5. Rome sweet Rome - Parte I

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POV: Selene

Messaggio da Ian:

20 giugno

Ore 19:00 -Dove sei?

Ore 19:38 -Che fine hai fatto?

Ore 20:15 -Chiamami ti prego!

21 giugno

Ore 3:00 -Sono passato da casa tua e non ci sei. Sono preoccupato.

Ore 3:40 -Dimmi solo che stai bene.

25 giugno

Ore 15:00 -Dove sei andata?!

Ore 15:15 -Ti prego, ho bisogno di sapere in che parte del mondo sei e se stai bene.

Ore 17:00 -So di averti spaventata e che ti serve del tempo per riflettere, ma ti prego non chiudermi fuori. Ho bisogno di parlarti, sapere che stai bene. Chiamami, io ti aspetto. Non rinuncio a noi. Ti amo.


Adagio con poca delicatezza il cellulare sul letto, dopo aver riletto per l'ennesima volta alcuni dei tanti messaggi senza risposta ricevuti da Ian. Sono giorni che lo evito, ma in tutta sincerità non saprei proprio cosa dirgli. L'ultima volta che ci siamo incontrati lo avevo avvertito che sarei partita con le ragazze perché mi serviva del tempo da sola, ma sembra non avermi ascoltato.

È questa la sua idea di spazio? Di tempo tutto per me, lontani l'uno dall'altra, che mi permetta di capire cosa fare? Francamente non ne ho idea... e so che non è da me. Ma lui deve accettare la situazione.

Odio questa costante sensazione di incertezza, mi attanaglia lo stomaco ogni qualvolta  mi ritrovo a idealizzare il mio futuro: una famiglia, un marito, dei figli... sono cose a cui non ho mai pensato seriamente.

Mi sono sempre ripetuta che era troppo presto, ho messo al primo posto i miei sogni e le mie aspirazioni; Ian avrebbe capito perché mi aveva scelta e compresa, lui mi conosceva... o almeno credevo.

Onestamente oggi non sono più sicura di niente. Molte donne darebbero via un braccio per essere al mio posto! Non esistono tanti uomini come lui: premuroso, attento, dolce. Di sicuro, con un'altra donna, la cena romantica avrebbe avuto un altro risvolto.

Cos'ho che non va? Perché non riesco a lasciarmi andare? Perché non so godermi la vita così come viene?

Sono partita, è vero! Mya ha tanto insistito e non potevo dirle di no. Lei c'è sempre quando mi ficco in strane situazioni come questa, pronta ad aiutarmi o a offrirmi la sua spalla su cui piangere.

Ma la verità è che avevo bisogno di fuggire. Credo che questa partenza improvvisa possa servire a entrambe. Anche lei ha tanto a cui pensare e allontanarci da casa forse potrà darci la spinta che cerchiamo, o le risposte... almeno in parte.

Ora che ci penso,  potrebbe rappresentare una tappa importante anche per la "piccola" Scarlett che si è unita a noi. Non la conosco bene, ma il suo caratterino ribelle ed esuberante a volte mi ricorda l'adolescente "incazzata" che ero e che ho cercato di soffocare costantemente, in favore della versione "figlia perfetta" priva di ogni spontaneità. Credo che Mya sia preoccupata da questo suo atteggiamento. Forse, stare così tanto a contatto le porterà a scoprirsi a poco a poco, imparare a conoscersi e legare. O forse no.

Cosa può saperne, una come me, che ha aggirato un ostacolo invece di affrontarlo ed è scappata a miglia di distanza da casa? Una giovane donna che non sa come muoversi nel mondo se i suoi piani vengono intaccati?

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