molto intensi, a tal punto da farmi stare male nel vederlo distante.

Vorrei tanto che tornassimo a parlare come prima, a guardarci senza imbarazzo o paura per ciò che potrebbe succedere all'interno del nostro cuore. Probabilmente mi sbaglio e per lui non è così, magari si è reso conto di quanto fossi presa e ha deciso di staccarsi da me per non illudermi.

Sospiro angosciata, mentre camminiamo per le stradine di Bari. Per non sentirmi sola mi avvicino alle altre ragazze: Mya sta scattando qualche foto alla facciata principale della chiesa di San Nicola, mentre Selene è intenta a leggere la storia della basilica del santo patrono. Mi metto una mano sulla fronte per coprire gli occhi dal sole e resto affascinata dallo stile architettonico dell'edificio.

Il mio sguardo percorre velocemente l'intera piazza, che alle tre del pomeriggio sembrerebbe quasi deserta rispetto alle altre viuzze della città, ma poi un turista sopraggiunge per fare qualche foto accanto alla statua di bronzo del patrono e capisco che non siamo gli unici a esserne rimasti colpiti.

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