22. Incidenti di percorso - Parte I

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POV: Selene

Distrutti. Ci definirei proprio così stamattina, un gruppo di giovani zombie.
Sarà per la faticosa giornata di ieri, tra i preparativi e la serata passata all'holi festival, tra musica polveri colorate e divertimento.
Sarà che la scelta di festeggiare fino a tardi, con un bagno di mezzanotte, poco si sposa con quella di metterci in viaggio molto presto per raggiungere il prima possibile Bari, la nostra prossima tappa.

Ventiquattr'ore indimenticabili, non c'è che dire... soprattutto per quello che è "accidentalmente" successo.
Non posso crederci. Saranno state le polveri a intasarmi il cervello? Posso dare nuovamente la colpa all'alcol?

Complimenti Sel, tu sai sempre come semplificarti la vita!
A mio favore posso aggiungere solo che, in quella bolgia, non ho capito un bel niente.

Torno con la mente all'istante esatto in cui Mya ha suggerito di continuare i festeggiamenti all'Holi Festival. Nonostante all'inizio non mi entusiasmasse l'idea, devo dire di essermi quasi subito ricreduta.

«E i regali non sono finiti, sorellina! Adesso vedrai!» esclama Mya raggiante.
«Forza, Selene! Sarà divertente» mi sussurra poi a voce bassa per non farsi sentire da Scarlett che, poco distante sta chiacchierando con Adrian.
«Non avrai mica paura di sporcarti i tuoi preziosi vestiti firmati?» si intromette scherzosamente Mat, avendo captato le parole della mia amica. «No so cosa tu abbia da ridire ogni volta contro di me, visto che non ti sfiora nemmeno l'idea di provare a conoscermi, ma potremmo appurarlo in un altro momento, più consono di questo...» affermo fermando in anticipo qualsiasi altra polemica «Se mi conoscessi infatti, sapresti che non mi tiro mai indietro di fronte a una sfida... di qualsiasi genere.» concludo, scoccando un'occhiata verso un Lorenzo ammutolito, ricordandogli tacitamente il nostro accordo.
«Per cui certo, andiamo» le dico sorridendo «Oggi è la giornata di Scarlett e avrà tutto ciò che desidera»

In fretta abbiamo raggiunto il luogo designato, una spiaggia libera in cui questo tipo di evento si svolge ogni anno. Durante il tragitto ho avuto modo di fare delle ricerche, scoprendo così che il festival si rifà a un antico rito legato alla tradizione induista. "Holi" significa letteralmente "bruciare", e simboleggia la definitiva sconfitta del male sul bene. Col passare del tempo è divenuta una pratica itinerante in tutto il mondo e mantiene ancora vivi i principi di amore rinascita e fratellanza, un nuovo inizio scevro da negatività rappresentato dal lancio delle polveri colorate e acqua.
A pensarci bene proprio quello di cui ho bisogno. Musica, drink, divertimento e zero regole.

«Ragazzi, cerchiamo di non perderci di vista e soprattutto divertiamoci!» esclama Mya euforica.
«Che ne dite di bere qualcosa prima che inizino gli spruzzi di colore?» domanda Lorenzo all'intero gruppo. «In fondo la signorina, qui in Italia, oggi diventa maggiorenne.» aggiunge, beccandosi un'occhiataccia di rimprovero dalla mia migliore amica.
«Sorellona, tranquilla, so come comportarmi: con moderazione, come mi ripete sempre qualcuno! E poi stasera si balla... Andiamo Adry, spegni quella telecamera e vieni a divertirti!»
«Ok, faccio un'ultima ripresa all'evento e poi andiamo!» Si blocca per qualche secondo, fissando teneramente Scar «Ti va di fare un saluto ai miei iscritti?» aggiunge poi imbarazzato.
«Va bene! Ciao mondoo!» urla euforica la piccoletta, facendo voltare molte persone. Non l'ho mai vista così felice, questo per lei sarà sicuramente un compleanno indimenticabile, penso, mentre raggiunge eccitata la postazione del dj assieme al suo amico.

Ed è stato davvero divertente ballare, essere colpiti dalle nuvole colorate, spruzzarci a nostra volta. Tutto estremamente caotico, ma maledettamente adrenalinico. Un vero spasso.
Chi avrebbe mai immaginato che la "stronza acida" che è in me, rigida e perfettina, potesse lasciarsi andare senza remore e divertirsi, godendosi un'esperienza che non avrebbe mai fatto da sola nella sua vita di tutti i giorni.

Di certo il merito è da attribuire, principalmente, a questa bizzarra e variegata compagnia. Non credevo lo avrei mai ammesso, ma conserverò un piacevole ricordo di questi giorni insieme, dalle risate ai brontolii di Mat, alla timidezza di Adrian e al suo essere gentile, alla personalità prorompente di Lorenzo che è riuscito irrimediabilmente a travolgermi, a destabilizzarmi come mai nessuno prima.

«Ehi, bellezza, che fai qui tutta sola?»
«Posso affermare con certezza di aver appena vinto una certa "sfida"... seppure non troppo entusiasmante, è sempre una vittoria!» sorrido sadonica, assaggiando il cocktail che mi ha gentilmente portato.
«Uhm... una sfida? Di che genere?» afferma lui fingendo di non capire.
«Diciamo che c'è questo ragazzo, una vera palla al piede, che crede io abbia bisogno di superare i limiti che mi sono autoimposta...»
«Interessante, anche se è un po' kamikaze da parte sua lanciarsi in questa missione suicida! Per il poco che ti conosco sei un osso duro tu» aggiunge togliendomi il bicchiere di mano per trascinarmi in pista, stringendomi contro il suo corpo solido. «E poi ricorda, siamo solo all'inizio, vedremo se supererai le prossime sfide che ho in serbo per te...» ridacchia sardonico, facendomi girare su me stessa a tempo di musica.

«E questa mossa serve a non farmi ribattere a quello che hai appena detto, Mr Lollo Lollipop?»
«Stai cercando davvero di storpiare il mio nome per ripicca? E comunque ci sto riuscendo alla grande.»
Il suo sorrido è accecante, il suo volto sporco di polvere azzurra lo rende quasi iridescente, come un moderno principe alieno di quei film fantasy che odio tanto, ma che ora come ora mi affascina molto. Lui mi stordisce, come le sue mani sulla mia schiena. Io mi perdo in quegli occhi che mi percorrono senza sosta causandomi un brivido.
«A fare cosa?» sussurro completamente persa.
«A chiudere quella boccaccia che ti ritrovi, anche se potrei fare di meglio» dice avvicinandosi ulteriormente.
«Dici?»
«Io non dico, agisco.»

E in un attimo le sue labbra incontrano le mie, esigenti, morbide riescono a farmi impazzire. Ci studiamo, ci sfioriamo come in una lenta danza senza tempo che poi esplode in un ritmo più incalzante quando la sua lingua cerca la mia. I nostri sapori si mescolano mentre mi aggrappo maggiormente al suo collo per sentirlo più vicino. Non esiste nient'altro che noi e il nostro bacio, ci estraniamo da tutto finché non decidiamo di staccarci. Siamo visibilmente in affanno, mentre continuiamo a guardarci senza parlare. E proprio quando cerco le parole giuste per rompere questo silenzio avvolgente, una voce alle nostre spalle ci fa sussultare.

«Ragazzi, si è fatto tardi, che ne dite di andare?» Irrompe Mya, portandomi a voltarmi e ad allontanarmi di un passo dal sexy morettino. La musica è finita e anche la nostra personale sinfonia.

- Fine Prima Parte -

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